Imparare insieme: dalla Biblioteca Italiana per i Ciechi Regina Margherita – Onlus una serie di workshop esperienziali per gli alunni con disabilità visiva
di unioneitalianaciechi
La Biblioteca Italiana per i Ciechi “Regina Margherita” è da sempre un fondamentale riferimento nazionale per la cultura e la formazione integrale delle persone con disabilità visiva. Alla fornitura di opere in Braille si è aggiunta, nel tempo e sempre al passo con i tempi, l’offerta di altre tipologie di testi accessibili e di ulteriori servizi per la diffusione del sapere e per il supporto all’educazione e all’istruzione degli alunni e delle alunne non vedenti, ipovedenti e con disabilità aggiuntive.
In considerazione della sua vocazione e della sua mission, la Biblioteca non poteva che accogliere con slancio l’invito ad aderire al progetto “Bloom Again – Tutti i sensi hanno un colore”, mirato al contrasto della povertà educativa e dunque a promuovere occasioni di inclusione, di conoscenza, di relazioni, di acquisizione di competenze ed autonomie. In particolare, si è ritenuta preziosa l’opportunità di rivolgersi, attraverso workshop esperienziali realizzati nel mese di giugno, a educatori e professionisti che operano a diretto contatto con i nostri bambini e ragazzi, consapevoli che una condivisione di informazioni, strumenti e strategie avrebbe potuto consentire una ricaduta positiva e concreta ed un’armonizzazione degli interventi.
Prendendo spunto da quanto emerso dallo spoglio dei questionari somministrati in occasione dei Campi Estivi riabilitativi dello scorso anno, insieme all’Ufficio progettazione dell’UICI nazionale, sono stati individuati temi e obiettivi formativi volti a colmare le lacune evidenziate dagli operatori, ma anche a suggerire spunti di riflessione e a fornire un utile bagaglio di conoscenze spendibili.
“Nelle sessioni dei workshop riservate alla Biblioteca – spiega Elisabetta Franchi del Centro di Consulenza Tiflodidattica di Firenze – siamo partiti dall’illustrazione dell’attività e dei servizi offerti dai Centri di Consulenza Tiflodidattica, operanti sul territorio in una prospettiva integrata, per soffermarci sull’importanza della sinergia e del lavoro di rete tra tutti coloro che partecipano al processo formativo e di crescita dei nostri bambini e delle nostre bambine: solo la stretta collaborazione tra famiglia, scuola, specialisti, enti, istituzioni, strutture sanitarie e realtà associativa può consentire una progettazione partecipata in grado di strutturare interventi qualificati, coerenti e dunque orientanti ed efficaci. Nelle sessioni svolte con i gruppi della Toscana e della Sicilia, partendo da studi di casi reali e da situazioni stimolo, abbiamo potuto realizzare un confronto produttivo e uno scambio di esperienze che ha condotto alla consapevolezza di come l’interruzione della comunicazione all’interno della rete possa rappresentare un ostacolo al raggiungimento dell’alleanza educativa con la famiglia e della crescita armonica e positiva del bambino e di coloro che hanno il privilegio e la responsabilità di accompagnarlo nel suo percorso”.
Per rendere più interessante l’argomento, ad alcuni già noto, senza dare per scontata la conoscenza dei sussidi tiflodidattici indispensabili per favorire un apprendimento concreto e non puramente verbalistico, sono state accostate alle indicazioni relative ai sussidi prodotti dai principali enti italiani, esempi di sussidi realizzati, per le medesime finalità, dal CCT o da educatori e insegnanti. In particolare, ci si è soffermati sulle necessità legate al contesto e al setting di proposta, sui facilitatori ambientali e sugli strumenti per l’ergonomia: questi aspetti, talora ritenuti accessori, sono invece sostanziali per favorire il piacere di imparare e lo strutturarsi di un’attenzione al compito più sostenuta.
Poiché la lettura si configura come un’occasione importantissima per contrastare la povertà educativa, il cuore dell’intervento non poteva che riguardare i testi realizzati dalla Biblioteca e messi a disposizione degli utenti con disabilità visiva attraverso un servizio di vendita e di prestito gratuito. Libri di tante tipologie e tematiche per rispondere agli interessi, alle curiosità, ai bisogni affettivi e cognitivi dei lettori di tutte le età. Soprattutto, libri di qualità realizzati da personale altamente qualificato in grado di interpretare il testo a stampa comune e di apportare le indispensabili modifiche tiflologiche necessarie a renderlo comprensibile e pienamente accessibile attraverso il tatto o, nel caso del testo digitale, attraverso gli screen reader e gli strumenti di output dedicati. La trascrizione dei libri a caratteri ingranditi per ipovedenti arriva ad essere ancora più specifica e rigorosamente personalizzata per adeguarsi ai bisogni individuali legati all’uso che della risorsa visiva viene fatto dal singolo alunno e dalla singola alunna. Questo rigoroso lavoro di trascrizione e di elaborazione è fondamentale per i testi scolastici e irrinunciabile per garantire l’efficacia degli apprendimenti, l’autonomia, le pari opportunità nell’accesso all’istruzione. È stata inoltre segnalata ai corsisti la disponibilità di riviste gratuite su tematiche varie e destinate a diverse fasce di età, che offrono un’ulteriore, piacevole possibilità di informazione, di aggiornamento, di divertimento intelligente.
Gli studi musicali possono aiutare la formazione cognitiva, emotiva e caratteriale degli alunni non vedenti ed ipovedenti, oltre a favorirne la manualità e la socialità. Gianluca Casalino, uno dei massimi esperti in ambito nazionale, ha illustrato l’attività del Polo Musicale della Biblioteca ed ha affrontato con apprezzata chiarezza, malgrado i tempi limitati, la peculiarità della didattica della musica per i non vedenti, presentando esempi di software e di servizi dedicati.
“La rete, filo conduttore dei nostri interventi – conclude Elisabetta Franchi – si è concretizzata nel contatto con le realtà territoriali delle Regioni coinvolte dal progetto: uno svolgimento in presenza avrebbe probabilmente consentito una partecipazione più attiva ma ci auguriamo di aver comunque contribuito, in un cammino comune di costruttiva consapevolezza, a rendere utile questa importante iniziativa formativa tesa ad approfondire ed uniformare le conoscenze dei nostri operatori”.