I 50 giorni in barca: la scoperta di nuovi mondi

di

“Dico che palle, non voglio sta qua”

“Ma volevi tornare!”

“Lo so… però è mejo sta la”

“Perché?”

“In barca… per tutto stacchi… e mi sto pentendo de tutti i momenti che non me so goduto”

Il dialogo, su WhatsApp, è con Rayan, uno dei sei ragazzi protagonisti di “A Scuola per Mare”, il progetto per contrastare l’abbandono scolastico che ha I Tetragonauti come associazione capofila. Alle spalle c’è, freschissima, l’esperienza di navigazione di 50 giorni sulla Lady, con un gruppo di sei giovani, quattro maschi e due femmine di età compresa tra i 14 e i 18 anni. Un’esperienza che conferma, una volta di più, quanto la condivisione della vita in barca possa permettere ai ragazzi di sviluppare percorsi di consapevolezza, cambiamento e crescita particolarmente significativi.

I ragazzi che hanno affrontato il viaggio sono arrivati da sei regioni diverse: Rayan dal Lazio, Dhaniel dalla Lombardia, Matteo dalla Campania, Francesco dalla Sardegna, Cecilia dall’Umbria e Desiré dalla Sicilia. Ora, ognuno di loro, è impegnato nella ripresa: chi, le lezioni scolastiche, chi la formazione professionale.

Stiamo navigando nella giusta direzione, ma non è stata una passeggiata, in primo luogo per i ragazzi. “Nelle prime due settimane ci hanno studiato per filo e per segno, volevano capire quale razza di strani essere fosse loro davanti – racconta Mauro, uno degli educatori a bordo – per quasi tutti eravamo i primi adulti con cui si relazionavano al di fuori dell’ambiente in cui sono cresciuti”.

Il primo passaggio chiave è stata la comprensione delle dinamiche di gruppo, anche nelle situazioni più semplici – “se non mi alzo in orario la mattina, condiziono l’attività di tutti i miei compagni” – poi la scoperta progressiva che “il mondo in cui erano finiti dentro non li metteva alla porta ma al contrario cercava di aprirne altre per consentire a loro di stare meglio”.

Il viaggio, a bordo di Lady Lauren, è iniziato nei primi giorni di settembre da San Vincenzo, in Toscana, ed è terminato a Catania all’inizio di novembre.

Nel giorno per giorno la cucina è stato uno degli ambiti in cui i ragazzi si sono spesso messi alla prova. “Matteo in particolare – racconta Mauro, uno degli educatori – ha scelto il canale del cibo per portare avanti un suo obiettivo personale che era quello di seguire una dieta salutista lanciando anche un messaggio agli altri ragazzi”. Diversi i momenti chiave durante il viaggio. Due, su tutti, la salita a Vulcano – “durissimo convincerli a salire, poi alla fine quando sono arrivati in cima hanno detto “che figata, ma dove siamo?” e la mattina dopo hanno voluto tornare su all’alba” –  e il bagno a Taormina con i ragazzi tutti in acqua che guardavano stupiti, in lontananza l’Etna innevato.

Particolarmente significativa e preziosa è stata l’esperienza di navigazione integrata con un gruppo di giovani di Aipd (Associazione italiana Persone Down) di Pisa. “Considerato il pre e il post, l’esperienza è stata un successo – spiega Mauro – i ragazzi si sono messi in gioco e qualcosa resterà nel loro percorso di vita, hanno conosciuto un altro mondo e ci sono stati diversi momenti di condivisione vera, complicità, divertimento senza pregiudizio”.

A Scuola per Mare è un progetto selezionato e cofinanziato dall’impresa sociale Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile.

Partner del progetto sono Arcobaleno Cooperativa Sociale Tuscolana di Solidarietà Frascati, A.S.D., Associazione Centro Koros Catania, A.P.S. Un Ponte nel Vento Ischia, A.P.S. Giovani per il Sociale Porto Torres, Associazione Antonia Vita – Carrobiolo Monza.

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