Affido Culturale comincia da Ferropoli. E’ qui che nasce la nostra App AC

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C’era una volta una fabbrica, da queste parti. Produceva acciaio. Ma produceva anche cittadinanza, diritti, emancipazione, cultura. Era La Fabbrica. Una realtà economica e un simbolo, per Napoli e per il Mezzogiorno. Poi la Fabbrica fu smontata, spedita – pezzo a pezzo – fino in Cina. E’ successo molti anni fa e – da allora – non è successo quasi più nulla. 

gli eredi della dismissione

Ma poco prima che la dismissione fermasse l’altoforno e spegnesse le sirene che scandivano i turni di migliaia di operai, in un qualche modo è cominciato il futuro di Bagnoli e di Coroglio. Ha preso a vivere l’idea visionaria di Vittorio Silvestrini: una grande Fabbrica della Conoscenza, al posto di quella dell’acciaio. Una produzione per lo più immateriale, rigorosamente eco-compatibile. Qualcosa di nuovo, di unico – nei primi anni Novanta – in Italia, e in stretto contatto con l’Europa e con il mondo. 

La nuova Fabbrica, che si affaccia sul mare vulcanico dei Campi Flegrei, è Città della Scienza. Dall’Italsider, ha ereditato l’etica del lavoro e la finalità sociale inclusiva e democratica. Una delle sue sezioni più promettenti e più significative è l’Incubatore di start-up tecnologiche ad alto valore aggiunto.

la fabbrica delle idee

Se ci arrivi d’estate nell’Incubatore, prima di ogni altra cosa, incontri l’odore del mare. Sui mattoni rossi e sulla cupola del Planetario e di Corporea, arriva netto un sole che dà speranza. Se percorri i corridoi fino al Modulo 20, trovi gli uffici di HPO. E’ qui che batte il cuore creativo del gruppo di lavoro che sta inventando e producendo la app di Affido Culturale.

una birra per restare lucidi

Tino e Angelo, mi fanno sedere al tavolo tondo delle riunioni, giusto davanti ad uno schermo enorme. A fine incontro mi hanno promesso un aperitivo, con degustazione di birre artigianali, di quelle che puoi comprare grazie alla loro ultima creatura per l’e.commerce. 

Cominciamo. Uno dopo l’altro sfilano: la home, il profilo utente, il pannello di controllo declinato in base alle tipologie di utenti. Accompagnano le immagini, le loro pazienti spiegazioni ad un profano come me. 

la app di AC serve a tutti

Riesco a capire quasi tutto. Annotiamo alcune piccole integrazioni. Sarà tutto pronto a ottobre 2020, poco dopo l’estate. La app sarà una risorsa per le famiglie coinvolte da Affido Culturale. Ma renderà disponibili a tutti le informazioni sulle attività culturali per l’infanzia e l’adolescenza presenti a Napoli, Roma, Bari e Modena. 

dedicato a Ferropoli

Sarà stata la birra, forse. Oppure l’emozione di vedere realizzata quella che due anni fa era solo un’idea incasellata nel progetto. In ogni caso, ne esco entusiasta. Abbiamo fatto bene ad investire nelle nuove tecnologie. A concepirle non come un vezzo, ma come uno strumento efficace per avvicinare tante persone agli spazi e alle attività culturali. 

Idealmente, Affido Culturale ha già convenzionato il suo primo spazio. Si chiama Ferropoli, era il teatro degli operai dell’Ilva. Metteva in scena la loro volontà di restare umani, oltre i meccanismi alienanti di una durissima catena di montaggio. Dopo più di vent’anni dalla chiusura, è grazie a loro se quella ad ovest della città è una periferia che resta ancora moralmente in piedi. 

Rifaccio la strada al contrario, la stessa che percorreva ogni giorno Silvestrini. E mi rendo conto, ancora una volta, di quanto ci abbia visto giusto.

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