Premio Nonino Risit d’Aur 2022 ad Affido Culturale
di Affido Culturale
Premio Nonino Risit d’Aur 2022 ad Affido Culturale: cronaca di un’emozione condivisa.
Giovedì sera 5 maggio, poco prima delle 23:00 arriviamo in hotel a Udine, mia figlia Ilaria ed io.
Volete mangiare qualcosa?
Passiamo in una stanzetta in cui tutti parlano inglese, salvo una persona. Un signore anziano che mi guarda e chiede ad Antonella Nonino, che gli sintetizza Affido Culturale. Scopro che è Alain Touraine. E penso: ora vado lì e lo abbraccio per “Vita e Morte del Cile popolare”, il suo saggio sulla vicenda di Allende. Ma nel frattempo mi si avvicina Nancy Fraser – “Maestra del nostro tempo” per i suoi scritti sulla disuguaglianza e sulla condizione delle donne – che (in francese, perché per l’inglese mi sarebbero serviti i sottotitoli) mi chiede se AC è attivo in altri Paesi.
Il giorno prima del premio
La mattina di venerdì è dedicata alle interviste: il Piccolo di Trieste, il TGR, l’Ansa ed altre testate del Friuli. Sabato, per l’edizione delle 14:00, la Rai regionale ci inserisce nel servizio sul Premio Nonino, edizione 45+2.
David Almond ha il dono di riaccendere nei lettori le emozioni dell’infanzia. La moglie, simpaticissima, si è voluta fare una foto con me e Ilaria. Chissà, forse ci aveva chiesto il sale, ma noi abbiamo capito “foto” e lei ha accettato di buon grado. Ho avuto la possibilità di chiacchierare con Mauro Ceruti, sull’epistemologia che sottende la Teoria del Cambiamento, che a sua volta guida la valutazione dei progetti. Anche in questo caso, un approccio orientato alla complessità ci aiuterebbe a superare schemi semplicistici di causa/effetto. Ne riparleremo presto, probabilmente.
La cena di venerdì sera
Eccoci alla cena di venerdì sera 6 maggio. Si va su in navetta, siamo in sei: davanti a me la referente di Buone Notizie del Corriere che annota i riferimenti di AC, che ora è anche a Milano.
Riesco ad avvicinare Touraine durante l’aperitivo pre-cena, cito il suo saggio sul Cile e lui sorride. Aggiunge che trova l’Italia uno dei Paesi più dinamici d’Europa.
A tavola, siedo a fianco di Paolo Garimberti. Dopo il dolce, riesco a chiedergli un parere sulla copertura della guerra in Ucraina da parte dei media italiani.
Alle due di notte di sabato, rientrati in hotel, mi dico: ok, solo 12 ore e poi è finita. E sul palco ci starò solo 2 minuti, non è il caso di andare in ansia.
Il giorno del premio
Torniamo alla Distilleria. La Fraser e Almond fotografati come gli attori a Cannes. Faccio anima e coraggio e chiedo ai giornalisti: di AC non vi servono foto? Che poi AC, in questo caso sarei io e Ilaria, insieme a Fatima, Giulia Vittoria, Flora e Luca, le famiglie che ci hanno raggiunti da Roma e da Napoli. Non se lo fanno ripetere due volte. E’ tutto un: si metta qui, si giri così, poggi le mani là. Tante domande sul progetto, che comunque conoscono già nelle sue linee essenziali.
Infine una giovane giornalista: siamo di Udinese TV (nel senso della squadra di calcio), parlerebbe anche con noi? Certo, ma tifo Napoli, va bene lo stesso?
Ci propongono due interventi in Rai: radio e tv. Forse addirittura collegati alla Festa della Repubblica, centrata sul Quirinale. Vedremo. Anche la casa editrice Salani si dice disponibile ad una collaborazione. Penso ad un libro illustrato su alcune delle storie delle famiglie di AC… perché no!
Finalmente sul palco!
La mega sala della Premiazione e del pranzo sembra un girone dantesco: canti, botti fumanti… Mentre ripasso l’intervento, ricordo di non averlo scritto….
Finalmente sul palco, insieme ai nostri bambini e alla famiglia Nonino. E’ tutto molto informale ed accogliente, nonostante la storia e l’importanza del Premio Nonino, che ha anticipato ben sei Nobel.
Il post premio
Nel pomeriggio mi sono arrivati i commenti dell’equipe AC: ne deduco di aver detto qualcosa sul palco. Non so cosa, ma l’ho detto. Quasi a fine pranzo, mi trovo Flora che riprende Fatima che è inaspettatamente al microfono e, piangendo, ringrazia tutti. Faccio mille pensieri. Ma la situazione viene colta dal pubblico per quello che è: una grande emozione condivisa. Recupero Ilaria, che scambiava due chiacchiere con Lella Costa, e usciamo, dopo ancora altri incontri e tanti incoraggiamenti ad andare avanti.
Ivan Esposito
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