Basso Sebino: a scuola con i giovani
di ilpiccoloprincipe
Sollecitare la presa di parola degli adolescenti
In Basso Sebino siamo stati a scuola, con i giovani. Sguardi meravigliati, sorpresi, ma anche molto interessati, nei rappresentanti di classe dell’Istituto Superiore Serafino Riva di Sarnico di fronte alla proposta di offrire il loro pensiero nella fase di ri-definizione di un patto di comunità territoriale.
Basso Sebino: a scuola con i giovani per renderli consapevoli di essere parte attiva della comunità educante
Hanno partecipato all’attività una quindicina di ragazzi e ragazze delle classi prime, seconde, terze e quarte dell’Istituto Riva, combinati per età, genere e residenza.
In un primo incontro abbiamo condiviso con loro il motivo e il senso della richiesta: il bisogno di valorizzare i loro punti di vista come occasione per partecipare al contrasto dell’impoverimento educativo. Abbiamo espresso il desiderio che possano condividere con noi questa responsabilità, un possibile antidoto alla dispersione di ragazzi. Alcuni segnali sono già individuabili: un tasso di dispersione scolastica diretta-indiretta, segnalata dall’Istituto, intorno al 30% e una scarsa fruizione delle risorse socio-culturali da parte delle nuove generazioni.
I ragazzi e le ragazze hanno subito compreso l’importanza che sia l’intera comunità a prendersi in carico questo tema, ma senza essere consapevoli del ruolo che possono avere. Da un dialogo con loro è emerso come si sentano piuttosto spettatori, destinatari, riceventi, ma non si immaginino come soggetti attivi.
Gli incontri
I tre incontri sono serviti anche per provare a stimolare il superamento di una modalità di relazione più “scolastica”, basata sul cercare di dare la risposta giusta, e sforzarsi di stare in un’attività più di ricerca e riflessione. Una trasformazione necessaria per rendere la comunità educante un oggetto di studio anche all’interno del contesto scolastico.
È stato un lavoro ricco di stimoli per gli studenti e per noi, abbiamo utilizzato modalità di destrutturazione e ristrutturazione di idee e linguaggi, abbiamo ragionato sulle etimologie delle parole e usato analogie esperienziali.
Il percorso è partito dall’utilizzo di un quadrante con 4 riflessioni sulla comunità educante:
- Cosa mi fa venire in mente, quali parole chiave e idee userei per definirla, quali caratteristiche
- Quali azioni e attività dovrebbe proporre una comunità educante? Ragazzi e ragazze cosa potrebbero chiedere alla comunità educante e che contributi potrebbero portare?
- Quali attori serve coinvolgere per svilupparla? Che ruolo potrebbero assumere i giovani?
- Quali immagini o metafore possono essere utili per raccontare la comunità educante?
Sono tanti gli spunti che sono emersi da questo breve percorso, spunti che saranno arricchiti in altri contesti, proseguendo questo lavoro di riflessione. L’esperienza ha portato la scuola a considerare nuove strategie per valorizzare il ruolo dei rappresentanti di classe nell’educazione civica.
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