Genitori: l’importanza di giocare con i propri figli e figlie

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Spesso i genitori fanno fatica a giocare con i propri figli e figlie”. Con queste parole Alice Casadio, pedagogista della cooperativa sociale Cadiai, capofila del progetto Zenobia, accende i riflettori su un tema attuale come quello della relazione genitori-figli.

A Bologna, infatti, nello spazio Zenobia non è possibile lasciare i bambini e le bambine in custodia, bensì è necessaria la presenza di almeno uno dei due genitori. Spesso capita però che i genitori si siedano in un angolo a chiacchierare tra loro o si distraggano al cellulare senza interagire.

Questo spazio è fondamentale anche per i genitori affinché possano conoscere i propri figli e figlie – spiega Casadio – quando vediamo che una mamma o un papà sono distratti proviamo a coinvolgerli con una chiacchierata. Capita spesso che si confidino e si riesca a parlare insieme di temi legati alla genitorialità e alla crescita dei figli. Eppure ci siamo resi conto che pochi di loro sono in grado di mettersi a terra e interagire: gli adulti non sanno più giocare! Grazie alle nostre competenze abbiamo provato a dare loro degli obiettivi e, grazie soprattutto ai laboratori, siamo riusciti a creare dei momenti di condivisione tra genitori e figli. Questo per noi è un modo per far capire ai genitori che il bambino ha diritto di essere un bambino e ha bisogno di avere accanto a sé persone che riconoscano questo diritto e che lo facciano emergere. Il bambino ha diritto alla bellezza, ai luoghi adatti a lui e a conoscere molte realtà. Di contro il genitore deve essere in grado di saper vedere le inclinazioni e le potenzialità del bambino”.

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