LA FASE DI COPROGETTAZIONE
di associazionepolis
Aprile 2024
Come, dove, chi?
Con la chiusura del percorso formativo si è aperta una fase di coinvolgimento attivo della Comunità Educante (CE), orientata da un lato a mettere a fuoco in modo condiviso i principi base in cui la CE si riconosce e, dall’altro, a co-progettare delle attività da rivolgere ai/alle minori del territorio in risposta a precisi bisogni da individuare.
La co-progettazione si è articolata in due momenti. Una prima serie di incontri interni al gruppo dei partecipanti dedicati alla raccolta di riflessioni riguardanti il percorso di autodefinizione della CE, e un secondo momento consecutivo caratterizzato da ben 14 incontri di co-progettazione svolti insieme a tutte le classi quinte delle scuole primarie di Certaldo e a due sezioni della scuola secondaria di primo grado, che racconteremo in seguito.
Nella prima fase siamo partiti, ancora una volta, da alcune domande che la CE ha rivolto a sé stessa come proseguimento del percorso di autodefinizione cominciato durante il percorso formativo e riassumibili in tre ambiti :
- Come si relaziona all’altrə da sé? Quali modalità e linguaggi utilizza per farlo?
Questa domanda ha inteso definire le modalità di approccio di questa comunità educante, il suo modo di porsi: nei confronti delle problematiche che caratterizzano le nostre comunità, nei confronti del mondo dei bambini e delle bambine, dei ragazzi e delle ragazze e, in generale, nei confronti dell’altro, ma anche nei confronti delle istituzioni, e di tutti gli attori principali che compongono l’infrastruttura educativa del territorio.
- Dove agisce? Quali luoghi coinvolge?
Questa domanda pone invece l’attenzione agli spazi: i luoghi fisici, e non, dove si manifesta la comunità educante, luoghi e spazi simbolici, pubblici o privati. Di quelli presenti e di quelli da creare, spazi esistenti che già funzionano e spazi da recuperare.
- A chi si rivolge? Chi mette al centro?
L’ultima domanda si pone il problema delle persone e delle relazioni: da chi è composta? con chi dialoga/collabora? su quali reti di relazione possiamo contare? come le coltiviamo? come vorrei fosse composta la CE e da chi?
Con le tre domande si è inteso stimolare una riflessione orientata a dare concretezza alla CE, una comunità che non si sviluppa in astratto ma che può e deve poggiare su una rete reale fatta di connessioni, energie, luoghi e da attori da coinvolgere attivamente. Quello che è emerso, affatto scontato, è stato rappresentato in vari linguaggi, come diagrammi e mappe.
Un momento molto significativo in questa fase è stato un seminario che si è tenuto presso il Rettorato dell’Università di Siena in cui i rappresentanti della CE hanno incontrato un gruppo di studenti e studentesse del corso di laurea in Sociologia dell’Educazione. Una giornata moderata dai professori e professoresse referenti del corso, che collaborano anche al progetto Viceversa, in cui è stato raccontato il progetto con un sguardo “intimo” restituendo le sensazioni, le difficoltà, gli obiettivi che hanno spinto la CE ad attivarsi. Il dialogo ha permesso agli studenti e alle studentesse di confrontarsi con un’esperienza concreta e di misurarsi con gli aspetti pratici della creazione di una “comunità”. Il gruppo della CE ha potuto a sua volta porre domande per cogliere il punto di vista di un altro target giovanile, recependo molti consigli e spunti da tenere in conto nel lavoro di co-progettazione.