IL PERCORSO FORMATIVO
di associazionepolis
Settembre 2023 – maggio 2024
Il percorso formativo Viceversa si è rivolto a coloro che volevano prendere consapevolezza delle proprie risorse e della propria responsabilità educativa, anche rispondendo ai bisogni dei soggetti più giovani e fragili della comunità. Con questo percorso abbiamo voluto fornire strumenti, metodi e strategie per elaborare progettualità condivise e inclusive, identificare e valorizzare i saperi e le abilità di ognuno, sperimentare collaborazioni e connessioni.
Il percorso si è articolato in 3 sezioni:
I sezione – Riconoscersi come comunità educante, a cura dell’Università di Siena, dipartimento di Scienze Sociali, Politiche e Cognitive
II sezione – Realizzare una comunità educante, A sua volta suddivisa in 4 moduli a cura di associazione Polis, Associazione Spazio Ipotetico, Associazione Circo Libera Tutti
III sezione – Essere una comunità educante – a cura di Narrazioni Urbane
Riconoscersi come comunità educante
Come anticipato, questa sezione è stata curata da UNISI, rappresentata dalla professoressa Francesca Bianchi e dal professor Claudio Melacarne (Dipartimento di Scienze sociali, politiche e cognitive). La prima lezione ha visto anche l’intervento di Pier Luigi Ricci, educatore e formatore che per anni ha collaborato con il Ce.I.S (Centro di Solidarietà) di Arezzo, all’interno di programmi terapeutici mirati alla riabilitazione e al reinserimento di persone tossicodipendenti. Il suo intervento si è incentrato sulle sue esperienze nella comunità terapeutica, il rapporto talvolta difficile tra la comunità e le istituzioni – le quali, spesso,rimangono ancorate a procedure rigide, dettate dalla burocrazia, che finiscono per interferire con l’attuazione ottimale dei progetti educativi extrascolastici, – e l’individuazione di criteri che fungano da linee guida per una Comunità. Nell’incontro successivo è stato dato spazio alla riflessione e al dialogo sul concetto di comunità educante, da cui è emerso un interesse e una reale preoccupazione per adolescenti e anziani e le sfide poste dalla progressiva diminuzione dell’autonomia. Il terzo incontro è stato condotto per tavoli di lavoro, secondo temi relativi ai luoghi dove esprimere la propria libertà e la propria appartenenza, alla necessità dei giovani di essere ascoltati e coinvolti, e al loro desiderio di rendersi attivi. Infine l’ultimo incontro di questa prima fase di formazione è stato dedicato alla presentazione dell’Urban Creativity Lab (UCL) di Arezzo, un luogo di incontro, studio e progettazione laboratoriale gestito, curato e partecipato da giovani e adolescenti.
Realizzare una comunità educante
Questa seconda sezione del percorso formativo era composto di quattro moduli, ciascuno incentrato su un aspetto o una tematica inerente alla Comunità Educante, i suoi valori e le sue pratiche. Lo scopo di questa fase è stato invitare i partecipanti a mettersi in gioco, ad aprirsi a nuove prospettive e a fare esperienze di consapevolezza —come singoli e come gruppo— e di responsabilità in quanto membri attivi della comunità.
Il Modulo 1, “Insieme, dall’improvvisazione alla relazione”, curato da Polis ha esplorato pratiche inclusive attraverso la musica;
i Moduli 2 e 3, “L’invenzione della normalità”,curati dell’APS Spazio Ipotetico, hanno proposto una riflessione sui costrutti sociali di “Genere” e “Disabilità”;
il Modulo 4, “Dal gruppo al singolo”, tenuto dall’ADS Circo Libera Tutti e si è focalizzato sull’importanza della relazione all’interno dei gruppi di lavoro.
Gli incontri sono stati davvero molto belli e capaci di toccare con delicatezza temi anche molto intimi e profondi.