Dal Gambia a Pietrelcina. “Da quando sono qui tutto è cambiato e ho ritrovato il sorriso”

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Lo abbiamo incontrato a metà mattinata, nella pausa tra la lezione di matematica e quella di italiano ma, soprattutto, lo abbiamo incontrato alla vigilia di un giorno importantissimo per lui e per il suo futuro: quella del suo primo giorno di lavoro presso la IronFist di Pago Veiano.

È arrivato in Italia nel 2022, Boubacar, ad appena 16 anni. Figlio unico, orfano di padre e di madre, è arrivato via mare sbarcando a Taranto. Da lì è stato accolto in un centro per MSNA (minori stranieri non accompagnati) della provincia di Benevento e solo dopo due anni, raggiunta la maggiore età, è arrivato a Pietrelcina dove per lui si sono aperte le porte del SAI coordinato da Valeria Crafa.

“Non ho fratelli e non ho più i genitori – ci ha raccontato il ragazzo – ho lasciato il Gambia in cerca di una vita migliore di quella che avevo. All’inizio, appena arrivato in Italia, mi sono demoralizzato perché non stavo bene. Poi, quando sono arrivato a Pietrelcina tutto è cambiato”.

Gli si illuminano gli occhi. Sorride, con un sorriso che trasmette uno stato d’animo tranquillo, di chi si sente al sicuro.

“Quando è arrivato da noi – conferma Valeria – Boubacar non si fidava di nessuno, era molto diffidente e profondamente spaventato. Poi, nel giro di un mese, è totalmente cambiato: si è affidato a noi, si è fidato di noi ma, soprattutto, ha cominciato ad acquisire fiducia in se stesso anche grazie agli obiettivi che via via andava raggiungendo”.

In men che non si dica, infatti, il ragazzo ha cominciato ad integrarsi, a legare con gli altri beneficiari, a partecipare alle attività che gli venivano proposte dagli operatori, ai laboratori e alle varie attività che venivano organizzate.

“Sono arrivato a Pietrelcina a marzo del 2024 e, dopo un po’ di tempo, mi sono rimboccato le maniche: ho fatto un corso da mediatore, ho preso il patentino per il muletto, la certificazione A2 di conoscenza della lingua italiana nel mese di giugno e adesso sto studiando per prendere la licenza di terza media”.

Contestualmente ha fatto un corso di formazione con Adecco ed è entrato a far parte del programma del nodo di Benevento di ‘Un Passo Oltre’, progetto finalizzato ad accompagnare i beneficiari verso l’autonomia sociale, abitativa e lavorativa grazie al quale Boubacar si appresta a cominciare il suo tirocinio formativo. Un traguardo di fondamentale importanza per lui che, all’inizio, al suo arrivo a Pietrelcina, sembrava lontanissimo.
Quando è arrivato, infatti, il ragazzo era bloccato in un limbo burocratico, privo di ogni sorta di documentazione e, quindi, completamente impossibilitato a far alcunché. Impossibilitato a trovare un lavoro, ad esempio. Poi, grazie all’impegno e alla dedizione dell’operatore legale del SAI, Daniele De Medici, la situazione ha preso la piega giusta.

“La sua situazione – spiega Daniele – era particolarmente complessa già dal primo incontro, l’unica parola che conosceva era ‘…parere…’ che, detta così, è incomprensibile, ma in realtà racchiude, sinteticamente, quello che era stato il suo percorso di integrazione nel precedente progetto, un Sai Msna, che in due anni di accoglienza non era stato capace di produrre neanche un certificato A2 di alfabetizzazione che, a voler fare un gioco di parole, è l’ABC del percorso di integrazione. La vecchia gestione non è stata mai in grado di fornirci elementi per riprendere un percorso già avviato. Sapevamo solo che era stata depositata una istanza di ‘prosieguo amministrativo’ ma non sapevamo quale delle due strade possibili era stata intrapresa. Ad ogni modo, dopo un certo numero di tentativi di metterci in contatto con il Tribunale dei minori di Napoli, ne siamo venuti a capo. Il ragazzo ha ottenuto il prosieguo e, se vorrà, potrà restare con noi fino ai 21 anni”.

“Mi piace l’Italia, mi piace tantissimo – ha detto Boubacar, sempre col sorriso sulle labbra – Adoro la pasta al forno e la mia materia preferita è proprio l’italiano che spero di imparare sempre meglio. Finalmente sono felice e sereno. E lo devo agli operatori, Daniele e Valeria soprattutto, che si sono sempre presi cura di me. Mi hanno fatto sentire accolto e ‘protetto’ fin dal primo giorno, mi hanno aiutato ad integrarmi e a cominciare a fare quei piccoli passi che per me sono stati grandi obiettivi raggiunti. Anche in ‘Un Passo Oltre’ sono stato accolto con attenzione e affetto, soprattutto da Noemi (Noemi Tedesco, coordinatrice del nodo di Benevento del progetto sostenuto da ‘Con i Bambini’). Sono emozionatissimo per domani. Emozionato e felice”.

Sveglia presto per Boubacar che alle 7 comincerà una nuova e importantissima avventura presso l’azienda di Pago Veiano.

“Siamo molto fiduciosi – ha commentato Valeria – La IronFist è un’azienda che conosciamo bene. È una realtà con cui abbiamo già avuto rapporti per un altro beneficiario. Se si farà valere, come non dubito, è molto probabile uno sviluppo lavorativamente positivo e, speriamo, definitivo per Boubacar. Dalla sua, oltre alla grande determinazione, serietà e forza di volontà, ha un carattere veramente buono. È un ragazzo all’apparenza un po’ timido ma quando entra in confidenza è veramente in grado di lasciarti senza parole: è sempre attento, anche nei confronti di noi operatori, mai una parola fuori posto e, soprattutto, è educatissimo. Quello che mi ha conquistato di lui è il suo sorriso, sorride sempre. Ed il suo è un sorriso di quelli che trasmettono serenità”.

Il caso di Boubacar è emblematico di come, quando il sistema funziona, i risultati non tardino ad arrivare. Due anni in una struttura per MSNA senza il conseguimento nemmeno del livello A2 di conoscenza della lingua italiana, e una vera e propria rivoluzione nel giro di pochi mesi.
Nel marzo del 2024 l’arrivo a Pietrelcina; a giugno la certificazione A2; a novembre la presa in carico in ‘Un Passo Oltre’, a gennaio 2025, il 21 gennaio, il primo giorno di tirocinio formativo. Un lavoro di squadra, dunque, di grande importanza e, soprattutto, di grande efficienza e celerità quello tra le due ‘creature’ della Rete di Economia civile Sale della Terra, il Sai e il progetto ‘Un Passo Oltre’, che sono riuscite, proprio interfacciandosi e lavorando gomito a gomito per lo stesso fine, a far sì che Boubacar compisse grandi e significativi passi verso la sua autonomia. Intanto il ragazzo ha già pronti altri obiettivi che intende raggiungere:

“Voglio imparare bene l’italiano e a giugno superare l’esame di terza media. Nonostante il lavoro, infatti, continuerò ad impegnarmi nello studio e in tutte le attività utili per il mio futuro”.

Il suo sogno, il sogno di Boubacar, è proprio questo: imparare la lingua, trovare un lavoro e, quando sarà, una casa a Pietrelcina, la città che lo ha accolto, in cui si è integrato (fuori e dentro il Sai) e dove la sua vita ha preso, finalmente, la giusta piega.

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