…Un Paese che Educa, verso la costruzione di una comunità educante
di formecoop
In provincia di Sondrio, e più precisamente nei comuni di Piateda, Ponte in Valtellina e Chiuro, è partito il progetto “…Un Paese che Educa”. Il progetto serve a provare a costituire una comunità educante all’interno dei piccoli paesi, al fine di contrastare e invertire la tendenza al graduale spopolamento. L’iniziativa mira a coinvolgere attivamente vari partecipanti della comunità e di fornire un ambiente favorevole alla crescita e allo sviluppo dei bambini e dei ragazzi nella fascia d’età tra gli 8 ed i 14 anni.
GLI EDUCOACH
Dopo aver costituito il gruppo di lavoro composto da educatori, assistenti sociali e figure chiave per il territorio (come insegnanti, allenatori, parroci, bibliotecari, genitori e non solo) sono state avviate le relazioni per costruire la comunità educante. Ma cosa sta succedendo a livello pratico? Un gruppo di operatori ha formato una squadra di Educoach: si tratta di figure professionali che sono incaricate di svolgere un lavoro di informazione e al tempo stesso di sollecito alle varie realtà territoriali, per stimolare la costituzione della comunità educante e per riuscire ad individuare in modo più preciso quali sono le necessità e le aspettative, nonché le effettive risorse, presenti nei paesi coinvolti.
DOMANDE PER LA COMUNITÀ EDUCANTE
Quali sono le opportunità educative presenti sul territorio per i bambini e ragazzi dagli 8 ai 14 anni? Quale tema ritieni prioritario per il percorso di crescita ed educazione dei bambini e dei ragazzi e per contrastare il rischio di povertà educativa? Queste sono alcune delle domande che gli Educoach hanno posto alle persone che hanno deciso di aderire al progetto. Socializzazione, inclusione, autonomia sono i punti deboli che vengono individuati nella maggior parte dei casi, ma molti altri spunti vengono da quanti hanno risposto alla domanda: educazione sentimentale, alternative alla tecnologia, solidarietà ed aiuto reciproco…
Nei primi incontri abbiamo utilizzato gli strumenti come il diario di bordo in cui annotare spunti, idee ed avvenimenti, e le cartoline con parole chiave da ponderare e analizzare, corredate da immagini. Questi dispositivi hanno fornito un terreno fertile per la riflessione individuale e collettiva.
Sulla base di quanto emerso nei primi incontri stiamo anche iniziando a lavorare alla prima campagna di sensibilizzazione, che avverrà ad inizio 2024.
Continuate a seguirci per i prossimi passi!
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