Volando verso… un progetto di vita
di fattoriaconcadoro
L’8 e il 9 gennaio gli educatori e responsabili dei 25 progetti sostenuti e scelti da Con i Bambini sono stati invitati a partecipare a Roma a due giorni di formazione condivisa su vari temi legati al decreto legislativo che rappresenta il cuore della riforma sulla disabilità, denominato “Progetto di vita” e in vigore dallo scorso 30 giugno.
Come spiegato in precedenza dalla ministra per la disabilità Alessandra Locatelli, la norma mira al “superamento della logica delle prestazioni, ad oggi estremamente frammentate tra sanità e sociale” e alla garanzia che “ogni persona con disabilità possa essere protagonista della propria vita”.
Tra i punti cardine del decreto c’è proprio il cambiamento della definizione di persona disabile e la stesura di un “progetto di vita”, che sarà personalizzato e partecipato e partirà dai desideri e dai bisogni del singolo, come prevede la Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità.
Sperimentare in formazione: il sostegno di “Con i bambini”

Il decreto ha previsto un avvio soft, con una sperimentazione che durerà per tutto il 2025 e coinvolgerà 9 province italiane. Tutti i soggetti impegnati nei 25 progetti finanziati dalla Fondazione “Con i bambini” però, a prescindere dalla provincia in cui operano, stanno già provando a simulare prassi operative rispetto alle nuove modalità operative che diventeranno regola in tutta Italia dal 2026. Alla pratica si aggiunge la necessaria formazione teorica, iniziata proprio a gennaio con le due giornate romane.
“Grazie alla Fondazione – commenta Francesca Benedetti, responsabile di progetto per “Un mondo possibile” – abbiamo avuto modo di cominciare in modo tempestivo una formazione approfondita sui vari aspetti della riforma”.
L’autodeterminazione al centro de “Un mondo possibile”
Nelle varie azioni messe in campo da “Un mondo possibile” e partite con lo scorso settembre, l’autodeterminazione dei giovani coinvolti è di fatto già un aspetto essenziale.
“Tutte le azioni – spiega Francesca Benedetti – coinvolgono i diretti interessati. Già dalla prima intervista insieme ai genitori abbiamo incontrato ogni ragazzo/a per capire che scuola frequenta, quali sono le prospettive future e per conoscere le passioni, i desideri, le preferenze, le aspettative di ciascuno. L’obiettivo era capire quali fossero le attività o le esperienze di crescita e socializzazione che avrebbero voluto sperimentare”.
Il decreto “Progetto di Vita” nel bando “Tutti inclusi”
Al convegno organizzato dalla fondazione hanno partecipato figure istituzionali di alto rilievo, come l’avvocato Gianfranco De Robertis e il dottor Alessandro Silvestri dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, l’avvocato Paolo Bandiera, direttore affari generali di AISM e la dottoressa Carmela Chiara Palermo, consigliere giuridico per il settore legislativo del Ministero per la disabilità e di fatto responsabile della stesura del testo di legge.
Nelle due giornate organizzate dalla Fondazione sono stati toccati vari aspetti delle novità introdotte dal decreto e degli spazi applicativi nella realtà quotidiana degli operatori, con l’obiettivo di rafforzare le competenze sulla costruzione del progetto di vita, sulla valutazione multidimensionale e sui meccanismi di amministrazione condivisa.
Per i partecipanti responsabili dei progetti in corso in tutta Italia è stato anche un momento importante per allinearsi e condividere esperienze, criticità e proposte e per mettere a fuoco il ruolo degli enti del terzo settore nell’ambito della Riforma.
Per approfondire: le principali novità del Decreto Legislativo 62/2014
Tra le novità introdotte dal decreto:
- una nuova definizione di disabilità che ribadisce il modello biopsicosociale dell’ICF considerando lo stato di salute della persona come risultato della complessa interazione della persona con il suo ambiente e analizzando la sua possibilità e qualità di partecipazione
- il concetto di valutazione di base come procedimento unitario e multidisciplinare per accertare la condizione di disabilità e i sostegni necessari
- il diritto delle persone con disabilità a richiedere un progetto di vita individuale, personalizzato e partecipato che favorisca l’inclusione e la partecipazione nei diversi ambiti della vita e che garantisca il diritto alla vita indipendente
- il concetto di accomodamento ragionevole
- l’attivazione del progetto di vita individuale, che la persona con disabilità concorre a definire, modificare e integrare
- il diritto alla libertà di scelta
- l’autodeterminazione
- Il diritto di ogni singolo di rappresentarsi e scegliere le figure che possono sostenerlo
- l’istituzione di un‘unità di valutazione multidimensionale, composta dalla persona con disabilità, il tutore/genitore, la persona di supporto, un assistente sociale/educatore, uno o più professionisti sanitari, un rappresentante dell’istituzione scolastica
- l’istituzione di un Fondo per l’implementazione dei progetti di vita
- l’utilizzo del Fascicolo Sanitario Elettronico e del SIUSS per il riconoscimento delle prestazioni
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