Scheda Progetto
Titolo: T.O.T.E.M. (Territori, Opportunità, Tecnologie, Educazione, Mutualità)
Territori: Roma (RM) – Lazio
Importo deliberato: 620.000 euro
Soggetto responsabile: Società Cooperativa Nuove Risposte
Partner
Enti privati:
Arci Solidarietà Onlus
Associazione Culturale Voci e Suoni di Periferia
Associazione di promozione sociale Fusolab
Cooperativa Sociale Idea Prisma 82
Il Brutto Anatroccolo Società cooperativa sociale Onlus
Speha – Fresia Società Cooperativa
CSEN – Centro Sportivo Educativo Nazionale
Enti pubblici:
Comune di Roma – Municipio III
Dipartimento di Management e Diritto – Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”
Scuole
Istituto Comprensivo Piazza Filattiera
Istituto Comprensivo Fratelli Cervi
Istituto Comprensivo G.B. Valente
Istituto Comprensivo Statale Via P. R. Pirotta Roma
Sintesi
Il progetto TOTEM – Territori, Opportunità, Tecnologie, Educazione, Mutualità, è teso alla prevenzione e al contrasto della povertà educativa e della dispersione scolastica e al sostegno ai minori e alle loro famiglie a rischio di esclusione sociale. L’azione del progetto partirà da strutture già esistenti – quattro CAG (Centri di aggregazione giovanile) – già presenti in altrettanti territori periferici della città di Roma. Gli istituti scolastici partner del progetto sono l’Istituto Comprensivo Fratelli Cervi (XI Municipio), l’Istituto Comprensivo G.B. Valente (IV Municipio), l’Istituto Comprensivo di Piazza Filattiera (III Municipio), l’Istituto Comprensivo via P. R. Pirotta (IV Municipio).
Al centro del progetto c’è la scuola, i cui spazi saranno valorizzati e resi “alternativi” in orario curriculare ed extracurricolare, ponendoli al centro di un’azione educativa globale per la vita dei bambini e dei ragazzi, come parte integrante di una comunità che non si esaurisce oltre le mura fisiche delle classi e che non si esaurisce nel rapporto tra istituzione scolastica e studenti, ma che deve necessariamente istituire un rapporto proficuo con altri soggetti del territorio su cui insiste e comprendere le famiglie. Per queste ragioni i partner del progetto hanno un curriculum e un’esperienza importante nei territori su cui operano, così da generare un’osmosi reale tra scuola e territorio, e per questa ragione i destinatari di alcune azioni del progetto sono le famiglie dei minori coinvolti, per cui sono pensati servizi di sostegno specifici a cominciare dal bilancio delle competenze, dalla ricerca di un lavoro laddove si riscontrassero questo tipo di specificità, l’orientamento ai servizi e l’accesso al welfare.
La comunità educante sarà dunque coinvolta e comprenderà soggetti istituzionali (Asl, istituti scolastici, servizi municipali) ma anche soggetti informali o associativi, come parrocchie, gruppi scout, centri sociali e culturali, centri sportivi. Ma non saranno solo le realtà dei territori ad entrare nelle scuole, saranno invece gli operatori a guidare bambini e ragazzi alla scoperta collettiva del loro territorio, a partire dalla costruzione di mappe che raccolgano storie e segni che compongono il paesaggio che abitano. Centrali saranno così le leggende metropolitane, le tag e i graffiti, le abitudini e gli spazi di socializzazione dove si sedimenta una socialità quotidiana spesso ricca quanto piena di contraddizioni e rischi.
Una delle idee chiave di Totem riguarda poi l’utilizzo delle nuove tecnologie. Si prevede infatti l’allestimento di una Smart Room in ogni istituto coinvolto, spazi attrezzati e multimediali che saranno collegati tra loro tramite piattaforme cloud che connetteranno territori diversi. La tecnologia non è pensata solo come un mezzo tramite cui “interessare” o “avvicinare” i giovanissimi nativi digitali alle attività proposte, ma sarà il mezzo per consentire loro di esprimersi pienamente sia mirando alla produzione di prodotti laboratoriali multimediali e fruibili in forma digitale, sia abbattendo le barriere tra sapere tecnico e sapere così detto umanistico.
Le Smart Room negli istituti scolastici avranno poi un terminale esterno, un’interfaccia con tutto il territorio e la città: i Totem, da cui il nome del progetto appunto, che saranno progettati e realizzati dagli stessi ragazzi. I Totem recheranno sulla loro superficie “analogica” codici QR, link, hashtag, loghi e altri collegamenti a specifici contenuti presenti sul cloud delle Smart Room: foto, video dei laboratori, link alle web radio, mappe delle attività extradidattiche e culturali del progetto saranno contenuti contemporaneamente virtuali e reali, presenti cioè sul cloud e richiamati dai Totem, che saranno posizionati in luoghi pubblici e strategici del territorio. Alla buona riuscita di questa prima fase è poi legata la ricerca di soggetti terzi, enti commerciali e non, interessati ad “adottare un Totem” sponsorizzandolo con l’obiettivo di aprire nuove interfacce.
Lo sport e la musica, quindi il corpo e un’espressione non competitiva e collaborativa tramite esso, sono altri due degli aspetti al centro del progetto. Il gioco – inteso come momento ludico e creativo quanto come sport non agonistico – come modalità di apprendimento e relazione non competitiva tra pari è fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi che il progetto si è prefissato. È prevista la creazione di squadre di Football Integrato, in cui si misureranno con il gioco di squadra ragazzi con disabilità e senza disabilità, grazie anche a una specifica formazione di educazione fisica per gli insegnanti di sostegno. Gli scacchi poi permetteranno ai partecipanti di misurarsi con un gioco che sosterrà la loro crescita cognitiva e lo sviluppo di qualità decisive per i processi di apprendimento come la concentrazione, lo sviluppo della capacità di organizzare soluzioni dei problemi e fare ipotesi.
Con lo spirito di lasciare un’eredità positiva in termini materiali (le Smart Room) e di patrimonio di capacità agli istituti scolastici che partecipano come partner al termine del progetto, è prevista una specifica formazione per gli insegnanti in cui si affronteranno i seguenti temi: stili educativi con infanzia e preadolescenza; la prevenzione della dispersione scolastica tra scuola e territorio; l’educazione interculturale; metodologie narrative e gestione del disagio in età evolutiva; i social network e l’uso della rete in preadolescenza. Il percorso di formazione degli insegnanti delle scuole mira così non solo a offrire un’opportunità di aggiornamento ma a facilitare la continuità progettuale e l’effetto moltiplicatore a progetto finito, facendo si che la scuola possa fare proprie le metodologie e il modello proposto.