Nuovi bisogni nuove risposte: Totem nell’occupazione di Casal Boccone
di totem
Dall’azione di tutoring di Totem nel territorio del III Municipio di Roma, nasce un nuovo esperimento di sostegno all’apprendimento per i ragazzi e le ragazze, e di orientamento per i loro genitori. Negli scorsi mesi gli educatori hanno spesso incontrato bambini e ragazzi con necessità specifiche – afferenti soprattutto all’apprendimento della lingua italiana – provenienti dall’occupazione abitativa di via di Casal Boccone 112.
Da qui l’idea di portare i servizi di Totem direttamente all’interno dello stabile occupato da circa 140 famiglie in condizioni di emergenza abitativa, così da raggiungere più utenti che hanno un reale bisogno, in un momento così difficile come questo quando – a causa della pandemia – anche incontrarsi dal vivo subisce molte restrizioni. Un percorso nato grazie al confronto con il comitato che da anni porta avanti un percorso per il riconoscimento e una soluzione della situazione di emergenza abitativa delle famiglie che si trovano nello stabile.
L’edificio di via Casal Boccone 112 era una clinica per anziani del Comune di Roma, poi abbandonata nel 2011 e tornata a vivere quando vi sono entrati i nuclei familiari che si trovavano in una condizione abitativa precaria o senza una casa. Qui è nato anche il Teatro Caos, con l’idea di aprire a iniziative culturali e sociali lo spazio e di creare un maggiore scambio tra dentro e fuori. E proprio negli spazi del teatro, abbastanza grandi da accogliere i servizi in sicurezza, che Totem svolge le sue attività dal mese di novembre 2020.
“Siamo venuti a contatto con la realtà di Casal Boccone tramite il tutoring, ovvero tramite la domiciliare che si è fatta con alcuni minori segnalati dal municipio seguiti dagli operatori. – spiega Michela Molinari della cooperativa Brutto Anatroccolo – Così abbiamo conosciuto la realtà del palazzo occupato di via di Casal Boccone. Le famiglie hanno occupato questa palazzina tentando di farsi riconoscere, facendo un percorso di emersione anche dialogando con le istituzioni locali”
“Mettendo piedi all’intento dello spazio abbiamo conosciuto una realtà complessa. Dal sostegno ai compiti e all’apprendimento dell’italiano per i ragazzi siamo passati a dare sostegno ai genitori per pratiche burocratiche o la compilazione dei cv, facendo orientamento ai servizi e costruendo un gruppo di muto aiuto per adulti la mattina, così che hanno digli a scuola in particolare le donne, scoprendo e accogliendo bisogni nuovi”, conclude l’operatrice del progetto.
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