A Casa di Leda partono i laboratori di S.Fi.De, dal gioco alla comunicazione
di menatwork
E’ partita la collaborazione tra progetto S.Fi.De e Casa di Leda, casa protetta per donne detenute con figli minori fino a 10 anni, ospitata in un bene confiscato alla criminalità organizzata a Roma. La struttura, intitolata a Leda Colombini, storica politica e attivista, accoglie madri in pena alternativa alla detenzione o agli arresti domiciliari, ed è attiva dal 2017. L’obiettivo è di mettere in campo un intervento educativo specifico sui minori, che va dalla scolarizzazione alla sana alimentazione e alla ricostruzione di una vita serena, e preparare sia la donna che il bambino all’uscita dalla casa e a un’autonomia reale, favorendo percorsi di reinserimento sociale.
Oltre a offrire loro vitto e alloggio, la struttura promuove la rieducazione alla legalità, garantisce l’accesso ai servizi territoriali e alle prestazioni sanitarie, il sostegno e il rafforzamento delle capacità genitoriali, l’orientamento alla formazione, al reinserimento lavorativo e sociale, e l’accompagnamento legale. Vengono inoltre offerte ai bambini ospitati attività quotidiane e di carattere ludico e ricreativo, espressivo, educativo e scolastico. E qui entrano in gioco i laboratori curati da Gianluca e Giulia, operatori di S.Fi.De.
Al momento nella casa ci sono quattro madri e cinque bambini, dai 3 ai 9 anni, tutti scolarizzati. Le mamme escono ogni giorno per portare i bambini a scuola, piccole azioni di vita quotidiana che aiutano a coltivare la propria maternità e acquisire la capacità di gestire una relazione equilibrata con il figlio.
I bambini presenti nella struttura stanno imparando a giocare in gruppo e Gianluca con il suo laboratorio ludico-artistico sta aiutando loro, e quando possibile, le mamme presenti, a farlo. Insieme hanno costruito una pista di macchine con materiali di recupero, prevalentemente fatta di carta e scatole di merendine, e hanno creato un collage. In occasione della giornata mondiale della felicità i bambini hanno poi realizzato dei disegni.
Nell’ambito del laboratorio, S.Fi.De sta cercando di portare avanti anche un lavoro sulla gentilezza, e di creare una comunicazione alternativa attraverso una cassetta postale in cui i bambini possano depositare dei messaggi da scambiarsi tra di loro o con le mamme.
Giulia, invece, si occupa del supporto scolastico. In particolare segue due gemelli che il venerdì non vanno a scuola perché hanno la terapia. Li aiuta a fare i compiti e a recuperare le materie svolte in classe e assiste la madre nella gestione del registro elettronico e di altre pratiche genitoriali di supporto all’attività scolastica. A volte anche gli altri bimbi che rientrano in struttura dopo la scuola si uniscono a loro. E al termine dell’anno scolastico, con l’arrivo dell’estate, i laboratori saranno rimodulati in base alle esigenze dei bambini.
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