L’ESTATE RESTITUITA: il racconto di questo tempo di vacanza attraverso l’impegno e le attività di GIVE TEENS A CHANCE

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Un’Estate rubata. É l’immagine triste di questo tempo di vacanza che emerge dai dati dell’indagine realizzata da openpolis insieme all’impresa sociale Con i Bambini e pubblicata nel mese di luglio. Un periodo di “vacanza mancata” per tante famiglie, troppo povere per potersi permettere anche solo una settimana di ferie durante l’anno. Già prima dell’emergenza infatti, riporta la ricerca, i nuclei famigliari con un solo figlio minore a non poter andare in vacanza erano il 37%, quota che arriva a sfiorare il 50% in presenza di tre o più figli e per le famiglie composte da un solo genitore, in massima parte madri sole.

Così l’Estate, per molti giovani un’occasione per rimettersi in moto dopo il difficile anno trascorso, finisce per costringere in casa bambini e ragazzi non meno che nel periodo di lockdown, soprattutto in periferia. Proprio per questo nel quartiere del Cep il Progetto “Give Teens a Chance”, finanziato da Con i Bambini nell’ambito del fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, ha collaborato con la Comunità di Sant’Egidio per avviare nei mesi di giugno, luglio e agosto le Summer School, due centri estivi diurni per bambini e ragazzi di elementari e medie all’insegna del gioco, dello studio, delle gite e del divertimento. Un impegno che, attraverso il sostegno costante nei compiti, diviene risposta concreta alla povertà educativa, ma anche un’opportunità per recuperare la socialità persa durante il periodo di chiusura e fare nuove amicizie.

E per rispondere alla pressante domanda di incontro e relazione dei ragazzi di terza media e prima superiore quest’anno il progetto ha organizzato per tutto il mese di luglio attività ludiche, visite culturali e uscite. Molti hanno così potuto rompere la monotonia che spesso avvolge le lunghe giornate estive e allontanarsi almeno un poco dal quartiere dove vivono per scoprire a le bellezze della loro città e della riviera ligure.

“La condanna ad un periodo di noia e vuoto che pensa sulla vita di chi é costretto a rimanere a casa con la sola compagnia dei videogiochi e, come spesso accade in periferia, il compito di prendersi cura dei fratelli più piccoli mentre i genitori lavorano – ha detto Anna Sommariva, operatrice di Give Teens a Chance – non ha e non può avere l’ultima parola. Proprio per questo le attività del progetto vogliono essere un modo per restituire questo tempo a quanti non hanno la possibilità di viverlo felicemente”. Un tempo per imparare, divertirsi e crescere insieme.

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