Scheda progetto

Già dal titolo si evince che Il progetto Scuola di tutti Scuola per tutti si struttura sulla ragionevole possibilità che la scuola sia veramente di tutti, nel senso dell’accoglienza e dell’inclusione,  e per tutti in quanto tesa a portare tutti i suoi alunni al raggiungimento degli obiettivi prefissati, collaborando  – con i docenti – a sostegno di studenti e famiglie che hanno necessità “altre” rispetto alla classe e alle quali, nelle dinamiche giornaliere del rapporto alunni-docenti, è difficile fare fronte. Un supporto pertanto sia alle famiglie in difficoltà, che siano esse di natura informatica, disciplinare o psicologica, che ai ragazzi che manifestino qualche tipo di disagio nel rapporto quotidiano con lo studio o qualche problema  di inserimento nel gruppo, vuoi per ostacoli linguistici, vuoi per altri impedimenti.  La povertà educativa, che sembra insinuarsi  e allargarsi a macchia d’olio in tutti i livelli del nostro sociale,   sintetizza una varietà di fenomeni che in prima approssimazione possono essere ridotti a ritardi, ripetenze e abbandoni da parte degli alunni durante il loro iter scolastico. 

Il periodo di chiusura delle scuole per l’emergenza sanitaria ha inoltre, di fatto, contribuito all’aumento dei minori a rischio dispersione, vuoi per la carenza di possibilità di connessione, vuoi per la mancanza di un percorso formativo in presenza, che in qualche modo stabilisce regole di comportamento e di applicazione, vuoi anche e forse soprattutto, per disinteresse nei confronti dei contenuti che la scuola cerca di trasmettere alla sua utenza.  E se è vero che i più penalizzati sono i bambini poveri, è pur vero che la scuola, da anni, non riesce più a svolgere la sua funzione di ascensore sociale  e viene quindi vissuta – abbastanza spesso – come un obbligo da espletare a norma di legge o come un aiuto domestico con funzione di sorveglianza. 

Ma  la scuola rappresenta  – come è giusto che sia- un’area intermedia di esperienza tra la realtà interna dello studente e la realtà esterna, per cui ne consegue l’importanza di un intervento che miri a rafforzare ed integrare questo anello di congiunzione tra le diverse realtà che si muovono intorno alla scuola e che vedono coinvolti ragazzi, insegnanti, famiglie, operatori culturali e sociali. L’obiettivo di questo percorso progettuale è  pertanto quello di dare ascolto ai bisogni reali della vita scolastica, allo scopo di fornire un sostegno effettivo/affettivo che diventi occasione per una riscoperta ed un potenziamento delle funzioni logico-creative di ognuno. 

In particolare,  se la scuola deve riuscire, nel proprio specifico di istituzione con compiti di formazione e di istruzione, a rendere più incisive le esperienze formative quotidiane, un apporto esterno non potrà che collaborare al raggiungimento di tali scopi, proponendo  interventi mirati su quegli aspetti che, nella didattica ordinaria, non sempre è possibile perseguire, pur nella realizzazione di “ambienti di apprendimento” motivanti, e incisivi  destinati al “sapere”, “saper fare” e “saper essere”. 

Di norma,  insuccesso scolastico, disagio giovanile, estraneità al proprio compito formativo, demotivazione, ribellismo, passività, isolamento dai pari e dagli adulti, devianza, difficoltà ad utilizzare conoscenze, esperienze, informazioni acquisite nella scuola per la propria vita reale, non condivisione soggettiva e sociale dei bisogni formativi relativi alla società attuale, portano all’ abbandono scolastico e  sono pertanto alcuni degli aspetti che  delineano la povertà educativa e la conseguente  dispersione – frutto avvelenato della povertà educativa – che  interessa sempre più ragazzi appartenenti a fasce sociali differenziate, e non solo dichiaratamente svantaggiate e/o deprivate. Risulta quindi evidente l’importanza di interventi a più largo raggio, riguardanti il senso di autostima, la capacità di realizzazione personale in senso identitario, la relazione con l’altro (gruppo dei pari, famiglia, insegnanti), possibile da raggiungere attraverso percorsi che nella didattica ordinaria non possono essere svolti ma che, attraverso attività laboratoriali e integrative, possono aiutare lo studente ad attivare una conoscenza delle proprie possibilità, scoprire nuovi interessi, appagare alcune curiosità. 

Bando
Non uno di meno

Titolo del progetto
Scuola di tutti Scuola per tutti

Soggetto Responsabile
Gli amici di Roberto OdV

Importo deliberato
117.301,60 euro

Territorio
San Basilio, Roma (RM) – Lazio

Sintesi
Il progetto, che insiste nel quartiere di San Basilio di Roma, intende contrastare e prevenire la dispersione scolastica mediante attività, rivolte agli adolescenti e alle famiglie, caratterizzate da un elevato protagonismo ed empowerment. Le attività proposte prevedono uno sportello di ascolto, laboratori espressivi e artistici, scambi tra scuole, percorsi di outdoor education nel quartiere. Sono previsti centri estivi con valenza sia didattica sia ludica, e attività motorie per i ragazzi disabili. È previsto, infine, un percorso di accompagnamento allo studio per favorire l’orientamento e il recupero di alunni con DSA.
I destinatari dell’intervento sono 300 minori tra i 6 e i 13 anni, 50 famiglie e 60 docenti.

Cofinanziato
da Con i Bambini e Regione Lazio

Partenariato
Apeiron – Centro per la Ricerca Psicoanalitica; Associazione Solaris Odv; Tininiska Italia onlus APS; Gli Amici di Roberto Odv; La Sapienza Università di Roma – Dipartimento di Comunicazione e Ricerca sociale;

Scuola di tutti Scuola per tutti