Scuola al Plurale: un duplice lavoro con educatori di sistema e di territorio
di areacoop
Il progetto Scuola al Plurale ha l’obiettivo di portare scuole, enti e territori a interrogarsi su un tema ambizioso e un fenomeno complesso: la segregazione scolastica.
La riflessione intorno alla multiculturalità appartiene da tempo al sistema scolastico italiano, ma la specificità di questo progetto richiede di approcciarsi al tema con una modalità di lavoro che non segua un binario tracciato bensì una progettazione condivisa che tenga conto degli effettivi bisogni delle singole realtà.
Da sempre la scuola rappresenta un contesto importante nella vita di studenti e famiglie, luogo misto di istruzione, educazione e relazione in cui crescono i cittadini e i futuri adulti del domani. Una scuola che unisce, che mescola, che valorizza le differenze e le opportunità date dalla diversità è una scuola che educa alla convivenza e accompagna verso la costruzione di una società in cui ogni individuo possa esercitare il proprio diritto all’espressione di sé nella convivenza rispettosa con l’Altro.
Grazie al progetto Scuola al Plurale a partire da settembre 2024 sono state avviate all’interno dell’IC Ovest 2 di Brescia una serie di azioni parallele con l’obiettivo comune di potenziare l’offerta formativa dell’istituto, migliorare l’attrattività della scuola e favorire processi di inclusione e di rinforzo delle competenze di base e trasversali. Per farlo sono state coinvolte due figure che lavorano parallelamente all’interno della Scuola e all’esterno, per rafforzare le relazioni tra scuola e quartiere: l’educatore di sistema e l’educatore di territorio.
Educatore di sistema: il lavoro all’interno della scuola
Grazie alla risorsa degli educatori di sistema sono stati avviati una serie di percorsi educativi in orario scolastico all’interno dei tre plessi della scuola primaria (Mameli, Tiboni, Don Vender).
I percorsi formativi sono stati progettati a partire dalle esigenze rilevate dai vari team di insegnanti e hanno lavorato a sostegno di competenze trasversali (percorsi di accoglienza, benessere in gruppo, gestione delle emozioni, coding, rispetto delle regole ecc.) e di base (competenze digitali).
Il continuo confronto tra gli insegnanti e l’educatore di sistema ha permesso a quest’ultimo di creare percorsi “cuciti su misura” in relazione alle differenti esigenze e specificità delle classi coinvolte.
L’educatore di sistema promuove una metodologia attiva in cui i bambini e le bambine sono protagonisti dell’esperienza formativa in un’ottica di apprendimento esperienziale dove si alternano attività individuali, di coppia e di piccolo/grande gruppo.
Le attività proposte, sempre condivise con le insegnanti, vengono realizzate in un’ottica bidirezionale: tengono conto dei bisogni del singolo e, al contempo, di quelli più generici appartenenti alla classe.
Inoltre sono stati calendarizzati alcuni percorsi laboratoriali nella fascia pomeridiana aperti ai tre plessi e divisi per fasce d’età condotti dall’educatore di sistema e dal supporto di un esperto.
La prima edizione è stata rivolta alle bambine e bambini delle classi prime e seconde della scuola primaria proponendo loro un’attività di piccolo circo pensata per la socializzazione fra pari in un clima giocoso e impostato sulla cooperazione all’interno del gruppo. Il laboratorio è stato in collaborazione con una formatrice ed esperta teatrale ed acrobatica.
Infine all’interno dell’Istituto Comprensivo è stato organizzato uno sportello di sostegno per gli insegnanti, uno spazio per richiedere consulenza al fine di condividere alcune fatiche educative, individuare strategie d’intervento ed essere sostenuti in alcuni passaggi delicati.
Educatore di territorio: la connessione scuola-quartiere
L’educatore di territorio invece lavora per il rafforzamento della rete territoriale e si pone come obiettivo primario quello di favorire maggiori connessioni tra scuola e quartiere.
L’educatore di territorio, al momento, ha incontrato il Presidente del Consiglio di Quartiere di Urago Mella per una mappatura della zona e delle realtà attive sul territorio, al fine di individuare possibili momenti di incontro, comunicazione e condivisione fra il progetto e gli abitanti del quartiere.
Grazie alla collaborazione, alla disponibilità e all’entusiasmo del Consiglio di Quartiere il progetto Scuola al Plurale sta già raccogliendo i primi frutti di questa rete: la festa finale del laboratorio di piccolo circo si terrà infatti al Centro Ferranti Aporti, luogo di ritrovo e socializzazione per le persone anziane del quartiere. Sarà occasione di incontro per i bambini, le loro famiglie e per gli anziani per un pomeriggio di gioco condiviso e di leggerezza.
La collaborazione tra le figure educative
È bene precisare che l’educatore di sistema funge da cardine in questo progetto in quanto, grazie alla presenza all’interno della classe, al continuo confronto con i team di lavoro e alla collaborazione con le altre figure inserite nel progetto (educatore di territorio e consulente team insegnanti), riesce ad avere una visione globale della situazione e delle necessità, favorendo continue connessioni.
I vari professionisti sono impegnati nel mantenere un processo circolare bidirezionale in cui la pluralità di sguardi tra chi sta “dentro” (bambini e insegnanti) e chi sta “fuori” (dai genitori al Comitato di Quartiere) possano essere valorizzati come patrimonio comune di tutto quello specifico territorio.
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