IC Ovest 2: a Brescia i primi passi per ridurre la segregazione scolastica

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Il progetto Scuola al Plurale coinvolge diverse realtà del territorio bresciano: cooperative sociali, 4 Istituti Comprensivi, Comuni, Fondazioni ed enti di ricerca, come il CIRMiB (Centro di Iniziative e Ricerche sulle Migrazioni) dell’Università Cattolica di Brescia e Cimea – Centro di esercitazione ai metodi dell’educazione attiva, Fondazione Comunità Bresciana e l’Ufficio Scolastico Provinciale di Brescia.

All’interno dell’Istituto Comprensivo OVEST 2 di Brescia, che comprende i tre plessi Don Vender, Mameli e Tiboni, le cooperative Il Calabrone e La Nuvola nel Sacco hanno iniziato a collaborare a gennaio 2024 per sviluppare, insieme alla scuola e ad altri partner di progetto, un gruppo di pensiero al fine di poter progettare una serie di proposte e attività a partire da settembre 2024.

La richiesta al gruppo è quella di porsi domande, ricercare risorse, evidenziare limiti, in modo da far emergere buone pratiche da evidenziare, studiare e condividere anche con altri istituti e realtà. Prerogativa di questo progetto è la progettazione condivisa di tutte le linee di azione

A tale scopo, sono stati effettuati diversi incontri con la dirigenza scolastica e con le insegnanti referenti dei plessi della scuola primaria al fine di raccogliere la loro percezione di comunità scolastica in termini di risorse e di criticità e mappare gli interventi in essere. 

Il lavoro di coprogettazione ha preso avvio da un’analisi dei bisogni emersi da parte della scuola e ha visto il realizzarsi di piccole sperimentazioni già nei mesi di aprile e maggio 2024, al fine di avviare una collaborazione attiva nei singoli plessi.

Le prime classi coinvolte sono state alcune quarte e quinte dei plessi Don Vender e Mameli che hanno lavorato sul tema dell’affettività, tematica che permette al bambino di sviluppare/costruire un’immagine positiva e realistica di sé, facilitando l’instaurarsi di rapporti gratificanti con gli altri.

Parallelamente si è approfondito il lavoro di progettazione condivisa attraverso incontri con tutto il collegio docenti al fine di individuare le azioni realizzabili a partire dall’a.s. 2024/25.

All’interno del progetto sono previste tre figure cardine, oltre alla scuola: una figura predisposta alla progettazione e visione d’insieme del progetto, una figura operativa presente all’interno del plesso (educatore di sistema) e una presente all’esterno (educatore di territorio).

Le due figure educative lavoreranno per creare sistema da e verso l’istituto e il territorio nel quale è inserito: l’educatore di sistema, attraverso la propria presenza all’interno di ciascun plesso, favorirà la lettura dei bisogni e fragilità socio-educative e proporrà e azioni e pensieri a supporto dei docenti.

L’educatore di territorio avrà compito di mappare le varie iniziative e realtà presenti nei quartieri al fine di creare un ponte fra scuola e comunità in modo da favorire una scuola aperta, capace di creare connessioni.

Oltre ad attività legate ai giovani destinatari quindi, diverse possibilità saranno riservate al mondo adulto: dalla consulenza a insegnanti e famiglie, ad attività laboratoriali che coinvolgano e supportino il ruolo genitoriale e attività che connettano gli spazi scolastici a quelli già attivi nel territorio. 

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