Scuole Accoglienti
di sconfini
Quando si partecipa alla tradizionale Festa dell’Accoglienza della scuola Primaria Luigi Cadorna, si ha una percezione di vita pulsante. Un’allegra frenesia per preparare i banchetti dove cominciano ad arrivare piatti che ogni famiglia porterà per la festa. Non manca davvero niente. C’è anche un piccolo mercatino di vestiti per bambini utilizzati, ma ancora in ottimo stato e rivenduti a prezzi simbolici, per contribuire al sostegno delle attività della scuola.
Due piani sopra, i bambini del Coro (diretto da Pilar Bravo di SONG, partner nel progetto S-confini) provano per l’esibizione che chiuderà il pomeriggio di festa.
L’origine degli alunni della scuola Cadorna è variegata. La realtà è che non è semplice far interagire gruppi di tradizioni culturali differenti. Come non è semplice coinvolgere i genitori in presenza di barriere, in primis linguistiche. Ma è proprio da queste difficoltà che si può costruire un senso di coesione, graduale, pensato e reiterato. E’ per questo che le scuole Cadorna, Monteverdi, Ricci, Negri, Don Gnocchi, Martin Luther King, sono scuole vive. Sono scuole che, per evidenti ragioni, hanno smesso di vivere la diversità come un’emergenza da gestire e hanno cominciato riconoscerla come dato fondante della propria comunità.