ScApPaRe dai luoghi (non) comuni – Scuole Aperte e Partecipate in Rete costruzione

di

ScApPaRe è una rete di 3 Istituti Comprensivi romani, che condividono l’esperienza dell’alleanza educativa con le Associazioni dei Genitori. La sfida è quella di far nascere una rete territoriale per costruire pratiche efficaci che

permettano il contrasto alle povertà educative e al disagio sociale, nonché la rivitalizzazione degli luoghi (non) comuni come spazi di incontro e di convivenza civile, in orario scolastico ed extra scolastico. Tra gli elementi caratterizzanti il progetto ci saranno la qualificazione degli apprendimenti in ottica globale e l’utilizzo di strumenti e metodologie innovative nell’ambito del supporto alle dinamiche di classe complesse, della cittadinanza digitale, della qualificazione delle azioni verso inclusione e interculturalità, della creazione di percorsi di confronto e codifica di materiali e dispostivi, uscendo dall’ottica dell’emergenza e costruendo solide pratiche di prevenzione.

Durata (mesi): 36

Data di avvio: 25 marzo 2019

Partner di progetto:

  • ASSOCIAZIONE NAZIONALE TUTTE LE ETA’ ATTIVE PER LA SOLIDARIETA’ ROMA
  • ISTITUTO COMPRENSIVO “PARCO DELLA VITTORIA”
  • ISTITUTO COMPRENSIVO DANIELE MANIN
  • Istituto Comprensivo Fratelli Bandiera
  • Comune di Roma – Municipio I
  • Comune di Roma – Municipio II
  • Associazione Genitori “Scuola Di Donato”
  • Associazione Culturale Comitato Genitori I. C. F.lli Bandiera
  • (Associazione culturale “Noi della Leopardi”)
  • (Associazione culturale “Noi del Belli”)
  • Associazione Genitori Giardinieri
  • Associazione Persone Comune
  • CISP
  • Docendum
  • Pineta In Crescendo s.r.l.
  • Associazione Culturale Musicale Fabrica Harmonica
  • Associazione Sportiva Dilettantistica l’Aquilone
  • CRS Cooperativa Roma Solidarietà
  • Edit – Casa laboratorio Cenci
  • Università degli Studi di Roma “La Sapienza” – Dipartimento di Storia Culture Religioni

Sintesi del progetto

Le Scuole Aperte e Partecipate rappresentano in Italia realtà in cui le comunità educanti vivono appieno la propria sfida educativa, attraverso alleanze tra istituzione scolastica, famiglie (mediante le Associazioni Genitori) e territorio. Nella convinzione che con la cooperazione di tutte le agenzie educative si possano generare migliori prassi e strategie

educative per l’ inclusione di ogni bambina e di ogni bambino – e della loro famiglia – nella valorizzazione della multiculturalità delle appartenenze e del sapere .

Tre Scuole Aperte e Partecipate, gli Istituti Comprensivi Manin, Parco della Vittoria e Fratelli Bandiera, una “storica” e due di recente costituzione, si mettono in rete per coordinare le attività, promuovere incontri e scambi, rafforzare l’apertura comune al territorio, codificare le prassi inclusive già sperimentate per un incremento di consapevolezza e mainstreaming.

Il progetto di rilievo regionale si propone di:

– Attivare strumenti di prevenzione del disagio e della medicalizzazione, come le equipes psico-pedagogiche supervisionate da un esperto di didattica (il maestro Franco Lorenzoni) per il supporto a dinamiche di classe complesse, o interventi di mediazione linguistico-culturali attivabili a richiesta.

– Valorizzare le diversità e le dinamiche di incontro interculturale in tutto il contesto scolastico, attraverso interventi di rafforzamento delle competenze relazionali e della cooperazione tra pari, con esperti e attraverso percorsi didattici interculturali e un breve camposcuola con attività correlate alla didattica proposta, al termine della prima secondaria inferiore.

– Innovare le attività extrascolastiche delle Scuole Aperte: intervenire per riqualificare servizi-simbolo come il Doposcuola e la scuola di arabo/italiano, passando allo Spazio incontro di raccordo scuola/famiglia, fino ad attività sportive integrate di ragazzi disabili e non, e ai laboratori teatrali e musicali. Le attività sono svolte nei locali degli I.C., dati in convenzione gratuita per gli orari extrascolastici alle AG.

– Creare dei luoghi di confronto, elaborazione, autovalutazione, sintesi e codifica, per trasformare prassi singole di valorizzazione delle differenze e promozione dell’inclusione in metodi consapevoli, condivisi e di conseguenza replicabili e strutturabili nel tempo.

– Intervenire per potenziare le abilità genitoriali.

– Definire una “Banca dati delle esperienze didattiche inclusive”, nuovi dispositivi di comunicazione scuola/famiglia, materiali sul ruolo dei genitori eletti nelle Scuole aperte e partecipate e potenziare gli strumenti di comunicazione interna.

– Educare alla “cittadinanza digitale”, con corsi di teens tech lab, accostamento all’informatica e coding, proposti anche a studenti in situazione di vulnerabilità. L’accostamento ad un linguaggio “nuovo” può diventare veicolo per la comunicazione e la creatività, e l’uso critico e consapevole degli strumenti informatici aiuta a prevenire disagi e fenomeni di cyberbullismo. Si coinvolgeranno le famiglie e si diffonderanno competenze di base al corpo insegnante. In continuità tra primaria e secondaria inferiore, si proporrà un corso propedeutico di giornalismo digitale e il coinvolgimento in“riunioni di redazione” volte alla gestione del blog di I.C. che accoglierà le informazioni sulle attività in essere in orario scolastico ed extrascolastico e fungerà così da luogo di conoscenza della Scuola Aperta e Partecipata da parte del pubblico esterno. Il blog di I.C., in rete con i blog degli altri due I.C., costituirà anche un luogo di confronto

telematico in cui le attività verranno proposte con il punto di vista dei ragazzi che lo popoleranno.

– Rafforzare la cooperazione in rete attraverso appuntamenti di incontro, di diffusione delle risultanze e di mainstreaming di materiali e modello, con il coinvolgimento delle altre AG e dei Comitati Genitori presenti nel territorio romano.

Genesi del progetto e del partenariato

Le 3 Scuole Aperte e Partecipate si sono trovate, in fasi di vita associativa diverse, a voler rilanciare nella comunità educante l’anima partecipativa ed inclusiva della scuola. I luoghi dati in convenzione gratuita per gli orari extrascolastici alle Associazioni Genitori rappresentano l’incontro tra famiglie, docenti e dirigenti della Scuola, cittadini dei territori in cui sono inseriti. Per l’AG Scuola Di Donato, storica Associazione che da 14 anni opera nel multietnico quartiere Esquilino, la sfida percepita è ora quella di sintonizzare meglio le vocazioni iniziali con una didattica sempre più inclusiva, permettere più ricambio e coinvolgimento dei genitori nella vita della scuola e innovare le attività extrascolastiche con un’impronta sempre più marcata nella direzione dell’interculturalità. Per l’AG Giardinieri e per l’AG F.lli Bandiera, di recente costituzione, l’esigenza è invece quella di aprire gli spazi alle famiglie riempiendoli di significati ed attività, con la progettazione partecipata da genitori e insegnanti e con le associazioni del territorio.

Insieme si è dunque condivisa l’esigenza di rilanciare l’anima partecipativa ed inclusiva delle Scuole, affinché ogni minore si senta accolto e “abile” a partecipare e possa avvicinarsi a proposte educative legate a attività di sport, musica, teatro di qualità.

Con il sostegno delle Dirigenti Scolastiche, sono stati proposti laboratori di progettazione partecipata a docenti e genitori di ogni I.C. Si sono costruite letture condivise delle necessità educative, degli snodi organizzativi da affrontare e delle tensioni sociali da tenere presente. Nel percorso sono stati partner preziosi le realtà del territorio che già collaborano con le AG e gli I.C., come Roma Solidarietà, per le attività di coinvolgimento dei genitori migranti e la crescita interculturale; gli psicologi di Increscendo, intervenuti a sostegno dei percorsi/classe in una fase critica della comunità dell’I.C. Manin; Comune, con cui si condivide l’attenzione per la didattica inclusiva e la cooperazione educativa e con il quale si sono costruiti momenti di formazione; Il CISP che ha realizzato percorsi di cittadinanza globale c/o IC Manin; L’Aquilone, che offre nel territorio Nomentano percorsi di educazione motoria; Fabrica Harmonica, con una visione dell’esperienza che con la musica sperimenta un nuovo linguaggio di incontro tra diverse identità. E si è rivelata una guida progettuale efficace Anteas, da sempre a contatto con le Scuole Aperte con l’opera dei nonni vigili che supportano i percorsi protetti dei bambini fuori dalla scuola e il contatto con le famiglie più vulnerabili con la rete degli sportelli. Il Municipio I e il Municipio II, partner istituzionali e sostenitori del modello delle Scuole Aperte, hanno seguito la creazione della partnership anche attraverso la proposta di un Protocollo specifico proposto a IC Manin e AG Scuola Di Donato.

Descrivere il bisogno a cui si intende rispondere

Le Associazioni Genitori gestiscono alcuni spazi degli Istituti Comprensivi negli orari extrascolastici. In questi luoghi i bambini sviluppano appartenenza rispetto alla comunità educante e gli apprendimenti delle attività curriculari proseguono con continuità in modo informale, attraverso la partecipazione a attività strutturate o semplicemente il gioco libero in cortile o giardino, sotto lo sguardo vigile di genitori e operatori. Sono alternative determinanti per contrastare lo svantaggio educativo, che si incontrano come condizioni ricorrenti tra diversi bambini e ragazzi che frequentano le Scuole Aperte, come nel caso di chi abita nelle case occupate di S.Giovanni o in quelle in zona stazione Tiburtina.

Le attività che vengono proposte negli spazi di AG sono realizzate grazie alla partecipazione volontaria di genitori, insegnanti, nonni e abitanti dei quartieri, ma in molti casi per permettere innovazione ed un insegnamento più completo ed efficace – come nel caso del doposcuola e le attività dello spazio di incontro per famiglie di origine araba dell’IC Manin – diventa necessario poter contare su finanziamenti. La possibilità auspicata è di poter integrare e ampliare la partecipazione di bambini e ragazzi anche ad attività sportive, musicali, teatrali e ludico –ricreative. Allo stesso tempo il progetto si pone l’obiettivo di rispondere a un diffuso bisogno di creare relazioni di mutuo-aiuto e uscire dall’isolamento, attraverso il potenziamento di skills genitoriali e la definizione di luoghi di confronto, empowerment e codifica di materiali comuni. I docenti lamentano la difficoltà di confrontarsi sulle esperienze didattiche inclusive messe in atto e la mancanza di un accompagnamento alla codifica e disseminazione; oltre alla difficoltà ad implementare autonomamente la qualità della didattica in ottica interculturale e globale.

Obiettivi generali

Contribuire a promuovere il benessere e la crescita educativa e armonica di bambini e bambine, con attenzione particolare alle situazioni di vulnerabilità ed esclusione, attraverso la creazione di opportunità di incontro interculturale, apprendimento, accostamento allo sport e alle arti e sperimentazione, nel contesto dell’alleanza educativa tra scuole, famiglie e territori della Rete delle Scuole Aperte e Partecipate. Per ScApPaRe insieme dagli stereotipi e dalla mancata condivisone di luoghi.

Obiettivo specifico

Aumentare e migliorare l’accesso di bambini e bambine a opportunità e ambienti educativi interculturali e di qualità, in una rafforzata alleanza educativa scuole-famiglie-territori.

Riappropriazione della scuola e degli spazi comuni

Come recita il sottotitolo del progetto, ScApPaRe propone interventi che consentano di modificare l’equilibrio dei luoghi scolastici, rendendoli avamposti di lotta al disagio e favorendo l’arricchimento culturale, l’aggregazione e l’ incontro. L’esperienza dell’Ag Di Donato, nata con l’utopia di un preside che ha creduto fermamente nel coinvolgimento dei genitori e nella riappropriazione dei sotterranei della scuola, ci fa ritenere che una scuola aperta e disponibile, anche negli orari extrascolastici, anche di sera, possa diventare nel tempo un polo di aggregazione che genera relazioni positive e nuove idee.

Gli spazi scolastici, quelli all’aperto e quelli al chiuso verranno riattivati e predisposti per accogliere attività strutturate di varia natura pensate per bambini, adolescenti ed adulti.

Le modalità di partecipazione alle attività verranno diffuse in ogni IC e nella Rete delle tre Scuole Aperte e Partecipate attraverso i canali informativi predisposti ( blog interscolastico e newsletter periodica).

Sostegno della genitorialità e coinvolgimento delle famiglie

Oltre a realizzare azioni efficaci per contrastare la povertà educativa a cui sono esposti i bambini, le bambine e gli adolescenti dei territori coinvolti, il progetto si propone di promuovere la partecipazione delle famiglie come elemento fondamentale di intervento sulla e per la comunità educante. Seguendo la direzione del percorso compiuto in questi anni dall’Ag DiDonato si interverrà per coinvolgere e per valorizzare le risorse e le caratteristiche di ogni individuo e per incrementare la consapevolezza sul ruolo e le responsabilità di genitore all’interno della comunità educante . Verra’ utilizzata una metodologia legata all’educazione informale e al potenziamento delle capacità

relazionali e genitoriali in un’ottica interculturale.

Attraverso la realizzazione di queste attività si prevede di ottenere la creazione di un circuito di mutuo aiuto che possa creare connessioni di sostegno all’interno di ognuna delle Scuole aperte e partecipate per poi riverberarsi all’ interno di tutta la rete, facilitando anche la mediazione famiglia-lavoro e la partecipazione di famiglie generalmente non in condizioni di partecipare alla vita sociale della scuola .

Coinvolgimento e allargamento della comunità educante

Il progetto si sviluppa in contesti in cui già si opera, con diversi gradi di esperienza, nell’ottica della comunità educante. La Scuola, attraverso alleanze educative con le altre istituzioni, con le realtà sociali e culturali nell’ambito di strategie di intervento integrate e multidimensionali, si pone come quell’ “embrionale comunità di vita” (Dewey) capace di

garantire l’affermazione di un concetto pieno di cittadinanza e la valorizzazione delle differenze culturali.

Tutte le attività del progetto sono volte all’allargamento e alla valorizzazione dei diversi attori educativi della comunità, nel rispetto dei ruoli di ciascuno. Nello specifico:

-Le famiglie saranno coinvolte tramite i laboratori rivolti in particolari ai nuovi genitori e ai genitori con cariche elettive, al fine di identificare congiuntamente modalità di partecipazione attiva e dispositivi di alleanza scuola famiglia per l’inclusione. Il rafforzamento degli skills genitoriali va nella stessa direzione

-I docenti saranno coinvolti tramite tutte le attività formative proposte dal progetto (laboratori di educazione interculturale, laboratori di educazione alla cittadinanza digitale e identificazione, sistematizzazione e diffusione delle pratiche di didattica inclusiva, con la supervisione del Maestro Franco Lorenzoni della Casa Laboratorio di Cenci

-Le agenzie educative presenti sul territorio, partner del progetto entreranno più strutturalmente nelle scuole partecipando alla progettazione educativa delle attività in orario scolastico ed extra scolastico

-Gli attori territoriali coinvolti nel processo di crescita dei bambini e delle bambine che non sono partner del progetto saranno coinvolti attraverso la possibilità di interazione che una scuola aperta può consentire (organizzazione di eventi, momenti di scambio, presentazioni di enti territoriali in risposta a bisogni specifici della scuola, volontariato)

-Le attività di costruzione di una rete di scuole partecipate consentirà non solo la condivisione di materiali e modelli per le scuole nei territori coinvolti ma anche la diffusione di modelli educativi e di partecipazione su tutto il territorio romano, per la costruzione di una città sempre più a misura di bambino/a.

-I servizi educativi, accessibili, offerti dalle scuole aperte saranno utilizzati anche da bambini e bambine di altri quartieri. A partire dall’esperienza dell’I.C. Manin e della sua A.G., alle attività di doposcuola partecipano bambini/e anche di altri quartieri. La partecipazione a tali attività da parte delle famiglie, oltre a fruire di servizi, significa poter fare esperienza di diversi modelli educativi e di partecipazione, con una ricaduta di contaminazione positiva nei contesti di riferimento, come dimostrano le sempre più numerose associazioni di genitori (formali e informali) che sono interessati a sapere meglio ‘come si può fare’ una scuola aperta e partecipate e che negli ultimi anni sono entrate in contatto in particolare con l’A.G. Di Donato.

Promozione delle competenze cognitive e non

Competenze digitali: Corso di teens tech lab, verranno proposti laboratori in cui bambini e bambine si potranno cimentare con esperimenti di chimica, fisica ed elettronica utilizzando materiali di uso comune, facilmente reperibili anche negli ambienti domestici. La possibilità di applicare praticamente le nozioni studiate sui libri risulta molto gratificante per i ragazzi che attraverso le esperienze proposte danno un significato a enunciati e formule teoriche di comprensione talvolta non immediata.

Corsi di Coding: Si potrebbe tradurre come “introduzione al pensiero computazionale”, il Coding, già obbligatorio nei programmi scolastici di molti paesi si è pienamente affermato a livello mondiale per la sua efficacia nel trasmettere competenze di problem solving, creatività e lavoro di gruppo. Attraverso il gioco, il divertimento e lo sviluppo di nuove competenze verra’ proposto un percorso basato sull’utilizzo di piattaforme di programmazione a blocchi visuali. La formazione con PC, tablet o L.I.M. sarà alternata a simulazioni pratiche svolte con l’ausilio di una scacchiera interattiva e di altri giochi fisici. L’utilizzo di software in inglese (o altre lingue) può sostenere percorsi di inserimento di studenti non italiani madrelingua. Contestualmente all’offerta per i ragazzi la proposta del corso si propone di accompagnare gli insegnanti allo sviluppo di competenze diffuse in relazione alla programmazione, che possano essere utilmente impiegate anche al termine del progetto. Inoltre si prevede un incontro annuale per informare e coinvolgere anche le famiglie.

Corso di giornalismo digitale: Le classi prime e seconde della secondaria, in continuità lavoreranno per realizzare una pagina web con tre blog (con piattaforma data) che verranno poi gestiti e animati dagli studenti dei 3 I.C. per presentare le attività del progetto ScApPaRe. Il corso sarà coordinato dai giornalisti del partner Comune.info Competenze cognitive: L2, arabo Spazio di incontro delle famiglie di origine araba. Il sabato pomeriggio si introdurrà un mediatore culturale e linguistico e n.4 nuovi insegnanti che agiranno in compresenza con gli esistenti per attività integrate, (per bambini arabi e non) che vogliano accostarsi alla lingua araba.

Competenze relazionali: Interventi di facilitazione per la gestione di problematiche di gruppo e supporto alla risoluzione di conflitti all’interno delle classi. Un’ equipe psicopedagogica curerà gli interventi finalizzati ad attivare strategie di comunicazione efficace e di resilienza tra pari.

Per gli adulti, insegnanti e genitori saranno proposte attività di mediazione, supervisione, di team building per consolidare il gruppo e favorire la costruzione di dinamiche inclusive e di comunicazione efficace.

Elementi innovativi

I principali elementi innovativi del progetto si possono identificare nei seguenti aspetti:

1) In almeno due dei quartieri coinvolti dal progetto (Nomentano, Testaccio/San Giovanni/ Aventino) l’apertura extrascolastica degli spazi della scuola con relativa offerta di attività educative, costituirà un elemento di innovazione rispetto alla percezione degli abitanti della scuola come” luogo chiuso” e alla percezione che l’importanza di adottare

una didattica interculturale si riduca esclusivamente ai contesti con un alta presenza di alunni/e stranieri/e.

2) la costruzione di un database di esperienze di didattica inclusiva. Gli elementi innovativi consistono

i) nel processo di sistematizzazione e apprendimento che con questa attività si innescherà all’interno di ogni scuola, al fine di rafforzare la propria identità rispetto al tema dell’inclusione, attraverso la didattica e nella creazione di uno strumento condivisibile anche con i nuovi docenti. Si segnala l’I.C.Manin è stato soggetto ad un grande ricambio di docenti negli ultimi anni;

ii) nella metodologia: la definizione dei criteri di selezione e l’identificazione delle pratiche /metodologie di didattica inclusiva si realizzeranno a partire dalle esperienze realizzate dai docenti stessi. Si ritiene che questo aspetto di autovalutazione abbia una grande valenza educativa e formativa per i docenti stessi .

3) La creazione di dispositivi permanenti a supporto del ‘sistema scuola’ per l’inclusione :

formalizzazione di metodologie di facilitazione per le riunioni docenti genitori a rafforzamento dell’alleanza scuola-famiglie, la consapevolezza dei diversi ruoli educativi rispetto ai processi di inclusione interni alla scuola, a partire dalla codifica di buone pratiche già realizzate, creazione di dinamiche di partecipazione congiunta genitori e docenti , anche a partire da strumenti del PTOF come il Patto di Corresponsabilità.

4) Prevenzione del disagio e dell’esclusione a scuola. L’innovazione consiste nella realizzazione di attività che intendono prevenire (uscendo dalla logica della richiesta di supporto solo in momenti di ‘emergenza’) il disagio all’interno delle classi e sostenere gli insegnanti nella lettura delle dinamiche della propria classe al fine di identificare

efficaci risposte pedagogiche prevenire la medicalizzazione.

5) La rete delle Scuole Aperte e Partecipate. L’innovazione consiste nel processo di costruzione e consolidamento della rete a partire dalla definizione congiunta dei 10 passi per diventare Scuola Aperta e Partecipata.

Impatto sociale del Progetto

Questi gli effetti attesi sui target di riferimento al termine del progetto.

Per i bambini:

Migliore percezione di autoefficacia di bambini/e e ragazzi partecipanti a ScAPpaRe entro la conclusione del progetto.

Miglioramento delle competenze digitali e dell’uso di social e media dal 12 mese di progetto

Potenziate condizioni di accesso alle attività extrascolastiche di ampliamento dell’offerta formativa sin dai primi mesi del progetto e per tutta la durata

Migliori competenze nel riconoscimento e valorizzazione delle differenze interculturali a partire dal primo anno di progetto e per ulteriori due anni dal termine

Migliorate capacità di team building e di collaborazione tra pari

Migliorato senso di appartenenza alla comunità educante dopo il primo anno di progettoe per due anni dopo il termine

Per le famiglie:

Miglioramento di competenze genitoriali da dopo i primi 12 mesi di progetto

Miglioramento nella comunicazione scuola/famiglia, dopo il primo anno di progetto

Rafforzamento delle dinamiche partecipative e incremento delle competenze negli ambiti di rappresentanza scolastica a partire dal primo anno di progetto.

Potenziate capacità di inclusione e protezione da emarginazione

Per i quartieri:

Nel lungo periodo si prevede un impatto sulla partecipazione della comunità educante e sulla vivibilità dei quartieri coinvolti. L’esperienza della comunità educante dell’ A G Di Donato dimostra che i bambini e le famiglie accolti e coinvolti mostrano nel tempo di aderire ai principi della convivenza civile. Le pratiche di inclusione permettono spesso di prevenire episodi di isolamento e conflitto sociale,generando un passo in avanti verso la società multiculturale che ci attende.

Sempre nel lungo periodo si prevede anche un incremento della cultura del valore della gestione condivisa dei “beni comuni”

Dal secondo anno di progetto si prevede un potenziamento delle connessioni di rete con realtà scolastiche, familiari e associative di quartieri limitrofi

Impatto del progetto sulle politiche pubbliche

Si registra al momento attuale una grande attenzione da parte delle istituzioni sul tema delle Scuole Aperte, viste come strumento chiave per l’inclusione tramite una rafforzata alleanza educativa tra scuole famiglie e territorio. Si veda a questo proposito il PON (Piano Operativo Nazionale) pubblicato nel 2017 dal MIUR (Ministero dell’Istruzione).

Il Municipio I ha firmato nel 2014 un Protocollo d’intesa con la Rete Scuole Aperte, volto ad affermare e estendere il progetto Scuole Aperte. Il processo di costruzione di rete è continuato in questi anni ma è un processo che va continuamente alimentato. Tramite le attività di costruzione e rafforzamento della rete Scuole Aperte e Partecipate il progetto si propone di promuovere in altri Municipi della capitale un simile protocollo di intesa, anche grazie al coinvolgimento diretto dei Municip I e II, partner di questa proposta.

Inoltre, tramite il percorso di costruzione di Rete e la condivisione di pratiche, esperienze e metodologie il progetto arriverà all’identificazione di “10 passi” per diventare Scuola Aperta e Partecipata. La formalizzazione dei criteri/passi per diventare Scuola Aperta e Partecipata sarà uno strumento concreto di accompagnamento in primis alle scuole e alle Associazioni di Genitori per il lavoro di co- progettazione e la definizione del loro piano di lavoro. In aggiunta a questo, tale strumento potrà essere utile agli enti locali e alle istituzioni per avere uno strumento di valutazione, e per promuovere e facilitare il percorso di Scuola Aperta e Partecipata presso altri istituti e territori a livello nazionale, al fine di creare una visione condivisa e degli standard minimi di come dovrebbe essere una scuola inclusiva e partecipata

Monitoraggio e valutazione

Il progetto si articola sulla base di una teoria del cambiamento che fa leva su queste componenti: a) identificazione e quantificazione dei problemi da risolvere; b) analisi della rilevanza rispetto alle politiche pubbliche e ai bisogni comunitari; c) identificazione degli obiettivi; d) definizione dell’approccio generale (in questo caso sintetizzabile nella messa in rete tra aggregazioni di comunità e articolazione istituzionale); e) identificazioni di legami “causa effetto” tra attività e outputs, outputs e outcomes; f) esplicitazione delle assumptions che giustificano i legami “causa effetto”. Il monitoraggio servirà a produrre una conoscenza costantemente aggiornata su: a) la dimensione dei problemi; b) il grado di rilevanza del progetto alla luce dei cambiamenti di contesto; c) e d) il livello di appropriatezza degli obiettivi e dell’approccio; e) il riscontro dell’esistenza dei legami causali postulati; f) la fondatezza empirica delle assumptions. In termini operativi verranno predisposte griglie su ognuna delle componenti indicate che sarà compito del team di progetto compilare. Ogni tre mesi verrà prodotto un rapporto comprensivo di monitoraggio. A titolo di esempio: per la componente a) si raccoglieranno dati aggiornati dalle scuole; per quella b) si censiranno eventuali nuove politiche pubbliche di rilievo per il progetto; per le componenti c) e d) si organizzeranno incontri con i principali stakeholders; per quanto concerne infine le componenti e) ed f) si terranno incontri, sempre con gli stakeholders per un’analisi dei dati. In generale il monitoraggio sarà facilitato dall’impianto progettuale che si ispira a tre criteri associati ad un’effettiva teoria del cambiamento: testabilità, plausibilità, fattibilità.

Valutazione di impatto La valutazione seguirà da un lato un approccio theory based, volto a identificare la catena causale nella formazione del capitale umano come parte di un processo valutativo più ampio. Si utilizzeranno metodi misti, scegliendo un mix di approcci quantitativi e qualitativi adeguati all’ampio ed eterogeneo spettro di azioni. La

valutazione di impatto adopererà, con approccio controfattuale, il metodo del gruppo campione e del gruppo di controllo), per misurare gli effetti in ambito scolastico sull’integrazione socio-occupazionale, sui comportamenti devianti, sulla salute.

Per verificare il valore predittivo delle skills personalizzate, si utilizzeranno i dati di autovalutazione e osservazione dei comportamenti. A tal fine si ricorrerà a) alla analisi delle preferenze, indagando le motivazioni e le spiegazioni (beliefs system) legate all’agire, identificando i diversi attori sulla scena, in chiave individuale, genitoriale, sociale, quanto collettiva e poi soprattutto culturale (modelli della beliefs economy) b) alla appropriazione degli oggetti informatici in termini di oggetti di “affezione” (modello della ANT-theory di B. Latour e modello della “comunità di pratiche di J. Lave e E. Wenger) c) la valutazione compartecipata (modello della antropologia dello sviluppo di J.P. Olivier de Sardan).

La valutazione sarà effettuata in varie fasi: al termine del progetto, a due anni dalla conclusione e, se possibile, in periodi successivi. Il valutatore garantirà che il sistema di monitoraggio sia progettato per la raccolta degli indicatori necessari alla valutazione.

Struttura e processi di Gestione

Si identificherà una struttura di coordinamento di progetto composta da Anteas, capofila, e dai responsabili del progetto identificati dalle Associazioni Genitori Manin, Fratelli Bandiera, Parco della Vittoria. Il gruppo manterrà un contatto costante e farà riunione periodiche (una al mese) per raccordare le attività in essere e progetterà congiuntamente le iniziative promosse dalla rete ScApPaRe. All’inizio del progetto e all’inizio di ogni anno a seguire, produrrà un piano operativo, le linee guida per il monitoraggio e la valutazione e le linee guida per i rapporti narrativi e finanziari da condividere con tutti i partner.

Ogni responsabile delle Associazioni coinvolte avrà compito di coordinare gli altri partner del territorio coinvolti e di impostarne il lavoro sulla base delle decisioni prese in sede di comitato di coordinamento e sulla base del piano operativo.

Ogni partner produrrà un rapporto narrativo semestrale e un rendiconto finanziario delle spese sostenute su base annuale. Sarà cura di Anteas produrre un rapporto descrittivo delle attività complessive progetto e un rapporto finanziario su base annuale. Ogni partner nominerà un referente amministrativo.

Il progetto inoltre avrà un responsabile della comunicazione, coordinato dal capofila, che coordinerà i partner sulla visibilità e la comunicazione delle azioni del progetto.

Anteas si farà carico inoltre, con la partecipazione di tutti i partner coinvolti del monitoraggio del progetto. Sarà prodotto un rapporto di monitoraggio a metà del progetto e un rapporto di valutazione interna alla fine.

Al fine di facilitare la comunicazione interna alla rete di progetto e con l’idea di contribuire all’ampliamento della rete, verrà prodotta una newsletter trimestrale sulle attività.

Rischi e ostacoli alla realizzazione

I rischi che potrebbero rallentare o ostacolare la piena realizzazione degli obiettivi del progetto sono legati principalmente al livello organizzativo di ogni singolo Istituto Comprensivo, alla connessionedi Rete che i tre IC dovranno costituire e mantenere nell’arco dei 36 mesi previsti dal progetto e alla erogazione delle attività previste.

Tale fragilita’ potrebbe determinare una partecipazione ridotta o assente di uno degli attori ( Ic e partner) della rete delle Scuole Aperte e partecipate o potrebbe provocare sensibili ritardi rispetto al cronogramma ipotizzato, creando una situazione di disagio e inefficacia per tutte le realtà coinvolte . I rischi analizzati potranno essere mitigati dall’azione del gruppo che si occupa del management di progetto . Si tratta di un gruppo specifico composto da responsabili amministrativi e responsabili di progetto in ogni IC che unitamente ad un responsabile della comunicazione esterna si occuperanno del coordinamento tra le varie attività all’interno dei tre Istituti scolastici e nei territori, assicurando un controllo formale e sostanziale delle attività e della loro rendicontazione e garantendo un’efficace comunicazione all’esterno delle azioni prodotte. .Il processo di condivisione avviato nella fase di rilevazione dei bisogni e portato avanti in fase di progettazione con insegnanti e genitori ha permesso l’instaurarsi di un clima di reciproca fiducia e collaborazione che consideriamo elemento necessario per un processo davvero partecipato e inclusivo in ogni IC e all’interno di tutta la Rete. Questo elemento sarà valorizzato e tradotto in azione quotidiana dall’operato del gruppo di management che monitorerà e faciliterà i diversi passaggi del progetto durante tutte le fasi del suo svolgimento.

Continuità e sostenibilità

Il progetto è pensato in chiave place-based ed è coerente con le politiche pubbliche in atto per la creazione di scuole, ambienti di apprendimento aperti e inclusivi, volti al rafforzamento delle competenze (PON per la scuola 2014-2010).

L’integrazione delle strategie educative insieme agli attori territoriali e la costruzione di reti miste e allargate per l’inclusione sociale rappresentano un fattore di continuità e sostenibilità perché favoriscono la creazione di condivisione del valore aggiunto. Le scuole aperte diventano laboratori di progettazione integrata e partecipata favorendo la nascita di forme di welfare comunitario in risposta alla carenza di servizi territoriali. Il protagonismo sociale, se accompagnato e strutturato, garantisce la continuità sostenibile dei servizi a supporto delle Scuole Aperte e del modello educativo delineato dal progetto. La costruzione della rete scuole aperte e partecipate che coinvolge la comunità educante è propedeutico alla costituzione di strumenti di governance comunitaria, partecipativa e integrata che abbiano al centro la Scuola.

Le Associazioni Genitori si sostengono danno continuità alle proprie attività attraverso contributi privati delle famiglie, iscrizioni, donazioni, fondi privati e solo per una parte marginale (30%) fondi pubblici. Tale equilibrio permette una continuità delle attività e una capacità di autofinanziamento che, insieme alla rete di relazioni e al coinvolgimento comunitario, pongono le basi per la sostenibilità delle attività future.

Inoltre l’intervento di empowerment e valorizzazione delle competenze in ottica inclusiva e partecipativa di genitori e docenti, la promozione di competenze di base diffuse agli insegnanti nelle attività rivolte agli studenti e la codifica in materiali delle esperienze e dei dispositivi consente di immaginare una prosecuzione delle attenzioni, dei processi e

delle attività finanziate, anche al termine del progetto.

La messa a punto di strumenti, anche multilingua, e l’acquisto di strumentazione musicale e sportiva resterà come bagaglio futuro delle Scuole Aperte e Partecipate, che potranno farne uso anche attraverso le attività di volontariato usualmente promosse.

La diffusione in rete delle buone pratiche e la promozione della capacità di lavorare in network offrono nuove opportunità di crescita e sviluppo future, anche al termine del progetto.

Comunicazione, promozione e diffusione

La comunicazione del progetto sarà veicolata da alcune delle attività del progetto quali il Blog delle tre Scuole, in rete tra loro, in cui le attività scolastiche ed extrascolastiche delle Scuole Aperte e Partecipate vengono proposte al pubblico dal punto di vista degli studenti.

Pubblicazione delle risultanze e dei materiali prodotti di laboratori di docenti e genitori nella pagina web “ScApPaRe dai luoghi comuni” che ospiterà i blog, realizzata attraverso la piattaforma messa a disposizione dall’Impresa Sociale “Con i bambini”.

Connessione dei siti web dei tre I.C. e delle AG, ove esistenti, con la pagina web.

Evento finale aperto alla stampa e al territorio di diffusione de “I 10 passi per diventare Scuola Aperta e Partecipata”.

Media partner del progetto sarà Comune-info il quotidiano web promosso dall’Associazione Persone Comuni, significativa iniziativa editoriale indipendente dell’informazione on-line. Il quotidiano contribuirà a dare visibilità alle azioni e ai prodotti del progetto. Tra i temi maggiormente trattati da Comune: la scuola e l’educazione, le migrazioni, la partecipazione, la difesa dei beni comuni, la parità dei diritti e il pluralismo culturale.

ATTIVITA’

  1. Management di progetto

Descrizione: Questa attività garantirà il raggiungimento degli scopi del progetto e il coordinamento tra le varie attività all’interno dei tre Istituti scolastici e nei territori, assicurando un controllo formale e sostanziale delle attività e della loro rendicontazione. Si occuperà inoltre della comunicazione verso l’esterno e della comunicazione nella disseminazione delle risultanze.

L’attività di project management è l’attività di struttura, che consente la promozione e il coordinamento delle attività, il raccordo tra i tre istituti comprensivi, il controllo formale e sostanziale e la rendicontazione, un’attenta comunicazione interna ed esterna.

Si basa su tre figure responsabili di progetto (Coordinatore di progetto, Responsabile amministrativo, Responsabile della comunicazione), supportati da un addetto operativo con compiti di supporto a tutte e tre le funzioni, e interfacciati da un coordinatore per ognuno dei tre Istituti Comprensivi.

I coordinatori saranno garanti delle attività svolte sia in orario scolastico che extrascolastico nel proprio I.C. e assicureranno un raccordo costante con le tre funzioni di progetto.

Strumenti utili alla realizzazione degli obiettivi saranno:

–              il contatto costante tra i referenti di progetto e i coordinatori di I.C.;

–              incontri pubblici di presentazione del progetto nei 3 I.C., attraverso la definizione di slides e la creazione di un logo di progetto;

–              un incontro a cadenza semestrale con tutti i partner di progetto per condividere modalità e criticità relative a coordinamento, rendicontazione, comunicazione e costruire insieme soluzioni, nonché per monitorare comunitariamente l’avanzamento del progetto e definire la rendicontazione economica e documentale;

–              una newsletter rivolta ai soci delle Associazioni genitori e comunque ai genitori degli I.C. e agli abitanti del territorio, pubblicabile anche nei siti dei partner ove opportuno, a cadenza tri/quadrimestrale.;

–              la pubblicazione nei siti e nelle pagine dei social dei partner dei principali eventi e attività.

Output: newsletter interna ai partner di coordinamento a cadenza trimestrale; relazioni intermedie e rendicontazione economica e documentale; pubblicazione di notizie relative all’avanzamento del progetto e delle risultanze tramite i siti degli I.C. e dei partner, a partire da Comune.info

  1. Strumenti di prevenzione del disagio e della medicalizzazione, attraverso il supporto alle dinamiche complesse del gruppo classe

I docenti dei 3 Istituti Comprensivi si trovano di fronte a classi sempre più complesse dal punto di vista dell’origine, della lingua, della provenienza economico-sociale, della presenza di BES o disabilità dei bambini e ragazzi che le compongono. Oltre agli strumenti che la certificazione del caso singolo possono attivare, emerge spesso la necessità di accompagnare l’intero gruppo classe verso la risoluzione dei conflitti interni, di supportare i docenti attraverso l’osservazione e poi l’attivazione, di coinvolgere le famiglie sia per la comprensione delle dinamiche che per la costruzione condivisa di una risposta sinergica nell’ottica dell’alleanza educativa della comunità educante.

Le equipes psico-pedagogiche previste potranno accompagnare verso tali obiettivi 8 classi all’anno per ognuno dei 3 I.C. presenti, e verranno supervisionate da un esperto di didattica che potrà proporre ulteriori strumenti di governo della complessità. L’esperto di didattica coinvolto, il maestro Franco Lorenzoni, è riconosciuto e stimato nell’ambito dell’insegnamento e dell’educazione cooperativa e potrà essere avvertito dai docenti come una guida “alla pari”.

Gli interventi di mediazione linguistico-culturale, attivabili a richiesta degli insegnanti o delle stesse equipes, potranno inoltre rendere più efficace l’azione quando interessi anche studenti e famiglie di origine non italiana.

L’obiettivo finale è incrementare il livello di benessere e cooperazione delle classi, prevenendo o risolvendo iniziali forme di disagio e bullismo. Il tempo di intervento è quello della prevenzione o dell’attivazione precoce, con l’obiettivo

di prevenire certificazioni e medicalizzazione attraverso l’attivazione di risorse di gruppo e relazioni interpersonali positive, ove possibile.

  • Costituzione di una equipe psico-pedagogica in ognuno dei 3 I.C..

Il Dirigente Scolastico dell’I.C. , di concerto con il collegio docenti, indicherà ogni anno scolastico le 8 classi coinvolte nell’azione (tot. 24 classi nel triennio per ogni I.C.) e le comunicherà al coordinatore di I.C., che attiverà l’equipe. Nel caso per un I.C. non sia possibile individuare la totalità delle 8 classi, le classi non coperte potranno essere selezionate in altro I.C. La scelta delle classi da coinvolgere è interamente demandata al D.S., che a titolo esemplificativo le potrà selezionare sulla base di precedenti casi di bullismo o disagio che coinvolga dinamiche di gruppo, composizioni di classe particolarmente complesse, necessità di promuovere un maggiore riconoscimento reciproco anche in ottica interculturale.

L’equipe prenderà contatto con i docenti delle 8 classi e concorderà, sulla base di interviste ed osservazione, il percorso da intraprendere, curando di prevedere al suo interno una fase di attivazione con il gruppo classe e il coinvolgimento delle famiglie. Il percorso delle classi dovrà prevedere un termine entro la fine dell’anno scolastico, ma la medesima classe potrà eventualmente nuovamente essere segnalata e presa in carico nell’anno successivo.

L’equipe sarà costituita da due componenti specializzati per un ammontare complessivo di 80 ore ciascuno per anno scolastico per ognuno dei 3 I.C..

Le equipes psico-pedagogiche saranno inoltre supervisionate dal maestro Franco Lorenzoni, esperto di didattica, con l’obiettivo di definire e costruire insieme anche strumenti di risposte didattiche alle problematiche di gruppo o di classe rilevate, con il coinvolgimento diretto dei docenti di classe e delle famiglie.

  • Gli interventi di mediazione linguistico-culturale, attivabili a richiesta degli insegnanti o delle stesse equipes, anche su invito delle famiglie, mirano ad una migliore comunicazione e conoscenza reciproca con i bambini e le famiglie di origine non italiana. Gli interventi potranno avvenire durante l’orario scolastico, all’entrata/uscita, durante i colloqui con le famiglie, durante assemblee o riunioni di classe, interclasse o I.C., o durante attività e progetti che comunque coinvolgano le famiglie. Per gli interventi sono previsti: 36 ore/anno scolastico per ciascuno dei 5 mediatori interculturali per l’I.C. Manin; 40 ore/anno scolastico per ciascuno dei 3 mediatori interculturali per l’I.C. F.lli Bandiera.
  1. Apprendimento informale in orario extrascolastico- innovazione attività e apertura sedi al territorio

Le Associazioni Genitori gestiscono alcuni spazi degli I.C. negli orari extrascolastici. Sono luoghi in cui i bambini sviluppano appartenenza rispetto alla comunità educante e gli apprendimenti delle attività curriculari proseguono con continuità in modo informale.

Gran parte delle attività sono svolte grazie al volontariato di genitori e insegnanti, ma anche di nonni e cittadini del quartiere. Alcune necessitano però di finanziamento per aprire nuovi spazi al territorio, attivare nuovi corsi di sport e arti per contrastare la povertà educativa, qualificare in ottica comunitaria e inclusiva. Le attività sono gratuite o a prezzi “popolari” per coinvolgere le famiglie economicamente più disagiate e creare una sensibilità diffusa.

L’IC Manin con la storica AG Scuola Di Donato opera da 14 anni e popola cortile e seminterrati con famiglie di origine straniera e italiana, equamente presenti. Tra le molte attività già proposte, si ritiene necessario intervenire per innovare il doposcuola – perché possa accogliere più bambini e proporre un insegnamento più efficace – e le attività dello spazio di incontro per famiglie di origine araba – perché sia presente un mediatore e la compresenza insegnante italiano e insegnante arabo, al fine di essere sempre più realmente un luogo di integrazione.

L’IC F.lli Bandiera, con l’AG F.lli Bandiera opera da quasi un anno e intende aprire gli spazi (teatro, palestra, locali) alle associazioni di quartiere: attività sportive integrate tra bambini disabili e non, accostamento alla musica e al teatro. Tutte attività collettive, per promuovere la cooperazione e il supporto tra pari.

L’IC Parco della Vittoria con le AG “Noi della Leopardi”, di recente costituzione, e “Noi del Belli”.

Un’attenzione particolare andrà data al coinvolgimento delle famiglie attraverso mediatori linguistico-culturali, per favorire una partecipazione attiva e consapevole.

Output: apertura di palestra, locali, teatro (IC F.lli Bandiera) al territorio per attività di contrasto alla povertà educativa, qualificazione di Doposcuola e Intermundia di integrazione famiglie arabe per l’alleanza negli apprendimenti e nell’appartenenza (IC Manin)

Azioni:

  • Corsi di teatro, nell’I.C. Fratelli Bandiera.

Corsi di teatro in orario scolastico di durata quadrimestrale e cadenza di 1h/settimana a classe, rivolti a 16 classi nella durata del progetto.

  • Corsi collettivi di azione musicale integrata, nell’I.C. Fratelli Bandiera

Corsi in orario scolastico tenuti da uno o più insegnanti di musica specializzati, coadiuvati da un pianista collaboratore, rivolti alle classi dalla I primaria alla III secondaria, con gruppi mono o pluriclasse. Il corso avrà la durata di 1 ora settimanale per 14 settimane per gruppo, con il coinvolgimento di 14 gruppi per ogni annualità. In totale nel corso del progetto verranno coinvolti 42 gruppi di minimo 15 bambini/ragazzi ciascuno. Al termine di ogni annualità si terranno eventi ad hoc aperti alle famiglie, con apposita preparazione. I corsi riguarderanno le discipline di canto corale, laboratorio ritmico-strumentale ed elaborazione visuale applicata. In orario extrascolastico si realizzeranno inoltre due laboratori orchestrali rivolti ai ragazzi di V primaria, I, II e III secondaria della durata di 14 ore per ogni annualità per ogni gruppo,con intento di inclusione e promozione della musica d’insieme.

  • Corsi di sport integrato tra bambini con disabilità e non, nell’I.C. Fratelli Bandiera

In orario extrascolastico, si aprirà al territorio la palestra dell’I.C. per la proposta di corsi di sport integrato relativi alle seguenti discipline: ginnastica attrezzistica e pre-acrobatica, pallavolo, minivolley, attività motoria per l’infanzia.

I corsi, tenuti da due insegnanti di educazione fisica e specializzati per le attività di sostegno nella scuola statale, riguarderanno bambini dai 5 ai 14 anni divisi in gruppi omogenei per età. In ogni gruppo si curerà particolarmente l’opportunità che sia presente almeno un bambino/ragazzo con disabilità certificata.

In totale nel corso del progetto verranno attivati 12 corsi con una durata tipica di 8 mesi ciascuno e una frequenza di 1/1,5 ore a settimana in relazione alle diverse discipline, con la partecipazione di 10 bambini/ragazzi ciascuno.

I corsi prevedranno la possibilità di realizzare incontri sportivi con altre associazioni che svolgono attività similari e consentiranno il riconoscimento di crediti formativi per i ragazzi partecipanti.

  • Qualificazione e potenziamento della comunicazione interculturale nello spazio di incontro delle famiglie di origine araba, nell’I.C. Manin

Nello spazio di incontro delle famiglie di origine araba esistente, previsto il sabato pomeriggio nei locali dell’AG Scuola “Di Donato” dell’I.C. Manin, si prevede un’azione di qualificazione e potenziamento.

Nello specifico, all’interno del progetto si prevede l’inserimento della figura di un mediatore linguistico e culturale e di 3 nuovi insegnanti che agiranno in compresenza con quelli volontari presenti, per promuovere attività più integrate e rivolgersi a bambini, ragazzi ma anche adulti di origine araba e non.

Le attività si svolgeranno nel periodo ottobre-maggio di ogni anno scolastico.

  • Qualificazione e potenziamento delle attività di doposcuola, nell’I.C. Manin

Qualificazione dell’esistente attività di doposcuola e supporto ai compiti e agli apprendimenti, con l’obiettivo di qualificare l’accompagnamento di bambini e ragazzi che non utilizzano in famiglia l’italiano come lingua veicolare e accogliere un numero maggiore, quantificato in 20, di bambini e ragazzi.

Verranno coinvolti in ogni anno scolastico 7 educatori di doposcuola, che affiancheranno gli esistenti per i 9 mesi di attività, per 8 ore mensili ciascuno.

  • Snodi di mediazione e accompagnamento alle attività extrascolastiche, nell’I.C. Manin e nell’I.C. Fratelli Bandiera

Mediatori sociali e linguistico-culturali in ognuno dei due I.C. all’orario di uscita di scuola si proporrà alle famiglie come snodo informativo di conoscenza e di accompagnamento alle attività extrascolastiche, tre ore a settimana per un totale di 324 ore nel triennio nell’I.C. Fratelli Bandiera e due/tre ore a settimana per un totale di 540 (di cui 294 portati a finanziamento e la restante parte svolta volontariamente) ore nell’I.C. Manin.

  1. Rafforzamento ruolo degli attori del processo educativo – Famiglie protagonisti attivi e corresponsabili nelle Scuole Aperte e Partecipate

Le Scuole Aperte e Partecipate si fondano sull’idea che sia l’alleanza educativa il metodo più efficace per affrontare il disagio e la povertà educativa. E’ necessario creare empowerment di genitori e docenti, rafforzare skills genitoriali, creare luoghi di confronto, elaborazione condivisa e sintesi, codificare e diffondere le esperienze didattiche innovative già occasionalmente sperimentate e riflettere sulle criticità della comunicazione scuola/famiglia per costruire dispositivi ad hoc. Si prevedono laboratori esperienziali rivolti a bambini e intera comunità educante di prima e seconda primaria, ad inizio anno scolastico, per costruire legami di riconoscimento e fiducia e creare presupposti positivi per la soluzione di eventuali disagi o difficoltà futuri. Si prevedono poi 3 laboratori annuali per i docenti dei 3 I.C., a gruppi, per l’auto-valutazione, la sperimentazione di dispositivi, il confronto e la sintesi.

Sinergicamente si costruiranno i criteri per la raccolta delle esperienze didattiche inclusive, che verranno raccolte e catalogate nella “Banca dati”. Si prevedono inoltre laboratori ludici per coinvolgere nuovi genitori nella partecipazione attiva e laboratori con i genitori con cariche elettive per la codifica di materiali utili a incrementare la consapevolezza e quindi poter diffondere il senso del ruolo genitoriale nelle Scuole Aperte e Partecipate.

Infine, presso i locali dell’AG Giardinieri, si terrà un ciclo di n.5 incontri di potenziamento di skills genitoriali a numero chiuso, per massimo 40 genitori all’anno, equamente suddivisi tra i 3 I.C. ma aperti anche a altri genitori del

territorio. Il ciclo si replicherà nei due anni successivi, in modo da coinvolgere un consistente numero di genitori. La frequentazione degli incontri potrebbe fornire contestualmente occasione di confronto e scambio tra i genitori delle diverse Scuole, incentivando contaminazione reciproca positiva delle pratiche interessanti di contrasto alla povertà educativa.

Azioni:

  • Laboratori ludici nuovi genitori, per i 3 I.C.

Un laboratorio ludico esperienziale per ogni I.C. per ogni anno scolastico, guidati da una equipe di 4 formatori e psicologi, con l’obiettivo di coinvolgere nuovi genitori nella conoscenza della “scuola aperta e partecipata”, incrementare l’appartenenza comunitaria, la partecipazione e la responsabilità condivisa.

  • Ciclo di incontri di potenziamento degli skills genitoriali in ottica culturale e pedagogica

Ciclo di n.5 incontri proposto nei locali dell’A.G. Giardinieri e rivolto ai genitori dei 3 I.C. e aperto al territorio, per un massimo di 40 genitori all’anno, replicato nei 3 anni scolastici.

  • Laboratori per genitori con cariche elettive, per i 3 I.C.

Un laboratorio per ogni I.C. per ogni anno scolastico, guidati da una equipe di 4 formatori e psicologi, rivolto a genitori con cariche elettive: rappresentanti di classe, componente genitori del Consiglio di Istituto, Comitato Genitori, dirigenza dell’Associazione Genitori. Obiettivo è l’autovalutazione di percorsi di inclusività, empowerment e codifica materiali volti alla disseminazione.

  • Laboratori per docenti, per i 3 I.C.

3 laboratori per ogni anno scolastico rivolti ai docenti per ognuno dei 3 I.C., a gruppi, per promuovere l’auto-valutazione dell’inclusività dei percorsi e della qualità degli apprendimenti in ottica interculturale e globale, la sperimentazione di dispositivi di comunicazione scuola/famiglia, il confronto e la sintesi.

  • Laboratori esperienziali per le prime classi primaria, per l’I.C. Manin

Laboratori guidati da psicologi dell’educazione e rivolti a bambini, docenti, ata e genitori della classe.

Obiettivi sono la costruzione o il rafforzamento dell’alleanza educativa, il reciproco riconoscimento e la costruzione di legami di fiducia in modo da creare presupposti positivi per la soluzione di eventuali disagi o difficoltà futuri.

I laboratori saranno in totale 24 e si rivolgeranno a tutte le classi di I e II primaria e, ove possibile, anche ad altre classi.

E’ previsto un laboratorio per classe, ogni anno scolastico.

  • Operatori per il rafforzamento della comunicazione scuola/famiglia, per l’I.C. F.lli Bandiera

Focal point per Dirigente Scolastico, DSGA, Vice presidi, CdI, rappresentanti di classe; creazione e gestione Data Base di contatto, canali di comunicazione Web-Mailing-FBook; gestione GDPR; redazione news broadcast; gestione canali bi-direzionali.

3 operatori si suddivideranno i diversi compiti garantendo, con la turnazione, un riferimento costante.

  • Codifica e costruzione di una “Banca dati delle esperienze didattiche inclusive”

Lavoro metodologico sulla definizione di buone pratiche, impostazione dei criteri per l’identificazione e la selezione delle buone pratiche per l’inclusione e gestione del knowledge management, al fine di garantirne la visibilità e la diffusione tra scuole e docenti.

Messa in rete delle tre “Banche dati” costruite per ogni I.C., per la costruzione di una “Banca dati delle esperienze didattiche inclusive di rete”.

  1. Educazione alle relazioni e al valore dell’intercultura

L’azione si collega esplicitamente con gli obiettivi del progetto, intendendo investire per creare ambienti di apprendimento interculturali e di qualità, nel contesto di una rafforzata alleanza educativa scuole-famiglie-territori.

Prevede percorsi didattici interculturali proposti nel triennio a tutte le classi dell’I.C. Manin per rafforzare le competenze relazionali e la cooperazione tra pari, promuovere l’incontro con il diverso e il dialogo interculturale come

crescita globale e integrata.

Con essi si integra il camposcuola effettuato nella Casa Laboratorio di Cenci, coordinata dal maestro Lorenzoni supervisore didattico delle attività di equipe del progetto, proposto al termine dell’anno scolastico alle prime secondarie inferiori dell’I.C. Manin come esperienza verso il “fuori” e luogo di team building e apprendimento esperienziale e informale.

Azioni:

  • Percorsi didattici interculturali proposti nel triennio a tutte le classi della primaria e secondaria inferiore dell’I.C. Manin

Percorso didattico “Dalla propria diversità alla scoperta dell’altro” per rafforzare le competenze relazionali e la cooperazione tra pari, promuovere l’incontro con il diverso e il dialogo interculturale come crescita globale e integrata e superare stereotipi.

Verranno presentati ed utilizzati strumenti multilingua, in orario scolastico.

Saranno coinvolte ogni anno 10 classi (per un totale di 30 classi nel triennio), attraverso il lavoro di 3 mediatori culturali per un totale di 100 ore ciascuno nel triennio.

  • Camposcuola nella Casa-Laboratorio Cenci, per le classi prime della secondaria inferiore dell’I.C. Manin

Esperienza verso il “fuori” e luogo di team building e apprendimento esperienziale e informale, proposta alle classi prime della secondaria inferiore. Le proposte sono legate al corpo, al movimento, alla parola, al ritmo, al canto, ad attività espressive e a costruzioni individuali e collettive e a tutte quelle azioni che aprono ad una maggiore attenzione e presenza.

Progettato per n.6 classi nel triennio, il camposcuola sarà gestito sia nella parte organizzativa che in quella educativa dagli operatori che agiscono abitualmente nella Casa-laboratorio, in collaborazione con i docenti coinvolti.

  1. Educazione alla cittadinanza digitale

Dall’incontro del pensiero creativo dei ragazzi e i primi contatti con i social e gli strumenti informatici può nascere la capacità di utilizzare nuovi linguaggi e acquisire competenze utili per il futuro, ma anche il grande rischio di produrre

fenomeni di cyberbullismo e devianza, se tale incontro non viene opportunamente guidato e accompagnato. Si prevede dunque un percorso in continuità per quinta primaria e prime due classi della secondaria inferiore, in cui si miri a costruire consapevolezza della “cittadinanza digitale” attraverso lo studio del coding e da teens tech lab di accostamento agli strumenti informatici, per poi sfociare in un corso propedeutico di giornalismo digitale e nella redazione di 3 blog integrati, uno per ogni I.C., in cui le attività delle Scuole Aperte e Partecipate siano presentate dal punto di vista dei ragazzi che li popoleranno.L’acquisizione di competenze digitali e la familiarizzazione con i diversi stili espressivi offre l’occasione per stimolare il pensiero creativo e rafforzare l’interesse per l’apprendimento scolastico. L’utilizzo di software in inglese (o altre lingue) può sostenere percorsi di inserimento di studenti non italiani madrelingua. Si trasmetteranno competenze di base ai docenti per la replicabilità futura, con risorse interne.

Le famiglie verranno coinvolte per la presentazione del percorso e incontri specifici annuali sui temi della prevenzione del cyberbullismo. Le attività, proposte in orario scolastico, permetteranno il coinvolgimento di studenti con contesti socio-economici familiari svantaggiati di appartenenza che raramente vi accedono. L’offerta formativa avverrà in situazione (alla presenza del docente nei locali dell’I.C.) e in modalità di apprendimento alternata (lezioni con la presenza del docente esperto di coding/giornalismo digitale si alterneranno con lezioni tenute dal docente curriculare, appositamente formato e guidato dal partner). La redazione dei testi dei blog avverrà con guida a distanza

Azioni:

  • Corso di coding e teens tech lab per le classi V primaria dei tre I.C.

Corso di teens tech lab e coding in orario scolastico della durata di 20 ore, in situazione (alla presenza del docente nei locali dell’I.C.) e in modalità di apprendimento alternata (lezioni con la presenza del docente esperto di coding si alterneranno con lezioni tenute dal docente curriculare, appositamente formato e guidato dal partner).

Verrà attivato in tutte le classi quinte dei 3 I.C., con il consenso dei docenti curriculari, per un massimo di 42 classi nel triennio. Si trasmetteranno competenze di base ai docenti per la

replicabilità futura, con risorse interne.

Sarà svolto da 4 docenti specializzati e mirerà a costruire consapevolezza della “cittadinanza digitale”.

L’utilizzo di software in inglese (o altre lingue) può sostenere percorsi di inserimento di studenti non italiani madrelingua. Le famiglie verranno coinvolte per la presentazione del percorso e incontri specifici annuali sui temi della prevenzione del cyberbullismo.

  • Corso propedeutico di giornalismo digitale e laboratori di costruzione della notizia per le classi di I e II secondaria inferiore dei 3 I.C.

Corso propedeutico di giornalismo digitale diretto da tre esperti di giornalismo e proposto a tutte le classi della I secondaria inferiore dei 3 I.C. per un massimo di 16 classi nel triennio. Il corso avrà una durata di 20 ore in situazione, e sarà seguito da laboratori di “comitato di redazione” e popolamento dei blog di durata di 2 ore ciascuno a cadenza mensile, per un semestre, che potranno avvenire in orario scolastico o extrascolastico.

Per le classi II – e laddove i docenti lo ritenessero una migliore opzione le classi III o V primaria – le classi proseguiranno i laboratori di durata di 2 ore ciascuno a cadenza mensile, per 10 mesi, rivolti a massimo 13 classi nel triennio, così da proseguire l’attività di edizione e popolamento dei blog.

Contemporaneamente si svilupperà l’attività redazionale a distanza, in collaborazione con i docenti e con l’utilizzo di strumenti di posta elettronica, per 12 ore a classe per anno scolastico, e un’attività di coordinamento con i docenti curriculari per almeno 20 ore per annualità.

Output sarà la redazione di 3 blog integrati, uno per ogni I.C., in cui le attività delle Scuole Aperte e Partecipate siano presentate dal punto di vista dei ragazzi che li popoleranno.

  1. Rete tra comunità educanti delle tre Scuole Aperte e Partecipate e apertura al territorio

La Rete tra le Scuole Aperte e Partecipate è la declinazione territoriale di quanto avviene nei luoghi (non) comuni delle Scuole: grazie alle attività delle Associazioni Genitori giardini, teatri, palestre, locali, cortili vengono aperte ai cittadini, per offrire incontro, attività educative, promozione di inclusione, contrasto al disagio, promozione dell’appartenenza comunitaria e del reciproco riconoscimento. ScApPaRe è l’intento di lavorare con questa modalità tra le diverse Scuole, creando incontri ed eventi di sintesi e costruzione condivisa di output, promuovendo una rete territoriale sistemica tra le Scuole Aperte e Partecipate e con i centri di ricerca e sapere che hanno sede nel territorio.

Si realizzeranno con questo intento 3 incontri a cadenza annuale di costruzione condivisa di output di sintesi, a partire da quelli creati e/o sperimentati nei diversi I.C., sia ad opera dei genitori che dei docenti, a partire dalla “Banca dati delle esperienze didattiche inclusive”.

Si coinvolgeranno le 25 Scuole Aperte e Partecipate e i 35 Comitati Genitori di Roma in 3 incontri a cadenza annuale di auto-formazione, codifica dei modelli di “Scuola Aperta e Partecipata” agiti, rafforzamento della rete e promozione

della diffusione.

Si promuoveranno eventi di didattica allargata al territorio, rendendo sistemiche le connessioni oggi embrionali con l’Università “La Sapienza”, il CNR, l’Istituto Superiore di Sanità siti nel territorio del Secondo Municipio. Si potranno realizzare percorsi didattici allargati che coinvolgeranno i 3 I.C. nel campo della scienza, della cultura, della salute, dell’alimentazione.

Si realizzerà un evento finale per descrivere “I 10 passi per essere Scuola Aperta e Partecipata”, alla presenza di esperti e aperto al territorio.

Azioni:

  • Un incontro annuale a rilevanza di rete, per la costruzione condivisa di output di sintesi e la promozione del modello delle Scuole Aperte e Partecipate

Incontri di rete della durata di una giornata, in cui si promuove il confronto, la condivisione e la sintesi dei percorsi in atto e degli output tangibili realizzati, a partire dalle “Banche dati delle esperienze didattiche inclusive” e dai blog.

Gli incontri saranno estesi alle 25 Scuole Aperte e Partecipate e ai 35 Comitati Genitori di Roma per promuovere percorsi di auto-formazione, la codifica dei modelli di “Scuola Aperta e Partecipata” agiti, il rafforzamento della rete e la promozione della diffusione.

  • Rete con i con i centri di ricerca e del sapere per una didattica allargata al territorio

Creazione e coordinamento di progetti di didattica allargata agli enti e associazioni territoriali, ad opera di due operatori di rete, con l’obiettivo di rendere sistemiche le connessioni oggi embrionali con l’Università “La Sapienza”, il CNR, l’Istituto Superiore di Sanità siti nel territorio del Secondo Municipio. Si potranno realizzare percorsi didattici allargati che coinvolgeranno i 3 I.C. nel campo della scienza, della cultura, della salute, dell’alimentazione.

  • Evento finale “I 10 passi per essere Scuola Aperta e Partecipata”

Evento finale di una giornata in cui presentare le risultanze, alla presenza di esperti e aperto al territorio.

  1. Valutazione di impatto

Descrizione: La valutazione seguirà da un lato un approccio theory based, volto a identificare la catena causale nella formazione del capitale umano come parte di un processo valutativo più ampio. Si utilizzeranno metodi misti, scegliendo un mix di approcci quantitativi e qualitativi adeguati all’ampio ed eterogeneo spettro di azioni. La valutazione di impatto adopererà, con approccio controfattuale, il metodo del gruppo campione e del gruppo di controllo), per misurare gli effetti in ambito scolastico sull’integrazione socio-occupazionale, sui comportamenti devianti, sulla salute.

Per verificare il valore predittivo delle skills personalizzate, si utilizzeranno i dati di autovalutazione e osservazione dei comportamenti. A tal fine si ricorrerà a) alla analisi delle preferenze, indagando le motivazioni e le spiegazioni (beliefs system) legate all’agire, identificando i diversi attori sulla scena, in chiave individuale, genitoriale, sociale, quanto collettiva e poi soprattutto culturale (modelli della beliefs economy) b) alla appropriazione degli oggetti informatici in termini di oggetti di “affezione” (modello della ANT-theory di B. Latour e modello della “comunità di pratiche di J. Lave e E. Wenger) c) la valutazione compartecipata (modello della antropologia dello sviluppo di J.P. Olivier de Sardan) La valutazione sarà effettuata in varie fasi: al termine del progetto, a due anni dalla conclusione e, se possibile, in periodi successivi. Il valutatore garantisce che il sistema di monitoraggio è progettato per la raccolta degli indicatori necessari alla valutazione.

Ai fini di verificare il buon andamento del progetto, l’efficace realizzazione delle attività, il perseguimento delle finalità proposte e fornire suggerimenti per potenziare le azioni previste e/o correggere eventuali problematiche emergenti, verranno svolti i seguenti compiti: elaborazione di un piano di monitoraggio e valutazione condiviso con il management del progetto; elaborazione di strumenti (questionari e programmazione attività) in armonia e coerenza con i tempi previsti, le tematiche da approfondire e i risultati da conseguire (acquisizione di competenze cognitive, relazionali e affettive, la riduzione della dispersione scolastica).

In tal senso verranno messi a punto: 1) questionari rivolti a tutti gli studenti coinvolti nelle attività laboratoriali; 2) questionari e/o focus group/interviste a interlocutori privilegiati, operatori – attivatori dei servizi; 3) documentazione visuale, osservazione partecipante e interviste per i servizi  extrascolastici; 4) partecipazione alla rete con l’inclusione alle newsletter e ai documenti strategici prodotti dai partner.

Il lavoro svolto confluirà nella realizzazione di due report, in itinere e finale, che forniranno una visione d’insieme delle attività, in termini di percezione e di conoscenze acquisite da parte dei fruitori, indicazioni sugli approcci metodologici utilizzati dagli operatori, potenziamento degli spazi preposti all’educazione, suggerimenti e riflessioni. I report saranno corredati da documentazione visuale.

Azioni:

Elaborazione strumenti valutazione impatto iniziale e in itinere; griglie di osservazione, questionari, interviste, lavoro metodologico;

Sondaggio etnografico – Somministrazione e raccolta questionari (operatori e studenti coinvolti nei laboratori);

Lavoro con gruppi di studenti a confronto – (interviste e documentazione visuale);

Elaborazione report in itinere e finale di valutazione d’impatto con documentazione visuale.

DATI DI FINANZIAMENTO

Riepilogo costi

Costo totale progetto 545.820,30 €

Cofinanziamento (+4%) 55.820,30 €

Percentuale cofinanziamento 10,23 %

Importo richiesto 490.000,00 €

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