Scheda Progetto
Titolo progetto: Sakidō
Territori: Varese
Importo deliberato: € 364.524
Soggetto responsabile: L’Aquilone Cooperativa Sociale
Partenariato:
Istituto Superiore Statale “Carlo Alberto Dalla Chiesa”, Cfp Ticino Malpensa, Cooperativa Sociale Totem Onlus, Comune Di Tradate, S.M.Art – Sinergie Multilaterali Artistiche, Comune Vergiate, Università Cattolica Del Sacro Cuore – Dipartimento Di Pedagogia, Istituto Comprensivo Statale “Ponti”, L’aquilone Cooperativa Sociale, Comune Di Sesto Calende
Sintesi:
Il progetto, localizzato nella provincia di Varese, ha come obiettivo il reintegro sociale di minori a rischio di ritiro, i cosiddetti ‘hikikomori’, attraverso azioni dirette e attraverso la diffusione di una maggiore consapevolezza sul tema. A tal fine la strategia si articola sia in chiave preventiva, con percorsi di didattica alternativa e di peer education rivolti al gruppo, e poi con azioni specifiche, mirate agli adolescenti a rischio che riguardano sia una presa in carico psico-sociale che percorsi socializzanti in ambito sportivo e culturale.
Si interviene, inoltre, sul rafforzamento delle capacità di sostegno degli adulti di riferimento: i docenti saranno accompagnati da un’équipe multidisciplinare nella stesura e nell’implementazione di piani individualizzati, mentre le famiglie potranno accedere a percorsi di consulenza pedagogica o psicologica.
I destinatari sono 50 minori in ritiro sociale, nella fascia 13-17, individuati tramite segnalazioni dei servizi sociali territoriali o tramite contatto diretto da parte delle loro famiglie, oltre 1200 minori coinvolti nelle attività di prevenzione; 80 genitori presi in carico e circa 350 genitori coinvolte in attività informative; oltre 300 docenti.
Cos’è Sakidō?
Sakidō è un progetto di cura, prevenzione e sensibilizzazione al fenomeno del ritiro sociale in adolescenza, un fenomeno in espansione che vede alcuni adolescenti ritirarsi più o meno gradualmente da ogni forma di vita sociale, partendo spesso dalla scuola, fino a chiudersi completamente nella propria stanza. Questi ragazzi si rifugiano in occasione di gravi crisi evolutive, in una sorta di auto ricovero che, contemporaneamente, esprime il disagio e un primo tentativo di risolverlo.
La parola Sakidō in giapponese significa “ripartire”, “riavviare il sistema”, in questo caso relazionale e di crescita; lo stesso termine, senza accento, significa “preoccupazione”, che spesso caratterizza i vissuti delle famiglie.
Cosa fa Sakidō?
Il progetto prevede la realizzazione di una serie di azioni che partono dall’individuale per arrivare al collettivo. Affinché Sakidō abbia un effettivo impatto, non si può limitare alle azioni di cura necessarie quando il problema è conclamato, ma crediamo sia indispensabile agire in un’ottica di prevenzione. Per questa ragione, il progetto prevede azioni sia di cura e presa in carico, sia di sensibilizzazione e prevenzione rivolte a ragazzi e comunità educante.
Le azioni rivolte ai minori
- Presa in carico individualizzata con psicoterapia;
- intervento educativo al domicilio;
- laboratori in piccolo gruppo al mattino volti allo sviluppo di competenze relazionali, creative e trasversali.
- Sperimentazione di laboratori di prevenzione nelle scuole (attualmente l’azione è in stand by per via della pandemia, ma contiamo poi con il nuovo anno scolastico di ripartire)
- Attività in piccolo gruppo per adolescenti per lo sviluppo di competenze trasversali da realizzare direttamente nelle scuole
- Creazione di podcast e video di sensibilizzazione con i ragazzi
Le azioni rivolte agli adulti:
- Consulenze per i genitori;
- Sportello online di consulenza (sportello ritiro sociale) per insegnanti e genitori in collaborazione con tutte le scuole della provincia di Varese.
- gruppi di sostegno per genitori;
- momenti di formazione, informazione e scambio dedicati a genitori, personale docente, educatori ed assistenti sociali.
Azioni rivolte alla comunità
- eventi di sensibilizzazione ed informazione sul tema rivolti all’intera comunità
- realizzazione di una ricerca azione
- costruzione e realizzazione di un sito e di strumenti multimediali di informazione e comunicazione
- convegno finale di confronto e restituzione risultati del lavoro
A quale bisogno risponde Sakidō?
La cooperativa L’Aquilone ha registrato l’aumento esponenziale del fenomeno del ritiro sociale, sia attraverso la gestione degli sportelli psicologici all’interno delle scuole secondarie di primo grado, sia tramite un oggettivo aumento di situazioni di ritiro inviate dai servizi sociali per la realizzazione di interventi individualizzati.
Un numero sempre crescente di adolescenti ci contatta tramite gli sportelli di ascolto a scuola, sempre più genitori si rivolgono a L’Aquilone con richieste di aiuto e intanto aumentano i casi inviati dai servizi sociali.
Con Sakidō sosteniamo i ragazzi nel processo di reintegro sociale e rispondiamo al bisogno degli adulti di riferimento di “saperne di più” su questo tema; nostro obiettivo non è solo la cura dei casi conclamati, ma anche incrementare l’informazione e le competenze degli adulti di riferimento per arginare e prevenire il fenomeno.
Il ritiro sociale non può e non deve essere un evento privato, ma deve necessariamente coinvolgere la scuola, i servizi sociali, altre famiglie, altri colleghi, la comunità intera.
Il contrasto al ritiro è la socializzazione, è la comunità, la condivisione.
A chi si rivolge il progetto Sakidō?
Nell’arco dei tre anni di progetto, saranno 1000 i giovani che beneficeranno direttamente delle attività di Sakidō, considerando sia le prese in carico di situazioni conclamate, sia i ragazzi che parteciperanno ai laboratori di prevenzione e didattica attiva che proporremo nelle scuole e con le scuole.
L’azione di Sakidō non si rivolge solo agli adolescenti, ma in un’ottica di completezza dell’intervento ed efficacia nella risposta, tramite percorsi formativi e consulenze, coinvolge circa 400 genitori e più di 500 membri della comunità educante, tra insegnanti e operatori sociali.
Dieci partner coinvolti ed un nuovo modello di welfare: Il partenariato, ricco e diversificato, rappresenta la forza della rete di questo progetto. Sono appunto 10 i soggetti partner coinvolti, tra privato sociale ed istituzioni, e pensiamo che in un momento storico in cui gli enti pubblici faticano sempre più a rispondere ai bisogni e alle emergenze sociali del territorio, l’intervento sinergico e integrato del terzo settore, abbandonando le mere logiche competitive tra cooperative, apre lo sguardo ad un nuovo scenario in cui i diversi operatori sociali mettono in comune esperienze, risorse e visioni aziendali per un nuovo modello di welfare.
Per saperne di più: https://www.laquilonescs.it/sakido