Emigranti meridionali: il movimento contadino e le lotte operaie nel nord Italia
di nuovaricercaagenziares
Sono iniziate le lezioni del piano di studi del Corso di Storia Transculturale.
Mercoledì 2 ottobre 2024 si è tenuta la prima lezione aperta del corso di Storia Transculturale presso la Scuola Popolare Transculturale di Lido Tre Archi: un percorso avviato nell’ambito del progetto RIVE per promuovere pratiche critiche di azione e intersezione dei saperi, allo scopo di creare nuovi incontri tra le generazioni e le culture.
Il gruppo in ricerca – costituito da persone italiane con background migratorio, abitanti del quartiere, insegnanti, educatori/trici – durante l’estate ha definito il programma del corso, partendo dalla geografia migratoria relativa alla storia familiare di ciascun partecipante.
Durante il primo incontro abbiamo affrontato i temi dell’emigrazione italiana dal sud al nord e delle lotte operaie degli anni ‘60 e ‘70 del novecento, attraverso le voci di alcuni abitanti del quartiere, testimoni di quella complessa stagione della storia italiana.
Sono intervenuti:
Donato De Bellis classe ‘43 – abitante del quartiere, figlio di contadini pugliesi – testimone delle sommosse della terra degli anni ‘50 a San Severo (sciopero generale del 22 maggio 1950, sfociato nell’insurrezione dei giorni successivi da parte di contadini e operai).
Migrante meridionale a Torino nel 1958, operaio metalmeccanico e militante, testimone degli anni del sindacalismo conflittuale e di lotta nella Torino proletaria degli anni 60 e 70, punito dalla dirigenza per la sua attività sindacale e militante con continui trasferimenti. Nel ’74 viene trasferito all’ Officina Sussidiaria Ricambi, ribattezzata “Officina Stella Rossa”, reparto in cui venivano isolati gli operai più scomodi.
Donato è memoria viva della condizione dei migranti meridionali e della stagione delle lotte operaie che segnano il loro culmine nell’ottobre 1980, data passata alla storia come i 35 giorni della Fiat.
Alessio Lega celebre cantautore, storico e militante, considerato tra i rappresentanti più coerenti del canto sociale, in bilico fra canzone d’autore e riproposizione di repertori storici. Con canto e musica ci ha accompagnato in un viaggio attraverso le rivendicazioni, il vissuto e le storie di quegli anni.
Alcune foto dell’incontro:
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