Il re lettòne: strategie per notti serene e un sonno di qualità per bambini e famiglie

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Il momento del sonno è una parte fondamentale della crescita dei bambini, ma spesso si trasforma in una sfida per molte famiglie. Genitori stanchi, bambini agitati e risvegli notturni frequenti possono compromettere non solo il riposo, ma anche la qualità della vita familiare. Il fenomeno del “re lettone”, ovvero il bambino che domina il letto dei genitori durante la notte, è comune e comprensibile, ma con le giuste strategie è possibile favorire un sonno più sereno e autonomo.

Abbiamo affrontato il tema all’interno di laboratori a Cravanzana, San Venanzio e Gioi. 

Aiutare i bambini a trascorrere notti serene nel proprio letto è un processo che richiede pazienza, empatia e una strategia graduale. Con le giuste accortezze, è possibile trasformare il momento della nanna in un’occasione di crescita e serenità per tutta la famiglia.

Perché i bambini vogliono dormire nel lettone?

Il desiderio dei bambini di condividere il letto con i genitori non è un capriccio, ma spesso una manifestazione di bisogni emotivi e fisiologici:

  1. Bisogno di sicurezza: I bambini cercano il contatto fisico e la presenza rassicurante dei genitori per sentirsi al sicuro durante la notte.
  2. Ansie notturne: La paura del buio, gli incubi o i rumori sconosciuti possono spingere i piccoli a cercare rifugio nel lettone.
  3. Routine consolidate: Se il bambino ha sempre dormito con i genitori, cambiare abitudine può essere percepito come una perdita.

Pur essendo naturale e frequente, questa abitudine può diventare problematica quando impedisce a tutta la famiglia di riposare adeguatamente o ostacola l’autonomia del bambino.

Ecco alcune strategie pratiche ed efficaci consigliati dai professionisti di Sipsia per aiutare i bambini a dormire serenamente nel proprio letto, rispettando le loro esigenze emotive e fisiologiche:

1. Creare una routine serale rassicurante

I bambini traggono beneficio da una routine prevedibile che li aiuti a prepararsi al sonno.

  • Attività rilassanti: Bagnetto caldo, lettura di una favola o una canzone tranquilla possono segnalare al bambino che è ora di dormire.
  • Orari regolari: Mettere a letto il bambino sempre alla stessa ora aiuta a regolare il ritmo sonno-veglia.
  • Evitare stimoli serali: Ridurre l’esposizione a schermi e attività eccitanti prima di andare a dormire.

2. Personalizzare lo spazio del sonno

Il letto e la stanza del bambino devono essere luoghi accoglienti e rassicuranti.

  • Illuminazione soffusa: Una piccola luce notturna può ridurre la paura del buio.
  • Oggetti di comfort: Lasciare nel letto un peluche o una coperta preferita può trasmettere sicurezza.
  • Decorazioni piacevoli: Coinvolgere il bambino nella scelta di coperte o decorazioni della sua stanza può rendere l’ambiente più attraente.

3. Affrontare le paure con empatia

Molti bambini hanno paura del buio o degli incubi, ma è importante affrontare queste emozioni con calma.

  • Ascoltare il bambino: Parlare delle sue paure e rassicurarlo senza minimizzarle.
  • Giochi simbolici: Attività come il “caccia-mostri” o l’uso di uno spray immaginario anti-paura possono trasformare la paura in un momento di gioco.

4. Promuovere il distacco graduale

Se il bambino è abituato a dormire nel lettone, è utile adottare un approccio graduale per favorire il distacco.

  • Presenza iniziale: Trascorrere un po’ di tempo nella stanza del bambino prima che si addormenti, magari leggendo una storia o stando vicino al letto.
  • Riduzione progressiva: Ridurre gradualmente la durata della presenza fisica dei genitori nella stanza.
  • Rinforzo positivo: Premiare i progressi del bambino, anche con piccoli incentivi o parole di incoraggiamento.

5. Gestire i risvegli notturni

I risvegli notturni sono normali, ma è importante evitare di portare subito il bambino nel lettone.

  • Rassicurare senza cedere: Rassicurare il bambino nel suo letto con carezze o parole dolci, evitando di trasferirlo nel letto dei genitori.
  • Confermare la routine: Ripetere piccoli gesti di conforto che il bambino associa al sonno, senza prolungarli eccessivamente.

Il ruolo della famiglia: lavorare insieme verso il cambiamento

È fondamentale che i genitori affrontino questo percorso con pazienza e coerenza. Cambiare abitudini richiede tempo, ma l’unione e la comprensione reciproca all’interno della famiglia fanno la differenza. Niente sensi di colpa, dunque, è normale che i bambini cerchino il contatto, ma ciò non significa che debbano sempre dormire nel lettone. Altrettanto importante è che entrambi i genitori adottino un approccio coerente per non confondere il bambino.

I benefici di un sonno autonomo, ricordano gli esperti, sono numerosi, a iniziare da una migliore qualità del sonno per tutta la famiglia fino allo sviluppo di una maggiore fiducia nelle proprie capacità con un generale beneficio per la coppia. 

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