Didattica Laboratoriale: un metodo coinvolgente

di

«Quest’anno l’insegnante di storia, con la quale abbiamo fatto un percorso di didattica integrata l’anno scorso, ha notato che il lavoro svolto insieme su argomenti come la rivoluzione industriale e la rivoluzione americana è rimasto particolarmente impresso nella memoria degli studenti, che durante la fase di ripasso dei contenuti mostravano una maggiore padronanza. Si è trattato di un lavoro teatrale durante il quale abbiamo simulato con delle macchine ritmiche il procedimento industriale. Una rielaborazione avvenuta grazie all’uso del corpo e che ha permesso una memorizzazione più facilitata e persistente».

A raccontare le importanti potenzialità della didattica integrata sono state le quattro operatrici Maria Chiara Salemi, Valeria Blanco, Giorgia Italia e Bianca Villari che hanno coinvolto centoquindici studenti di tre istituti comprensivi di Siracusa. Due gli istituti situati in territori periferici e multiculturali (Santa Lucia e Cassibile) e un istituto del centro (quartiere Tiche).

Didattica integrata e laboratoriale: un nuovo approccio all’apprendimento

Le operatrici dell’Associazione Officina socialmeccanica per il progetto PeriCentro hanno proposto agli studenti un metodo innovativo per favorire l’inclusione e lo sviluppo delle competenze di base. Un esempio virtuoso di questo approccio in cui l’obiettivo principale del progetto è creare connessioni tra gli studenti attraverso pratiche educative attive e laboratoriali, stimolando l’apprendimento collaborativo dentro e fuori la scuola.

Il progetto di didattica integrata alla scuola Santa Lucia di Siracusa

Durante il primo anno di didattica integrata all’istituto comprensivo Santa Lucia, ha partecipato la 4ª, composta da 22 alunni. Valeria Blanco è stata l’unica operatrice direttamente coinvolta. Blanco ha perseguito l’intento di stimolare la curiosità di tutta la classe tramite un tipo di didattica attiva e partecipativa. Questo approccio mirava a coinvolgere non solo i bambini stranieri, ma anche quelli che tendevano a non partecipare attivamente alle lezioni, spesso facendo assenze. Il progetto si è svolto attraverso attività ludiche, manuali e teatrali tutte rivolte a favorire un apprendimento dinamico e inclusivo.

Geometria e storia con il gioco e il teatro

Gli incontri si sono svolti ogni giovedì, durante le ore di Geometria e di Storia, per un totale di 16 ore complessive. In Geometria, ad esempio, sono stati utilizzati strumenti ludici come il Tangram e il Memory con carte personalizzate per aiutare gli studenti a visualizzare e comprendere le caratteristiche delle figure geometriche. Inoltre, gli alunni hanno sfruttato il proprio corpo per rappresentare concetti matematici come traslazione e simmetria, giocando con dinamiche a specchio.

In Storia, il progetto ha coinvolto viaggi alla scoperta delle antiche civiltà. Durante lo studio della popolazione ebraica, per esempio, si è esplorata la figura di Mosè e il ruolo del leader all’interno di un gruppo. Un’altra esperienza significativa è stata la ricostruzione della vita a Creta attraverso la creazione di abiti e gioielli con materiali di recupero, evidenziando l’importanza dell’artigianato nell’antichità.

«Abbiamo anche sviluppato cacce al tesoro e percorsi a enigmi basati sulle abitudini delle popolazioni studiate – ha spiegato Blanco -, che hanno coinvolto gli studenti in giochi di squadra. Le dinamiche di apprendimento attivo hanno portato a una partecipazione più omogenea, coinvolgendo anche i bambini più timidi e favorendo la coesione del gruppo classe. Un esempio emblematico è stato il caso di un bambino che, solitamente assente o poco coinvolto, ha iniziato a frequentare regolarmente gli incontri, dimostrando un crescente interesse per gli argomenti e impegnandosi nei giochi e nelle attività proposte».

Apprendimento attraverso il gioco: il caso del cluedo letterario

Uno degli aspetti centrali della didattica integrata è il carattere laboratoriale dell’insegnamento, che permette agli studenti di apprendere in modo dinamico e coinvolgente. Nel progetto siracusano, l’insegnamento della letteratura è stato trasformato attraverso metodologie attive, come la drammatizzazione e la rielaborazione creativa dei testi.

«Ad esempio, nella lettura de I Malavoglia, gli studenti non si sono limitati all’analisi del testo – hanno raccontato Italia, Salemi e Villari -, ma hanno vissuto la storia attraverso rappresentazioni teatrali. Similmente, nella poesia, si è lavorato sulla scomposizione e ricostruzione di versi celebri, permettendo agli alunni di riappropriarsi delle parole in modo personale e significativo. L’organizzazione delle lezioni ha giocato un ruolo cruciale: gli incontri si sono svolti in un ambiente stimolante, con una disposizione circolare delle sedie per facilitare l’interazione e momenti di valutazione ludici, come il passaggio della pallina per condividere le conoscenze apprese».

Un altro esempio di didattica attiva riguarda l’uso del Cluedo. Gli studenti hanno partecipato alla creazione di personaggi e storie attraverso carte illustrate, culminando nella realizzazione di un gioco di Cluedo personalizzato. Questo ha trasformato il momento dell’interrogazione finale in un’attività ludica e coinvolgente, migliorando la comprensione e la memorizzazione dei contenuti.

L’importanza di un’educazione inclusiva e partecipativa

«Le docenti coinvolte inizialmente erano titubanti riguardo alla metodologia utilizzata – hanno concluso le operatrici -, ma si sono ricredute nel corso del progetto, osservando miglioramenti nelle dinamiche relazionali e nell’inclusione degli studenti. Uno dei risultati più significativi è stato il superamento di alcune barriere sociali e culturali, con un maggiore senso di appartenenza al gruppo classe».

Questo progetto rappresenta un modello di riferimento per un’educazione inclusiva e innovativa. L’integrazione tra didattica laboratoriale, apprendimento esperienziale e costruzione di reti sociali consente agli studenti di sviluppare non solo competenze scolastiche, ma anche relazionali e civiche. I risultati ottenuti testimoniano l’efficacia di un approccio educativo che va oltre la tradizionale lezione frontale, creando una scuola che si adatta alle esigenze di tutti gli studenti e le studentesse.

Regioni

Argomenti

Ti potrebbe interessare

La libreria Zaratan e il progetto PeriCentro

di

La libreria Zaratan, all’interno del progetto PeriCentro, si impegna a favorire l’inclusione e la mobilità di minori appartenenti a istituti scolastici di...

BESbswy