Cos’è l’educazione all’immagine? Gli alunni di Panthakù lo hanno scoperto con Salvatore Di Vilio
di Ai.Bi. Associazione Amici dei Bambini
Entusiasti e appassionati i giovani studenti dell’IC Principe di Piemonte di S.Maria Capua Vetere che hanno partecipato al laboratorio di fotografia della CNA Campania Nord di Panthakù
Chi ha superato i trent’anni, probabilmente non ci ha fatto caso. Ma nell’era social accade anche che alcuni termini, di assoluto uso comune, come ad esempio “ritratto”, possano essere soppiantati dal più gettonato “profilo”.
Che siano cose ben diverse è noto, ma che molti giovanissimi tendano a confonderli forse lo è di meno. E chi, più di un esperto di immagine, poteva rendersene conto? Parliamo di Salvatore Di Vilio, fotografo, che è stato con Mimmo Granato (pelletteria) e Roberto Galeno (oreficeria) uno dei protagonisti dei laboratori promossi dalla CNA Campania Nord nell’ambito del progetto con Ai.Bi. capofila “Panthakù. Educare dappertutto”, selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, con gli studenti dell’istituto comprensivo Principe di Piemonte di Santa Maria Capua Vetere.
“E’ stata un’esperienza straordinaria – ha raccontato – sia per i ragazzi, che ho visto incredibilmente attenti ed appassionati, sia per me, perché non avevo esperienze con alunni così piccoli ed è stato emozionante e bellissimo leggere la gioia sui loro volti, nonostante le piattaforme on line e il momento non semplice che abbiamo vissuto tutti noi a causa della pandemia”.
Con garbo e con un linguaggio semplice, accattivante e diretto, Di Vilio è riuscito a tenere alta l’attenzione, alternando frammenti di storia della fotografia a lezioni pratiche su come utilizzare al meglio uno smartphone per catturare un particolare, un momento indimenticabile, un attimo di gioia e di condivisione.
“Più che un corso di fotografia il mio è stato un laboratorio di educazione all’immagine con tanto di esercitazioni che gli studenti erano orgogliosissimi di dimostrare ai compagni e al sottoscritto. Abbiamo visto come immortalare un foglio A4 e come realizzare un ritratto, termine che non viene quasi più adoperato in quella fascia di età, dal momento che è stato sostituito con profilo”. Ma un ritratto ha un’anima più profonda di un profilo, che solo un fotografo navigato è in grado di cogliere con sapienza e maestria.
“Abbiamo ragionato molto anche delle immagini via social e mi ha sorpreso la loro preparazione e la capacità di argomentare dibattiti sugli argomenti più vari. Il mio giudizio? Assolutamente positivo. E spero di poter tornare in presenza tra i banchi per continuare questa magnifica avventura”.
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