Pianificare per innovare: la fase di pre-incubazione del Progetto Paidìa
di sumoscs
I 14 progetti selezionati da Paidìa si sono distinti per il loro contenuto innovativo e per la modalità in cui propongono di erogare i servizi. Queste iniziative mirano a introdurre nuove soluzioni nell’ambito dei servizi per l’infanzia, essenziali per affrontare le sfide poste da un tasso di fertilità estremamente basso nel nostro Paese. La capacità di innovare in questo settore è cruciale: può non solo migliorare la qualità della vita delle famiglie, facilitando la conciliazione tra vita lavorativa e familiare, ma anche amplificare gli impatti positivi delle politiche di supporto alla prima infanzia. Individuare e valorizzare approcci originali e sostenibili è uno degli obiettivi del Progetto Paidìa.
Una prima analisi dei progetti presentati ha dimostrato che, grazie anche al percorso di formazione e accompagnamento previsto dal Progetto, le aree di intervento per innovare e trasformare il settore sono molteplici.
Ne scrivono Federico Caldura, Alessandro Caputo e Giulio Minto su Secondo Welfare.
È noto che solo meno di un terzo dei bambini nel Veneto accede a servizi educativi per l’infanzia, con significative disparità tra Comuni grandi e piccoli, tra aree montane e non. L’apertura di spazi e attività non solo ai frequentatori abituali, ma anche alle persone i cui bambini non sono iscritti ai servizi educativi fino a tre anni — sia a causa della mancanza di posti disponibili, delle difficoltà economiche legate alle spese, o per una scelta personale — rappresenta una strategia inclusiva volta a estendere i vantaggi dell’educazione strutturata a un pubblico più ampio.
Dal lato organizzativo, il Progetto Paidia, attraverso gli incontri di pre-incubazione tra rappresentanti dei progetti selezionati e consulenti, ha cercato di trasmettere l’importanza nell’adozione di una cultura organizzativa orientata alla definizione di modelli previsionali, organizzativi e gestionali più strutturati. Infatti, come evidenziato sopra, se sul fronte educativo le idee non mancano e anzi sono orientate all’innovazione, forse vi è la necessità di “dare gamba” a questi progetti proprio grazie all’introduzione anche nel mondo dei servizi all’infanzia di strumenti di pianificazione strategica.
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