Il gioco degli scacchi: una palestra per la mente che promuove inclusione e benessere

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Partita di scacchi

Gli scacchi favoriscono lo sviluppo di abilità di tipo cognitivo, come la memoria, la concentrazione, l’attenzione, la capacità di previsione, l’abilità spaziale e la capacità di trovare soluzioni. L’attività di scacchi fa parte del laboratorio “Scacchipugilato”, coordinato dall’associazione Turismosicilia, in collaborazione tecnica con l’associazione “matti per gli scacchi”, nell’ambito del progetto “Obiettivo 4C”. Il progetto prevede la sperimentazione di metodologie didattiche innovative nei percorsi curriculari e la messa a punto di percorsi extracurriculari, che valorizzino gli studenti come risorsa e li motivino nella crescita educativa e culturale. La diffusione della cultura digitale nelle scuole è un obiettivo prioritario. Le discipline STEAM (Scienze, Tecnologia, Ingegneria, Arte e Matematica) sono considerate l’asse portante di un sistema scolastico orientato al progresso scientifico e tecnologico. È iniziato il secondo anno del progetto Obiettivo 4C, un’opportunità importante per studenti e studentesse. Ne abbiamo parlato con Angelica Tantillo, presidente di Turismosicilia. «Il primo anno è andato molto bene. Molti giovani sono in grado di giocare una partita di scacchi. Hanno imparato le regole base del gioco e quest’anno introdurremo degli elementi più complessi per aumentare il livello». “Matti per gli scacchi” è una Associazione Sportiva Dilettantistica che attraverso l’esperienza del gioco degli scacchi promuove lo sport come pratica educativa per la vita che favorisce socialità, inclusione, lealtà, rispetto della persona e delle regole. È una scuola di scacchi, registrata al CONI e affiliata alla Federazione Scacchistica Italiana. Mission: insegnare il gioco e la disciplina degli scacchi in diversi contesti di aggregazione realizzando attività formative ed educative sia con bambini che con gli adulti; diffondere, attraverso il gioco e lo sport, i valori dell’inclusione sociale, del contrasto a ogni forma di discriminazione, della valorizzazione delle identità individuali; promuovere, attraverso la pratica sportiva, stili di vita sani al fine di migliorare le condizioni di salute e benessere degli individui. Matti per gli scacchi offre spazi multiculturali e aperti al territorio affinché si configurino come luoghi d’incontro, scambio, crescita e condivisione. Rappresenta un presidio sportivo, educativo e sociale aperto alla comunità di quartiere, un centro di riferimento e aggregazione sul territorio.

Il metodo didattico

Lo Stappenmethode, o metodo per gradi (passo passo), è una tecnica di insegnamento nata in Olanda ad opera del famoso istruttore Rob Brunia e del maestro internazionale Cor Van Wijgerden. È un metodo adottato con successo in molti club scacchistici e scuole in Belgio, Francia, Germania, Austria e Svizzera, e che si sta sviluppando anche in Italia. Il modello didattico è quello della spirale: gli argomenti sono riproposti ciclicamente, via via in forma più ampia e complessa. Ogni passaggio, nel corso delle lezioni, è spiegato in maniera graduale, passando da esempi più semplici a esempi più complessi. Questo modo di procedere si ricollega allo sviluppo del pensiero scacchistico in una prospettiva evolutiva per cui gli insegnamenti proposti vengono diversificati in base ai soggetti che si hanno di fronte, tenendo conto dell’età dei bambini e del relativo livello di sviluppo cognitivo. Questo è di fondamentale importanza ai fini del successo nell’apprendimento. Il rischio per un bambino che vive insuccessi continui è quello di maturare un’immagine negativa di sé, che in alcuni casi può portarlo alla ricerca di modi alternativi, anche provocatori, per affermarsi, sentirsi competente e capace di affrontare la realtà. La reazione che va suscitata nel bambino deve essere positiva, proponendo una sfida che lui può vincere, sempre nell’ottica di infondere fiducia nei propri mezzi e nelle proprie capacità.

Quanto è importante arricchire l’offerta formativa con questo tipo di laboratorio?

«Fondamentale. Gli scacchi, come altre discipline, hanno delle caratteristiche peculiari importanti. In questa fascia d’età possono “staccare” i ragazzi e le ragazze dagli smartphone, portandoli a svolgere attività dove sono loro i protagonisti in prima persona. A volte, con i videogames pensano di essere i protagonisti, ma non è così, perché si devono adeguare al gioco. Quindi, se non fanno quello che il gioco li richiede di fare, non vanno avanti. Devono semplicemente cercare di accettare e di capire ciò che il gioco vuole fare. A scacchi è completamente diverso, perché ci sono delle strategie di base, ci sono ovviamente le regole, però dato questo poi sono nuovi i professionisti e la partita può essere, anzi, è sempre differente. L’esito non è mai scontato e dipende comunque tutto dall’impegno e dall’idea che in quella partita magari può favorire uno rispetto all’altro. quindi questa è una cosa molto importante».

Una delle mission dei laboratori è lottare contro la dispersione scolastica…

«Offrire attività complementari per rendere più attrattiva la scuola è fondamentale. In questo modo i giovani sono meno propensi ad abbandonare in qualche modo il loro percorso di studi. Spesso, queste attività possono fare da traino».

Perché devono frequentare il laboratorio di scacchi?

«Intanto per arricchire la propria conoscenza. Alcuni studenti e studentesse sapevano già giocare o comunque avevano una vaga conoscenza delle regole. Oltre ad arricchire la conoscenza è importante perfezionarla. Questa attività rappresenta un ottimo supporto sull’organizzazione del pensiero, presa di responsabilità».

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