Covid in Liguria? Un’opportunità per riscoprire sentieri e “creuze” e dare vita a “Fuori Classe”

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Rimanere chiusi tra i confini del proprio Comune può rappresentare, a discapito di quel che si possa immaginare, una possibilità per rinnovate consapevolezze e per riscoprire un territorio, perché il pensiero non deve sentirsi bloccato nella dimensione “non posso”, ma deve viaggiare sulla prospettiva del “cosa posso fare ora”.

Succede in Liguria, zona arancione per il Covid, dove i partner del progetto Movi-Menti non si scoraggiano, anzi, continuano a portare avanti con i limiti imposti dalla pandemia le proprie progettualità e idee.

In cantiere per il prossimo periodo c’è un’idea molto interessante su cui si sta lavorando: spingere su esperienze all’aperto, grazie alle reti famigliari, e realizzare giornate di scoperta del territorio.

“Qui in Liguria abbiamo la fortuna di avere un territorio che spazia tra mare e montagna – Spiega Stefano Aliquò, del Consorzio Tassano Servizi Territoriali e tra i referenti di Movi-Menti in Liguria –  ma quest’ultima è una realtà meno battuta rispetto ovviamente alla spiaggia. Ci sono infatti sentieri e “creuze” tutte da scoprire e vicino a casa.  Cosa sono le “creuze”? Sono quelle stradine strette tra i muri, che risalgono dal mare e portano verso i borghi e le colline, che mantengono ancora oggi un irresistibile fascino.

Fare esperienze con famiglie e bambini in posti belli di montagna in Liguria è qualcosa a portata di mano e spesso sono esperienze poco note, quindi se non ci possiamo muovere tra Comuni possiamo comunque scoprire il territorio circostante e noi di Movi-menti vogliamo far vedere a bambini e famiglie cosa possono visitare…”. Le famiglie hanno voglia di uscire di casa e fare esperienze. Le zone arancioni bloccano i passaggi Comuni e Regioni, ma in ogni Comune c’è una strada, un sentiero, una creuza che porta in posti belli e vicini a casa. Si aprono quindi nuove possibilità e l’idea è di offrire delle guide che conducano le famiglie alla riscoperta del territorio.

Fuori Classe: l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile tra giornalismo e fotografia

Sul fronte delle attività in generale permane la difficoltà a lavorare con le scuole, ma con alcune di queste si è riusciti a creare e portare avanti laboratori e iniziative che lasciano il segno nei ragazzi, come a Santa Margherita Ligure.

Giornalismo e fotografia rimangono due attività fondamentali per i giovani, perché permettono di raccontare, di osservare, di interrogarsi, di comprendere linguaggi, strumenti di comunicazione importanti, di trovare chiavi di lettura e consapevolezze per affrontare il quotidiano.

“Con questi laboratori avviati presso l’IC Santa Margherita – racconta ancora Stefano Aliquò – abbiamo coinvolto una classe primaria ma soprattutto tutte le classi della scuola secondaria. Ogni gruppo segue un piccolo percorso di fotografia e giornalismo con ad oggetto temi di attualità, come il Coronavirus, oltre ai temi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.

Ci focalizziamo su temi legati alla Salute, all’Ambiente e al cambiamento climatico. Questo percorso si tradurrà, una volta concluso, nella pubblicazione del giornalino scolastico “Fuori Classe” che sarà targato Movi-Menti.

I ragazzi scelgono i temi ai quali si sentono più vicini e scrivono articoli, fanno ricerche, esprimono i loro punti di vista. Con la fotografia lavoriamo invece all’analisi dell’immagine, anche qui con l’obiettivo di tradurre in foto temi dell’Agenda 30 per i quali si sentono più portati.

I ragazzi sono molto attenti e partecipi perché la fotografia è un linguaggio che utilizzano, ma grazie al laboratorio comprendono che non hanno in realtà molte chiavi di lettura, così come d’altronde anche i genitori. Oggi siamo circondati da immagini ed è importante avere tali filtri per leggere e comprendere con spirito critico quel mare di foto che ci circonda”.

Da questo lavoro emerge forte il bisogno dei bambini e ragazzi di stare insieme, di fare attività in presenza: “La loro esigenza principale è lavorare a contatto – racconta Marco Garibaldi, giornalista e operatore della Cooperativa Il Sentiero di Arianna, che guida il percorso di giornalismo – Gli alunni soffrono il distanziamento, si vede e si sente, anche se non lo esprimono direttamente a voce. Il laboratorio di giornalismo diventa quindi momento di scambio anche per questo. Ci siamo soffermati inoltre sul tema della salute perché comprendere il virus, le conseguenze, quello che sta generando e le problematiche è un’altra forte esigenza che i giovani hanno, quella di confrontarsi su una problematica che stiamo vivendo tutti. Consci di questo cerchiamo anche di esorcizzare tutto questo, scherzarci un po’ su, anche se non è facile”

Movi-Menti in soccorso della scuola con “L’orto pensile” e “La robotica”. Sono convinto che il Progetto Movi-Menti possa aiutare le scuole in carenza di personale e che si trovano in difficoltà – Spiega Stefano Aliquò – Gli operatori e partner di Movi-Menti possono integrarsi in attività scolastiche ed essere di aiuto. A Santa Margherita Ligure siamo riusciti in questo supportando la scuola nello studio dei ragazzi e nelle attività di rafforzamento delle competenze”.

A febbraio si sono chiusi i laboratori di Robotica educativa che hanno “ipnotizzato” tanti giovani alunni delle scuole medie che non avevano precedenti esperienze in questo senso. “Per tutti è stata un’attività nuova – racconta Enrico Fiasché, dell’Associazione Scuola di Robotica – Nella propria infanzia molti hanno avuto a che fare con i Lego, ma dare vita a robot, programmarli e farli muovere è un’altra cosa, è un’esperienza unica e molti dei nostri ragazzi hanno manifestato interesse a fare altri corsi ed esperienze di questo tipo. Collegare tablet a robot e programmarli ha permesso a tutti di acquisire nuove informazioni e pratiche e il feedback è stato ottimo”.  Dunque, come spesso accade, la Robotica ha raccolto i suoi adepti, anche quelli che a primo acchito possono apparire ragazzi difficili con cui lavorare “E’ stato bello verificare come attività di questo tipo possano offrire nuove occasioni di crescita e apprendimento a ragazzi che in altri contesti e materie sono poco partecipativi. Tutti hanno lavorato seriamente, con attenzione e curiosità. Loro, come tutti gli altri, hanno messo in campo la propria creatività nel personalizzare i singoli lavori, ottenendo piacevoli soddisfazioni personali e di gruppo”. 

Un’esperienza molto interessante in orario scolastico è poi quella del “Laboratorio orto”, interrotta nel corso del 2020 per il lock down ma ripresa in questo periodo. L’orto infatti è diventato uno strumento per rafforzare le competenze emozionali dei ragazzi, e questo percorso li porterà alla realizzazione di un orto pensile nella scuola. Ne parleremmo a breve in un prossimo articolo.

Le attività non si fermano qui e altre sono in programmazione per la primavera, con temi legati ai diritti dei bambini, al rafforzamento delle competenze, allo studio.

A breve anche la realizzazione di un webinar sul tema’”Educazione ai media per genitori” che una volta impostato sarà aperto e fruibile non solo a livello regionale ma anche nazionale, perché si tratta di un tema delicato e molto importante dai tanti risvolti.

di Moreno Vignolini

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