Politiche scolastiche d’integrazione: alla Scuola Primaria Carducci prende avvio un progetto pilota sperimentale che coinvolgerà studenti, famiglie, educatori e territorio
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Il tutto prenderà avvio nelle aule stesse della scuola che diventeranno un vero e proprio hub educativo per minori, famiglie e cittadini, capace di ospitare percorsi mirati sull’accoglienza, il coinvolgimento, la riqualificazione degli spazi comunitari, l’outdoor, la peer education.
Sono questi alcuni degli obiettivi fissati nell’ambito del percorso “La scuola è la città: laboratorio aperto di competenze cortesi”, un progetto selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, avviato nell’ambito del bando “Vicini di scuola 2022”, e implementato da “Controvento”, Società Cooperativa Sociale Onlus, insieme all’Amministrazione comunale di Cesena, il Dipartimento di Psicologia dell’Alma Mater Studiorum di Bologna, Apeiron, C.I.L.S. Cooperativa Sociale per l’Inserimento Lavorativo e Sociale, Terzo Circolo didattico di Cesena rappresentato dal dirigente Enrico Flamigni e valutato dal Dipartimento di Pedagogia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.
Nel progetto, il Comune di Cesena funge da garante della pari dignità e dei diritti di ogni cittadina/o della città e da propulsore per le organizzazioni partner, riconoscendo il progetto come iniziativa pilota sperimentale che confluirà nell’elaborazione del “Patto Comunale per una Comunità Educante”. Il Comune, che negli anni ha contribuito a mitigare il fenomeno della segregazione scolastica nella Scuola Primaria Carducci attraverso percorsi formativi su intercultura e culture altre rivolti al personale docente condotti, supporto all’apprendimento della L2 a bambini/e stranieri/e e accompagnamento delle famiglie di origine straniera negli incontri con il personale docente a cura dello Sportello Intercultura del CDE, finanziamento di progetti scolastici innovativi come la “Classe a Tempo Pieno” a indirizzo Inglese e l’outdoor education, l’attivazione del Piedibus, e l’apertura di Nido comunale e definizione di polo scolastico 0/10 anni, considera l’esperienza che sarà sviluppata presso la “Carducci” e la rete di scuole del progetto, quale un’occasione per dimostrare come, a partire dalle criticità osservate, sia possibile, migliorare la qualità dell’offerta formativa e ampliare le possibilità di accoglienza, di relazione e di inclusione di tutti i bambini e le bambine e delle loro famiglie a prescindere dalle condizioni socio-economiche-culturali.
I soggetti coinvolti. Si tratta di un percorso complesso che, pur partendo da un ambito squisitamente scolastico, abbraccerà tutta la città nei prossimi tre anni. In modo specifico, nel corso del primo anno coinvolgerà 173 alunni della Scuola Primaria “Carducci”; a questi, nel corso del secondo anno, si affiancheranno ulteriori 195 alunni della Scuola Primaria “Don Baronio”; il terzo anno i protagonisti saranno 173 alunni della Scuola Primaria “Carducci”, 195 alunni della Scuola Primaria “Don Baronio” e 176 alunni della Scuola Primaria “Saffi”. Gradualmente il percorso sarà esteso alle famiglie, ai docenti ed educatori del terzo settore, e ai coordinatori e operatori dei centri educativi, della rete bibliotecaria e degli altri servizi di prossimità, che costituiscono la rete locale del progetto.
Punto di partenza. La scuola primaria “Carducci” è il plesso di riferimento del Centro storico della città. Nel corso delle recenti migrazioni centotrentacinque famiglie di origine straniera, in particolare africana, con centonovantotto minori a carico, hanno trovato casa nel quartiere. Ciò ha determinato un incremento della presenza di alunni stranieri. La scuola ha reagito strategicamente modificando il setting delle aule, adattando la didattica ai nuovi bisogni formativi, erogando nuovi servizi rivolti agli alunni stranieri e alle loro famiglie, facilitanti l’accesso alla comunità scolastica e cittadina. In parallelo, le famiglie straniere hanno strutturato in autonomia una rete informale di auto-mutuo aiuto che vede collaborare le madri nell’accompagnamento di gruppi di bambini a scuola. Il fatto di sentirsi accolti dalla scuola con una risposta competente e di poter contare su una rete informale di aiuti da parte delle famiglie straniere che già frequentano la scuola, ha consolidato la presenza degli alunni stranieri e in piccola percentuale ne ha richiamati altri dai quartieri limitrofi. Le azioni di riqualificazione e di mitigazione promosse da Direzione Didattica e Comune dimostrano la capacità vitale della Scuola “G. Carducci” di reagire all’ondata di trasformazioni in atto nella sua comunità di riferimento, ma evidenziano un bisogno: la necessità e l’urgenza di integrare nel processo anche le famiglie italiane conferendo loro un ruolo attivo.
Con questo progetto dunque si vuole presentare alla città di Cesena la realtà scolastica della “Carducci” che nel corso di questi anni si è qualificata sempre più come ambiente multiculturale caratterizzato dall’integrazione, dall’incontro tra le diverse culture, anche attraverso attività educative e formative rilevanti, innovative e qualificanti, formali e non formali, organizzate nel tempo scolastico e extrascolastico e supportate da una rete di attori e di servizi educativi capillari e diffusi nel quartiere e dentro la città. La Carducci sarà immaginata come un hub di prossimità, attorno al quale la relazione si allargherà in cerchi concentrici coinvolgendo progressivamente altre scuole, centri di educazione non formale, servizi educativi di prossimità, quartiere e comunità cittadina per formare un contesto di apprendimento complesso e diffuso in cui alunni e famiglie trovino risposte ai loro bisogni educativi e formativi e possano intrecciare relazioni costruttive.
Il bando “Vicini di scuola”. Il Bando “Vicini di scuola” è stato promosso da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile per contrastare i fenomeni di segregazione scolastica. Il bando – che ha assegnato a Cesena 360.00,00 euro – vuole promuovere una sperimentazione di scuole di qualità in contesti difficili con particolare riferimento ai progetti in grado di impattare in modo positivo sui fenomeni di segregazione scolastica affiancando le scuole che vogliono rendersi attrattive per tutti e promuovendo interventi che consentano di garantire una formazione di qualità anche in contesti più complessi e che portino nel medio periodo al progressivo riequilibrio della composizione “sociale” degli studenti nelle scuole e alla riduzione dei divari nelle politiche educative territoriali.
Il progetto si articola nelle seguenti azioni
– Costruzione della rete della comunità educante.
– Attività formative rivolte al corpo docente.
– Attività di engagement delle famiglie.
– Attività educative rivolte agli alunni.
– Attività di riqualificazione del giardino scolastico.
– Mappatura, monitoraggio e valutazione.
– Valutazione esterna di impatto
Le attività di engagement delle famiglie comprendono
– Giornate di festa e di accoglienza per le famiglie nel giardino scolastico a inizio e fine anno.
– Allestimento di spazio scolastico, per l’accoglienza dei genitori.
– Momenti formativi informali dedicati alla genitorialità.
– Momenti di attivazione dei genitori in laboratori di cucina interculturale e inclusiva.
– Momenti di attivazione dei genitori in laboratori narrativi rivolti ai bambini della scuola e del quartiere.
– Laboratori di orticoltura che coinvolgono le famiglie nel tempo extrascolastico e valorizzano il
giardino scolastico.
– Iniziativa «Giardini aperti», che consentono ai residenti di beneficiare degli spazi verdi scolastici in
orario extrascolastico.
– Programma di tutoraggio in cui genitori già impegnati curano l’accoglienza dei nuovi genitori.
– Costituzione del primo nucleo del Comitato Genitori.