Alluvione: i bimbi della Carducci danno nuova vita all’area danneggiata del Parco Ippodromo
Corriere Cesenate |
Il progetto è stato selezionato dall’impresa sociale Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile.
Quali sono le conseguenze della crisi ecologica? In un paesaggio in cui prevale la distruzione, anche le anime cadono malate. Lo sosteneva sessant’anni fa Rachel Carson nel libro “Primavera silenziosa”. Dieci mesi fa due inondazioni, a distanza di quindici giorni l’una dall’altra, hanno colpito la Romagna determinando devastazione, inasprendo dissesti e mettendo in difficoltà città, paesi e famiglie. Lentamente si è diffuso un sentimento chiamato solastalgia, un dolore pieno di nostalgia verso i luoghi in cui si dimora, non più riconoscibili con gli occhi e la memoria perché trasformati, distrutti e abbandonati.
In tale contesto, possono le bambine e i bambini riparare il tessuto lacerato del paesaggio e dei suoi abitanti attraverso azioni di cura e di tutela della biodiversità? Ci provano nell’ambito del progetto “La scuola è la città: laboratori aperti di competenze cortesi”. A questo proposito, nelle scorse settimane duecento bambini hanno messo a dimora al parco dell’Ippodromo duecento alberi – roveri, roverelle, farnie, salici, gelsi, noccioli, melograni, mirabolani, ciliegi selvatici – per curare insieme le ferite provocate dall’alluvione del mese di maggio 2023. Un’azione che ha interessato un’area del parco non danneggiata dall’alluvione ma anche una porzione totalmente segnata da fango e detriti, in cui l’intervento dei bambini ha rappresentato un momento di rinascita sempre nel segno della vita.