Legalità. Continuano gli incontri con le scuole del progetto l’Atelier Koinè

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Confronto con gli istituti aderenti al progetto selezionato da impresa sociale “Con i Bambini” e il sociologo Marco Omizzolo. Il tema: i nuovi sfruttati

Continuano gli incontri sulla legalità con le scuole partner del progetto l’Atelier Koinè, selezionato da impresa sociale “Con i bambini” nell’ambito del fondo a contrasto della povertà educativa minorile. A confrontarsi con gli studenti dei licei Catullo di Monterotondo (Lazio), “Pitagora” e IC “Vittorio Alfieri” di Crotone ed “E.Pertini” di Trapani, il sociologo e ricercatore Marco Omizzolo.

Un incontro che ha avuto al centro il tema dello sfruttamento del lavoro e, ha sottolineato Omizzolo, “ha una valenza importantissima affinché i ragazzi inizino ad acquisire una conoscenza critica della realtà grazie anche al rapporto diretto con chi queste esperienze le ha vissute o studiate”.

Come accaduto per i moltissimi incontri con le scuole per accendere nei giovani una coscienza attiva, anche questa volta si è partiti dalle domande e dai dubbi sollevati dagli stessi studenti, protagonisti dell’appuntamento realizzato grazie all’impegno della cooperativa “Agorà Kroton”.

Omizzolo, ricercatore esperto soprattutto di caporalato, è stato infiltrato tra i braccianti sfruttati nella provincia di Latina portando la sua esperienza personale. “Uomini e donne – ha sottolineato – costrette a lavorare con una retribuzione che va dai due euro ai cinquanta centesimi l’ora, sette giorni su sette in condizioni di semi schiavitù”. Una tematica questa che ha permesso ai ragazzi di approfondire la problematica del lavoro ‘nero’ e sottopagato.

In Italia si stima siano 450mila i braccianti agricoli sfruttati. Di questi l’80% immigrati e il 20% sono italiani. “Significa – afferma Omizzolo – che si tratta di una piaga che non colpisce esclusivamente gli immigrati, ma che c’è una consistente parte di cittadini italiani. Numero che a causa della pandemia continua a crescere. Stagionali che vivono in condizioni di grave disagio in baracche senza luce elettrica né acqua corrente, in strutture spesso fatiscenti in cui ci sono forti rischi di incidenti anche mortali. Una violazione quotidiana e sistematica dei diritti umani”.“Questo – ha concluso Omizzolo – deve aprire anche un processo critico quando si vanno a fare acquisti in tutti i campi, perché lo sfruttamento purtroppo è un fenomeno diffuso non solo in agricoltura”.

Il progetto l’”Atelier Koinè” è promosso e finanziato da Impresa sociale “Con I Bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile che vede la Cooperativa sociale “La Lanterna di Diogene” come ente capofila. All’incontro ha partecipato anche la vicepresidente della cooperativa “Agorà Kroton” Anna Maria Corrado.

 

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