Fase ACCOMPAGNAMENTO in Trentino Alto Adige
di Italia Educante
In Trentino Alto Adige la fase di accompagnamento dei ragazzi frequentanti le scuole superiori di Trento si è articolata in più incontri, ognuno mirato a far emergere alcune attitudini, in un crescendo di consapevolezza di sé stessi, anche in relazione a come ci percepiscono gli altri, e del proprio ruolo nella comunità.
Ecco in sintesi gli incontri.
Primo Incontro
Cosa voglio mostrare a tutti di me? Tre passaggi per raggiungere consapevolezza di sé nella comunità:
– Creazione del proprio ritratto partendo da occhi, naso e bocca disegnati dai compagni.
– Creazione del proprio vocabolario: ad ogni ragazzo viene consegnata una fotocopia con tutte le lettere dell’alfabeto; ogni ragazzo compila il suo vocabolario facendo corrispondere a ogni lettera una sua caratteristica.
– Il mio post social: tra tutte le parole scritte nel vocabolario, ogni ragazzo ne sceglie una e su quella parola crea il suo post instagram per presentarsi alla classe.
Secondo Incontro
Questo appuntamento ci riporta indietro nel tempo, a quando eravamo piccoli! Ad ogni ragazzo viene chiesto di ripensare alla sua storia, in particolare a quando era piccolo; viene consegnato ad ognuno un pezzo di DAS e viene chiesto di realizzare il gioco/oggetto che aveva e a cui era affezionato da piccolo. Ogni ragazzo disegna poi il primo ricordo di sé da piccolo (ritratto): il bambino disegnato nel ritratto diventa il protagonista di una storia.
Terzo Incontro
Viene visto un piccolo frame del film “Il Re Leone“, dove Simba sogna di diventare re, come suo padre.
Ad ogni ragazzo viene chiesto di pensare a chi era il suo eroe quando era piccolo e perché, e se oggi l’eroe di riferimento è sempre lo stesso o è cambiato. Sono stati invitati a scrivere una lettera all’eroe attuale.
Quali caratteristiche dei nostri eroi vorremmo avere? Prima ogni ragazzo scrive su un foglio la caratteristica che vorrebbe avere, poi la classe viene divisa in due gruppi (maschi e femmine) che si confrontano rispetto alle caratteristiche scelte. Ogni gruppo crea la sagoma del ragazzo/ragazza che ognuno di loro vorrebbe essere (adolescente/ragazzo modello).
Quarto Incontro
Incontro sulla rabbia, sulle cose che ci fanno arrabbiare e stare male. Ogni ragazzo disegna su un foglio un vulcano acceso dal quale escono tutte quelle parole che fanno male, che non fanno vivere sereni.
Condivisione in gruppo: ogni ragazzo si alza e si mette al centro della stanza, dove è stato posizionato un cartellone bianco. Ogni ragazzo sceglie una parola scritta nel vulcano da condividere con la classe, la pronuncia e poi sfoga la sua rabbia sul foglio con un pastello/pennarello.
Viene poi consegnato ad ogni ragazzo un nuovo foglio bianco dove disegnare un paesaggio che lo fa stare bene, lo tranquillizza. In questo paesaggio ogni ragazzo scrive le parole delle cose di cui ha bisogno per stare bene.
Condivisione in gruppo: partendo dal cartellone della rabbia, ogni ragazzo si alza e condivide con la classe una parola di serenità; si avvicina al cartellone e cerca di trovare tra le linee lasciate dalla rabbia la sagoma della sua serenità, ne delinea il contorno e la colora”.
“Se soltanto tu potessi vedere la bellezza che può nascere dalle ceneri“.
Quinto Incontro
Ascoltiamo l’audio “Importanti lezioni di vita“, tratto dal film Will Hunting, che termina con la frase <<A meno che tu non voglia parlare di te, di chi sei, allora la cosa mi affascina, ci sto! Ma tu non vuoi farlo, vero campione? Sei terrorizzato da quello che diresti… a te la mossa campione!>>.
Ad ogni ragazzo viene dato un foglio bianco dove viene chiesto di scrivere qualcosa di sé, di condividere qualcosa della sua storia: ognuno racconta di sé, delle proprie risorse, potenzialità, difficoltà, con le quali ogni giorno cerca di costruire la propria vita, la propria storia.
In questo incontro, le risorse di ognuno vengono rappresentate da alcuni mattoncini lego. Ad ogni ragazzo vengono quindi consegnati alcuni lego e viene chiesto loro di iniziare a costruire qualcosa (simbolicamente ogni alunno costruisce la propria storia, partendo dalle proprie risorse).
Durante la nostra vita quotidiana, però, ci capita di incontrare altre persone. Quindi i singoli, vengono uniti a coppie e ognuna unisce le costruzioni fatte fino a quel momento, mette insieme le risorse rimaste e continua a costruire. Le coppie incontrano poi altre coppie e formano un piccolo gruppo… e così via fino a che tutto il gruppo si riunisce, per costruire un’unica costruzione.
I ragazzi verbalizzano che ogni giorno ognuno di loro cerca la felicità. E mettendosi insieme, uno con l’altro, possono aiutarsi a stare meglio, a vivere in un modo migliore la quotidianità.
L’incontro si conclude con l’ascolto dell’audio di Roberto Benigni “Ama e fatti amare“.
Grazia Rastelli
Coordinamento Trentino Alto Adige
Martina Alessandrini
Educatrice ItaliaEducante