A ZIG ZAG nel centro storico: ciclo di laboratori con le classi della scuola primaria Daneo.
di matitastudio
Nella cornice del progetto Io Vivo Qui la nostra associazione di promozione sociale Matita si sta occupando della progettazione e realizzazione di un percorso laboratoriale in quattro tappe, da svolgersi con alcune classi della scuola primaria Daneo.
Situata nel centro storico di Genova, a ridosso di via della Maddalena, la suola Daneo ricopre un ruolo essenziale nel progetto in quanto luogo fisico e relazionale di centrale importanza.
In questo articolo terremo traccia dei primi due incontri del laboratorio, restituendovi sia la nostra prospettiva di partenza che le idee e le intuizioni dei bambini e delle bambine che abbiamo incontrato.
Il sestiere della Maddalena: i nomi delle strade, tra storia e immaginazione.
Vico della tartaruga, Piazza della lepre, Vico neve, Vico del pelo, Vico della scienza, Vico del tempo buono.
Toponimi curiosi, bizzarri ed evocativi, che ben si prestano a esercizi di scrittura creativa e che nascondono al tempo stesso tracce di storia, vicende da riscoprire e raccontare.
L’intento è quello di accostare la dimensione storica, che richiama al senso di appartenenza e conoscenza del territorio in cui viviamo, all’esperienza creativa e immaginativa.
A partire dai nomi delle vie e delle piazzette, i bambini, divisi in piccoli gruppi, hanno inventato delle brevi storie di fantasia, -a volte surreali, altre volte verosimili- immaginando e discutendo tra loro sui possibili perché quelle strade portino proprio quei nomi.
I racconti sono stati raccolti in un piccolo quaderno operativo, prime pagine di un “diario di bordo di classe” che si arricchirà durante i quatto incontri.
Mentre le narrazioni prendevano vita, i bambini venivano via via chiamati al centro della classe e invitati, di fronte a una grande mappa della zona, a tracciare il percorso che ogni giorno percorrono per arrivare a scuola, trasformando così la mappa in una fitta rete di intrecci colorati.
A conclusione del primo incontro abbiamo chiesto ai bambini di lavorare collettivamente ad un collage, prendendo spunto da uno dei tanti toponimi proposti: Vico del tempo buono.
Progettazione partecipata: come immaginare un’installazione artistica per il centro storico.
Il secondo incontro si è svolto nella sede dell’associazione, che si trova a pochi minuti a piedi dalla scuola.
Prima di raggiungere Matita, abbiamo accompagnato la classe in un’esplorazione del quartiere: una piccola attività d’orientamento, osservazione e ricerca di prospettive attraverso l’utilizzo di una “cornice-sguardo”; i bambini sono stati invitati a cercare particolari nascosti attraverso sguardi inusuali.
Una volta svolto il gioco di ricerca ci si è spostati tra i vicoli dai nomi suggestivi fino a raggiungere la sede dell’associazione.
Appena arrivati, i bambini hanno trovato tappeti su cui sdraiarsi e un telo che nascondeva una piccola suggestione da noi preparata: ad occhi chiusi e al buio hanno potuto ascoltare il brano “Nuvole” di Fabrizio De Andrè e alla conclusione si è svelato cosa nascondesse il telo: la rappresentazione materica di un cielo sereno con soffici nuvole (batuffoli di lana e teli azzurri).
Abbiamo poi letto alcuni brani del libro “Nuvolario” (Nomos Edizioni) e l’albo illustato “La leggerezza perduta” scritto da Cristina Bellemo e illustrato da Alicia Baladan (Topipittori Editore).
Attraverso il metodo maieutico, abbiamo infine intrecciato le nostre domande alle suggestioni dei bambini per immaginare l’installazione artistica da collocare in Vico del Tempo Buono: nei prossimi incontri ci dedicheremo alla creazione di un “Museo delle nuvole” e di un “Cielo pieno di uccellini” a simboleggiare la nostra leggerezza.