A Pinerolo nasce un’opera collettiva di arte urbana contro le discriminazioni per riqualificare un angolo di città
di coopmafalda
Il 4 aprile 2025 è stata inaugurata a Pinerolo un’opera di arte urbana realizzata nell’ambito del progetto In viaggio con Clara. Un’iniziativa artistica e sociale che ha coinvolto scuole, cooperative sociali e associazioni in un percorso partecipato contro le discriminazioni attraverso il quale è stato riqualificato uno spazio cittadino degradato.
L’intervento ha riguardato il sottopasso della stazione centrale e parte della Lea alla Stazione, luogo di passaggio quotidiano utilizzato da studenti, pendolari e cittadini, che versava in condizioni di degrado e che è stato in parte trasformato in uno spazio visivo accogliente, luminoso, colorato e denso di significato, grazie al lavoro dell’artista e graphic designer Oscar Cauda, supportato da Sefora Pons, ma soprattutto, grazie alla creatività e all’impegno di ragazze e ragazzi.
Lo spazio com’era…
Lo spazio come si presenta dopo l’intervento di riqualificazione…
Per la realizzazione di due murales nel sottopasso e di alcuni pannelli decorativi affissi lungo il muro della Lea alla Stazione sono stati coinvolti due istituti scolastici – l’I.C. Pinerolo 1 e l’I.I.S. I. Porro –, le cooperative sociali Chronos e Mafalda, le associazioni Anffas Valli pinerolesi, Casa Famiglia San Giuseppe, OpereAperte APS, A.V.O.S.D.
Nonostante la realizzazione delle opere sia stata veloce (i murales sono stati eseguiti dal 1 al 3 aprile e i pannelli dal 27 al 31 marzo), la progettazione di queste attività è stata lunga e complessa, da un lato per assicurare la più ampia partecipazione a tutti i soggetti coinvolti, con particolare attenzione all’inclusione delle persone in condizioni di disabilità o di disagio/fragilità; dall’altro per realizzare una progettazione concretamente partecipata da tutti gli studenti e da tutte le studentesse.
Chiave metodologica dell’artista le tecniche di brainstorming e mappatura concettuale, attraverso le quali ha stimolato e guidato ragazze/i ad esprimere i contenuti dell’opera attraverso un processo di elaborazione collettiva. Si è lavorato per trasformare pensieri e concetti in un messaggio forte e positivo, capace di stimolare il dialogo e la riflessione grazie a elementi simbolici che rappresentassero il contrasto a tutte le forme di discriminazione, reali e virtuali.
Il tema, affrontato a partire da elementi e fattori diversi (disabilità, genere, orientamento sessuale, cultura di origine, religione, ecc.) si è sviluppato da molteplici punti di vista.
“I punti di vista sono essenziali: provare a vedere il mondo con gli occhi dell’altro aiuta a sviluppare consapevolezza e inclusione, favorendo la comprensione reciproca. Ogni persona porta con sé una storia unica, e solo ascoltandoci possiamo costruire una società più giusta e accogliente”.
Questo il principio con cui l’artista ha saputo valorizzare tutte le diversità di etnia, cultura, religione, orientamento sessuale, status socio-economico, salute, che hanno così potuto trovare spazio per sbocciare e splendere come risorse che arricchiscono ciascuna/o e la comunità educante.
La cooperazione e la condivisione di esperienze ed emozioni libere da pregiudizi e stereotipi ha caratterizzato tutto il percorso creativo ed esecutivo.
Il 4 aprile una nutrita e gioiosa folla di student3, docent3, educator3, genitor3 e cittadin3 incuriositi, ha partecipato all’inaugurazione dell’opera.
Sono intervenute le autorità cittadine: la vicesindaca e assessora per la promozione della Città e del territorio, delle iniziative culturali e associazioni Francesca Costarelli, che ha dato il saluto inaugurale; l’assessora Lia Bianco con deleghe per l’istruzione e formazione professionale, l’orientamento scolastico, le politiche giovanili, le pari opportunità.
Presenti l’autore dell’opera e la sua collaboratrice Sefora Pons, le rappresentanze di tutti i soggetti che hanno concorso alla produzione dei murales e dei pannelli.
L’evento ha visto infine protagonisti gli studenti e le studentesse della Kaleidoscopic Band (la band dell’Istituto Porro), che con le sue esibizioni ha unito tutti in un crescendo di emozioni e applausi.
Questo clima di ascolto libero e di emozioni condivise ha fatto percepire ancor più la bellezza del luogo e le molteplici possibilità di un suo utilizzo da parte dei giovani per dar voce alla loro creatività.
L’apice del coinvolgimento è stato raggiunto verso la fine dell’inaugurazione, quando una studentessa, Sabrina, ha dato un originalissimo e profondo contributo leggendo le sue riflessioni sul tema della discriminazione.
È stato emozionante vedere come ragazze e ragazzi abbiano saputo esprimere riflessioni tanto profonde quanto focalizzate sul tema e come abbiano contribuito con impegno responsabile alle attività; se lasceremo loro spazio e li sosterremo per mettere in campo tutte le risorse che hanno, potremo davvero sperare in un futuro migliore!
Un primo risultato sorprendente è stato già constatato: nessuno ha imbrattato l’opera durante la sua esecuzione o successivamente.
Chi transita per la Lea della Stazione a piedi o in bicicletta potrà godere la vista di un angolo di città luminoso di colori, forme e contrasti. Potrà soffermarsi per scorrere l’illustrazione dei punti di vista o immergersi nei significati dei suoi simboli.
Ci sono ancora tanti spazi bianchi che attendono di ricevere altre manifestazioni artistiche sul tema: studentesse, studenti, cittadin3 potranno contribuire a integrare quest’opera collettiva rendendola ancor più inclusiva e rappresentativa della comunità. Vorremmo che tutte le persone sentissero come proprio questo spazio per goderlo pienamente e per prendersene cura nel tempo affinché rimangano nel tempo la bellezza e i valori che esso rappresenta.
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