Officina Outdoor: il progetto che parte dai bisogni dei preadolescenti

di

Un momenti condivisione del progetto Officina Outdoor

L’iniziativa si sviluppa a Castel Goffredo, nell’Alto mantovano e scaturisce dalla sinergia dalla sinergia tra la cooperativa Arché, il Comune e il Tavolo preadolescenti.

Officina Outdoor: il nuovo progetto del Tavolo Preadolescenti a Castel Goffredo

Gioco e divertimento all’insegna del confronto e della condivisione. Sono questi gli ingredienti preziosi di Officina Outdoor, il nuovo progetto sviluppato sul territorio di Castel Goffredo, in provincia di Mantova, e dedicato ai e alle preadolescenti. L’iniziativa è partita il 4 aprile e scaturisce dalla coprogettazione tra la cooperativa sociale onlus Arché, l’assessorato alle politiche giovanili del Comune stesso e il Tavolo Preadolescenti, attivo dal 2019, di cui fanno parte insieme ad altre realtà del territorio. Le realtà coinvolte sono: Istituto comprensivoparrocchiaScout AgesciPolisportiva Castellana, le associazioni J. PastoriusPadel, Agesti e Samambaia, museo MAST con il Gruppo San Luca. La rete si configura come un esempio concreto di fervida comunità educante. 

Gli obiettivi del progetto: valorizzare i preadolescenti e prevenire l’isolamento

L’iniziativa è a partecipazione totalmente gratuita e si rivolge a una tra le fasce d’età più delicate e salienti, ossia quella che va dagli 11 ai 14 anni e che viene definita appunto preadolescenza. Un’età su cui è importante attivare iniziative concrete di valorizzazione e al contempo di prevenzione rispetto a situazioni di isolamento, disagio giovanile e di povertà educativa. Si tratta di temi la cui importanza è stata evidenziata anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

La coordinatrice del progetto Jessica Vanni racconta l’esperienza e l’importanza dei facilitatori di comunità educanti

A raccontare l’esperienza attivata è Jessica Vanni, educatrice della cooperativa Arché e coordinatrice del progetto, la quale ha partecipato al percorso formativo per “Facilitatori della Comunità Educanti – FaCE”. L’iniziativa che fa parte del progetto “I migliori anni della loro vita”, finanziato dal bando “Comunità educanti” e dall’impresa sociale “Con i Bambini” nell’ambito del fondo per il contrasto della povertà educativa minorile “Il corso è stato molto importante perché mi ha permesso di potenziare le capacità di co-progettare in rete”, commenta.

Officina Outdoor: relazione di gruppo e attenzione ai bisogni dei preadolescenti al centro del progetto

Addentrandoci nel cuore del progetto, Jessica Vanni spiega: “Officina Outdoor nasce dall’osservazione dei ragazzi e delle ragazze del nostro territorio e dall’intercettazione dei loro bisogni e desideri”. E sottolinea: “L’obiettivo è quello di stare insieme e di sviluppare relazioni di gruppo attraverso il gioco, coinvolgendo anche ragazzi che non frequentano altri contesti di gruppi sportivi, musicali o ricreativi e quindi a maggior rischio di isolamento sociale. Per arrivare a questo traguardo è stato fondamentale partire da una mappatura dei bisogni e delle proposte dei preadolescenti e quindi dal confronto diretto con loro”.

L’iniziativa coinvolge sia i ragazzi che non hanno ancora sperimentato queste esperienze sia coloro che già hanno frequentato le proposte realizzate dal tavolo Preadolescenti, ossia l’Officina dei Saperi. Quest’ultima include laboratori di socializzazione e percorsi di accompagnamento scolastico e didattico, e l’Officina delle Arti, caratterizzata da laboratori in ambito creativo.

Socializzazione e divertimento ingredienti cardine del progetto

“Nel nostro progetto il gioco vuole essere uno strumento per favorire le dinamiche relazionali di gruppo fornendo ai ragazzi stessi delle competenze su questo fronte”, mette in luce Jessica Vanni. “La vera sfida è infatti sapersi divertire rispettando al contempo le regole come ad esempio la turnazione, dando la possibilità a tutti di partecipare. Quando infatti il gioco diventa fonte di litigio e frustrazione non è più un gioco e significa che alla base c’è qualcosa che non va. Noi puntiamo ad esperienze che favoriscano la socializzazione e il divertimento”.

Come già rivela il nome stesso, Officina Outdoor si sviluppa all’aperto due pomeriggi a settimana, il lunedì e il giovedì, coprendo tutto il periodo primaverile fino al termine della scuola quando partiranno altri progetti.

“L’altra finalità del progetto è valorizzare lo spirito d’iniziativa dei ragazzi e sviluppare la loro capacità organizzativa”, evidenzia Jessica Vanni. E aggiunge: “I giovani coinvolti potranno infatti proporre attività da organizzare insieme, partendo dalle loro preferenze e da ciò che ritengono importante. Noi forniamo nel frattempo palloni da calcio, da volley e giochi in scatola educativi su cui abbiamo attivato la partecipazione di un educatore con formazione specifica, le idee invece ce le mettono i ragazzi stessi”.

Il patto di comunità per dare voce al protagonismo giovanile

Nel dare vita a Officina Outdoor un ruolo chiave è stato svolto dal patto di comunità per l’implementazione delle politiche educative e di protagonismo giovanile della comunità di Castel Goffredo. Il patto è stato realizzato e condiviso dalle realtà del Tavolo Preadolescenti tenendo saldo l’intreccio cardine tra idee e bisogni.

Altre iniziative bollono in pentola nell’ambito della comunità educante del Tavolo preadolescenti. Partirà infatti una nuova proposta di protagonismo giovanile che coinvolgerà i ragazzi dai 14 anni in su e relativa ai luoghi della città a misura di giovani e alla rigenerazione urbana.

Articolo di Sara Bellingeri – Ufficio Stampa progetto “I  migliori anni della loro vita”

Regioni

Ti potrebbe interessare

I traguardi della comunità educante mantovana protagonisti al seminario del progetto “I migliori anni della loro vita”

di

Intreccio di esperienze al centro dell’evento del 17 maggio organizzato dalla cabina di regia con capofila la Fondazione Comunità Mantovana. 11 le...

Comunità educante Roverbella: al via il lavoro di rete

di

Confronto e partecipazione come stella polare del lavoro di rete. È da questo intreccio prezioso che prende vita a primavera 2024 il percorso di comunità...

Facilitatori delle comunità educanti: parte il lavoro di rete destinato a bambini e adolescenti

di

Concluso con soddisfazione il percorso formativo che ha coinvolto 15 operatori sociali e facente parte del progetto “I migliori anni della loro...