Consiglio comunale dei ragazzi di Mantova: preadolescenti protagonisti

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Il progetto, promosso dal Comune, coinvolge 1.200 studenti come soggetti attività di comunità. L’iniziativa è condotta dall’equipe educativa della cooperativa Alce Nero e mette in campo un laboratorio di futuro. “Il Consiglio è uno strumento di ascolto e confronto molto potente” sottolinea il facilitatore del gruppo Lorenzo Cattalani.

 

Preadolescenti protagonisti

Immaginare il futuro e farlo succedere all’insegna della partecipazione e della relazione. È su questo filo d’intenti e di energie propositive che si sviluppa il Consiglio comunale dei ragazzi e delle ragazze di Mantova. L’obiettivo è quello di educare i giovani alla partecipazione democratica valorizzandoli come soggetti attivi della comunità. Sono coinvolti 1.200 studenti e studentesse dei tre istituti comprensivi pubblici della città virgiliana: Bertazzolo, Sacchi, Alberti. Fanno parte del progetto 56 classi, 112 candidati, 33 eletti, 4 educatori, un coordinatore, una responsabile scientifica e 4 referenti scolastici.

Il progetto, promosso dal Comune di Mantova su iniziativa dell’assessora alla Pubblica Istruzione Serena Pedrazzoli, in collaborazione con il presidente del consiglio comunale Massimo Allegretti, è nato anni fa ritrovando poi linfa nel 2023 nell’ambito del progetto delle comunità educanti del territorio.

A raccontarci con chiarezza le caratteristiche del Consiglio comunale dei ragazzi e delle ragazze è Lorenzo Cattalani, educatore della cooperativa sociale Alce Nero nonché facilitatore del lavoro di gruppo portato avanti sinora. Fanno parte dell’equipe educativa anche Francesca Fasano, Elia Russo e Fabiana Zeni. L’equipe è coordinata da Mauro Colombo, direttore servizi educativi della cooperativa Alce Nero.

“Il Consiglio rappresenta uno strumento di ascolto e confronto molto potente” sottolinea con entusiasmo. “Ci impegniamo a far emergere la voce dei ragazzi facendoli sentire parte attiva di un cambiamento e non solo destinatari.”

Preadolescenti sul podio dell’attenzione

Sul podio dell’attenzione del progetto ci sono infatti i ragazzi di età compresa tra gli 11 e i 14 anni, ossia i preadolescenti. Lorenzo Cattalani spiega: “Si tratta di una fascia d’età in qualche modo sospesa in una sorta di limbo e per la quale spesso mancano proposte dedicate rispetto ad altre.  Un tema emerso è ad esempio il fatto che fino ai 14 anni compiuti i ragazzi non possano svolgere attività di volontariato quando invece in diversi vorrebbero farlo”.

Lorenzo Cattalani ha partecipato al percorso formativo “Facilitatori della Comunità Educanti – FaCE” del progetto “I migliori anni della loro vita”, finanziato dal bando “Comunità educanti” e dall’impresa sociale “Con i Bambini”.

“La formazione è stata molto utile: ci ha permesso di sperimentare tecniche e di applicarle come facilitatori dando così impulso all’attività di gruppo e stimolando la relazione” spiega. “Facilitare è ben più del semplice condurre un gruppo: occorre lavorare sulla relazione per muovere dinamiche che siano realmente interessanti”. Ed evidenzia: “L’aspetto più importante è dare spazio autentico alle persone”.

Laboratorio di futuro: i preadolescenti si mettono in gioco sul fronte del cambiamento

L’attività cardine è rappresentata dal laboratorio di futuro illustrato dalla formatrice del percorso Cristina Bertazzoni. “Qual è la città del futuro che desiderate?”: è questa la domanda che i ragazzi e le ragazze si sono sentiti rivolgere, dando voce ai loro desideri. I giovani in seguito hanno incontrato la giunta comunale raccontando ciò che vorrebbero per il territorio. Le parole che sono emerse durante questo percorso sono: orgoglio, entusiasmo, felicità e possibilità.

“Con questo laboratorio i ragazzi si mettono in gioco attraverso idee, proposte e anche riflessioni, immaginando il futuro” racconta Lorenzo Cattalani.

Un lavoro, quello attivato, che stimola riflessioni e anche l’elaborazione di proposte da veicolare al mondo adulto per migliorare la città non solo in senso ambientale e strutturale ma anche a livello sociale e relazione. Proprio su questo tassello sono emersi aspetti emblematici, come mette in luce Cattalani.

“Ai ragazzi è stato chiesto di proiettarsi nell’anno 2.034. Da parte loro c’è stata la richiesta di essere ascoltati dagli adulti in maniera vera. Al tempo stesso è emersa la volontà da parte dei ragazzi stessi di mettersi in gioco e di prendersi la responsabilità nel contribuire a far succedere concretamente ciò che hanno proposto a favore del miglioramento desiderato.”

Il laboratorio è stato caratterizzato da tre fasi. La prima, distopica, in cui ci si immerge in un immaginario in cui tutto andrà per il peggio. “In questa fase, pur essendo così giovani, da parte dei ragazzi è emersa anche la preoccupazione relativa al tema del lavoro non pagato”, racconta Lorenzo Cattalani.

La seconda fase si è focalizzata sul tema dell’utopia, immaginando quindi che tutto andrà per il meglio. La terza fase è quella che mette in gioco l’operatività del far succedere, “disegnando” proposte per dare vita all’utopia.

Anche in questo caso le riflessioni dei ragazzi hanno lasciato un segno significativo.

“Hanno posto l’attenzione su temi ampi e urgenti come ambiente e guerra e al tempo stesso hanno evidenziato quanto la relazione sia essenziale per stare bene nella comunità e nella società in generale”, racconta Lorenzo Cattalani. “L’avere cura degli altri è vista come una cosa fondamentale e questo mi ha colpito positivamente. Il potersi capire tra adulti e adolescenti, il saper dialogare e il confronto sono vissuti dai ragazzi del Consiglio come aspetti cardine”.

Consiglio comunale dei ragazzi e delle ragazze: il coinvolgimento delle famiglie

 Il progetto si sviluppa nel segno della partecipazione anche sul fronte delle famiglie. Al termine del primo anno di percorso è stata infatti organizzata una festa alla quale hanno partecipato i genitori coinvolti a loro volta in un laboratorio.

 “I ragazzi sono consapevoli di dare spesso del filo da torcere ai loro genitori”, commenta con un sorriso Lorenzo Cattalani. “Ai genitori chiedono la possibilità di sperimentarsi anche negli sbagli, per poter crescere ed essere sempre più autonomi. I ragazzi chiedono agli adulti di avere fiducia da parte loro e la possibilità di mettersi alla prova”.

Un mettersi alla prova che procede, passo dopo passo, all’insegna della partecipazione e del confronto.

 

Articolo di Sara Bellingeri – Ufficio Stampa “I migliori anni della loro vita”

Consiglio comunale dei ragazzi momento di attività

Consiglio comunale dei ragazzi: attività

Momento di laboratorio del progetto Consiglio comunale dei ragazzi
Consiglio comunale dei ragazzi di Mantova: laboratorio

 

 

 

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