I CARE: IL PARADIGMA DELLA CURA NELLA TRANSIZIONE SCUOLA-LAVORO

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Ad ormai dieci mesi dall’avvio del progetto I Care, per il team dell’hub romano è tempo di verifiche e valutazioni circa la strada fino ad oggi percorsa: tra criticità, punti di forza e, soprattutto, prospettive future.

Nello scorso mese di aprile 2024, dopo un’articolata fase preparatoria e di engagement dei beneficiari sul territorio, è nata la prima esperienza operativa I Care su Roma: ad essere coinvolto un gruppo di circa venti giovani tra i 16 e i 19 anni, totalmente nel profilo dei neet: ragazzi fuori dal mondo del lavoro e non impegnati in nessuna attività formativa. L’esperienza, realizzata in collegamento con l’USSM (Ufficio di Servizio Sociale per i Minorenni), si è rivelata intensa – su un piano educativo e formativo ma anche umano e relazionale – e fondamentale per fotografare i bisogni dei beneficiari e calibrare le azioni a venire. Venti giovani, disabituati alla frequenza di percorsi continuativi eppure assetati di relazioni educative e, al contempo, riabilitative – sia con i pari che con adulti di riferimento – camminano da circa sei mesi guidati dagli operatori di progetto, tra azioni di potenziamento e rafforzamento di competenze trasversali per la vita e per il lavoro, attraverso laboratori, dinamiche di gruppo e, soprattutto, simulate e compiti di realtà.

Dopo la prima esperienza pilota, è stato avviato l’accompagnamento di un secondo gruppo di giovani: questa volta più ampio e con caratteristiche diverse. Dal mese di settembre, il team di progetto è infatti impegnato nell’accompagnamento di circa un centinaio di ragazze e ragazzi tra i 14 e i 18 anni, a rischio dispersione e abbandono scolastici, con un forte bisogno formativo sotto il profilo delle soft e delle job skills. Tra attività di formazione non formale e informale, simulazioni pratiche e testimonianze di imprese e professionisti, ci si è concentrati in un’azione complessiva di rafforzamento delle competenze individuali per efficientare il passaggio dei ragazzi dall’esperienza formativa “a rischio” a quella lavorativa.

Attualmente, seppure in fasi di sviluppo differenti, entrambi le esperienze sono ancora in essere e, al di là delle possibili criticità organizzative e di frequenza legate anche alle caratteristiche proprie del target di riferimento, l’impressione della comunità allargata impegnata con I Care sul territorio capitolino è quella di aver colto nel segno, intercettando un bisogno importante per i giovani, fragili di fronte ad una sfida complicata come quella di trovare il proprio posto nella società e nel mondo del lavoro: una sfida cogente per i beneficiari e per chi li accompagna affiancandoli passo dopo passo.

Questi primi mesi di esperienza, su beneficiari diversi e con attività e strumenti differenti, fanno emergere come la chiave sia davvero – e sempre – il tema educativo della cura: il prendersi cura di ciascuno, nelle sue inclinazioni, nelle sue fragilità e attitudini, per prendersi cura dei sogni dei giovani e accompagnarli nella loro crescita umana e professionale.

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