High Flight è anche più futuro

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Dal prossimo anno prenderà il via un percorso di orientamento alla scelta degli studi centrato sul potenziamento della capacità di immaginare il futuro. Nelle classi seconde della secondaria si coinvolgeranno gli studenti in un percorso esperienziale che si snoda attraverso incontri di dialogo facilitato sul “senso del futuro” e approda a momenti di confronto con testimoni che, con approccio biografico, avvicinano i ragazzi a differenti professioni (manuali, intellettuali, artistiche, di aiuto) e ai relativi percorsi di formazione.

Più futuro è anche il percorso di preparazione agli esami per gli studenti con frequenza discontinua e problemi di adattamento al contesto scolastico. Per questi giovani è stato predisposto un programma personalizzato di studio e interventi di coaching educativo nei “giorni prima dell’esame”. Al percorso hanno preso parte studenti provenienti dagli istituti comprensivi presenti nel Municipio Centro Ovest.

I partecipanti vengono individuati dalla scuola entro il termine ultimo per il ritiro potendosi così presentare come privatisti all’esame. Il percorso di preparazione è costantemente condiviso con il corpo docente che riaccoglierà gli studenti in sede di prova d’esame. Partiti a metà marzo con tre incontri a settimana si arriva fino alle prove di esame in giugno.

Marzia, una delle educatrici che ha condotto l’attività, racconta in prima persona che…..“I ragazzi si trovano immersi in una nuova classe, un gruppo ristretto e ci vuole un po’ perché capiscano che è comunque “classe”. I primi giorni sono fatti di studio reciproco, tra nuovi compagni e con gli educatori.

C’è chi sfoggia un sorriso di circostanza, chi arrossisce, chi rimane molto composto…. stranamente composto. Capire che si può alzare la mano per chiedere ulteriori spiegazioni, che siamo insieme per imparare, che non ci sono voti o interrogazioni non è così immediato. A frenare infatti non è tanto la paura del brutto voto, ma della brutta figura, di apparire stupidi senza il balsamo del pubblico ridanciano che si aveva nel grande gruppo classe.

In questo contesto si è visti e ci si guarda per come si è: pregi e difetti, potenzialità e fragilità.

Per ognuno dei partecipanti le difficoltà nel percorso scolastico standard originano nelle pieghe delle loro storie di vita: c’è chi ha vissuto in mille paesi, chi ha una famiglia distratta, chi ha subito bullismo negli anni passati…Insomma ci si annusa e ci si riconosce come esponenti del club “antiscuola”.

Tra equazioni, piani cartesiani e solidi di rotazione si impara a stare insieme, a ridere benevolmente di sé. Si impara che non è del tutto vero che non si è portati per lo studio e che la scuola fa schifo.

Lo si impara talmente tanto che, a due mesi dall’inizio del percorso, accade che alcuni partecipanti chiedano di poter fare un giorno in più a settimana. Spontaneamente. Proprio loro, i “no scuola forever”.

Mentre scrivo si stanno svolgendo le prove orali, la tensione è palpabile e l’esito ancora sconosciuto.

Da un punto di vista scolastico le lacune, coltivate in anni di poca frequenza, non mancano e non sarà certo un percorso di qualche mese, seppur intenso, a colmarle. Ma lo sguardo dei nostri studenti e delle nostre studentesse è cambiato: è quello di chi, essendosi messo in gioco, crede davvero di avere possibilità di superare l’esame. E’ quello di chi ha speranza che le cose, impegnandosi, possano cambiare. Di chi sta iniziando a concedersi il lusso di immaginare cosa fare da grande.”

Alla pubblicazione degli esiti tutti gli studenti sono risultati promossi. Soddisfazione nel presente e anche un po’ di fiducia in più nel futuro.

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