Conosciamoci prima della prima….

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Nel mese di maggio i bambini dell’ultimo anno dell’infanzia e della primaria si preparano a passare alla scuola dei grandi. E’ questa l’occasione per gli educatori del progetto HF di entrare nelle classi e di conoscere da vicino gli studenti “prima della prima”.

Come avviene l’incontro? Laboratori sul tema delle emozioni sono lo spunto per stare con i bambini, per vederli all’opera e per condividere le osservazioni sul campo con le insegnanti compresenti. Alla scuola d’infanzia tre appuntamenti di un’ora e nelle classi quinte della primaria gli incontri sono stati due di un paio d’ore ciascuno. Raccontiamo uno dei laboratori per dare l’idea di come avviene la conoscenza. Spago, carta, penna e via. I bambini di quinta si cimentano nella costruzione di un “gilet cartaceo”. Nei fogli sul davanti del gilet ogni studente è invitato a scrivere i pregi che si riconosce. All’inizio si fa fatica a trovarli e poi piano piano crescono l’agio e anche la creatività. Sul retro del gilet sono gli altri ad impegnarsi per trascrivere le qualità che riconoscono ai compagni i quali non possono vedere cosa scrivono di loro. Regole per i “giovani sarti”: non usare espressioni offensive e non fare scherzi ai “modelli”. Tutti devono scrivere sulla schiena di tutti, amici e non. Cresce la trepidazione in vista della scoperta di quanto hanno scritto i compagni e poi finalmente si potrà vedere cosa gli altri apprezzano di noi. Entusiasmo generalizzato. Per gli educatori un modo “leggero” per osservare i bambini, conoscerli un po’ e lavorare a diretto contatto con il personale scolastico. Il laboratorio è un bel modo per i ragazzi di dirsi arrivederci alle “medie” e per gli adulti un contributo di conoscenze da impiegare nel percorso di costruzione delle prossime classi prime.

La fine dell’anno scolastico è segnata anche dall’indagine sulla comunità scolastica (dirigente, insegnanti e genitori) guidata dall’Università Cattolica di Milano. Ci sono questionari per tutti, da compilare on line e per i tanti genitori di nazionalità non italiana una versione cartacea con traduzione. Ai familiari dei bambini si chiede di indicare in quale scuola intendono iscrivere il proprio bambino e cosa ha guidato la scelta, quanto hanno contato fattori come la vicinanza all’abitazione, i servizi (mensa, pre-post scuola…), la competenza del personale piuttosto che le attività integrative e/o di supporto. Per gli insegnanti il questionario consente una ricognizione sull’impiego di strumentazioni digitali e non, sull’utilizzo di metodi didattici che favoriscono la partecipazione attiva degli studenti e l’inclusione di alunni con background migratorio o con bisogni educativi speciali, sulle pratiche di valutazione e la modalità di collaborazione con altri attori territoriali (es. istituzionali e del terzo settore). Nei giorni in cui esce questo articolo hanno risposto ai questionari oltre due terzi degli insegnanti e quasi la metà dei familiari. A conclusione della fase di raccolta contiamo di fare un primo report sui contenuti delle risposte e crediamo che le informazioni raccolte potranno essere molto utili per impostare il lavoro del prossimo anno scolastico.

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