Talenti di Prossimità, Emanuele Abbatantuono: «Contagio positivo per minori e famiglie difficili»

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Il progetto della Fondazione Santi Medici coinvolge scuole e altre realtà del terzo settore della comunità educante di GenerAzioni

Un talento sotterrato non produce frutto. Nel solco di questo insegnamento evangelico nasce il progetto Talenti di Prossimità della Fondazione Santi Medici, inserito nella rete di GenerAzioni impegnata a costruire una comunità educante a Bitonto, per rispondere ai bisogni educativi di minori e famiglie. Talenti di Prossimità è un programma d’inclusione e promozione sociale che vede coinvolte altre realtà del terzo settore (le cooperative Synergia, Ops!, Eughenia) e alcune scuole (il comprensivo Don Tonino Bello, il primo circolo Nicola Fornelli, la primaria Don Milani del comprensivo Sylos).

Ce lo racconta Emanuele Abbatantuono, progettista della Fondazione Santi Medici: «Talenti di Prossimità è uno dei progetti che abbiamo candidato ai fondi Pnrr e che l’allora Agenzia per la coesione territoriale ha approvato. Il target scelto sono i minori dai 5 ai 10 anni, perché – sebbene attenzionato anche da altre progettualità – necessita di interventi e attenzioni particolari».

A Bitonto operano i centri socioeducativi diurni della Fondazione Santi Medici e della cooperativa Eughenia, con 30 posti ciascuno, e lo Scrigno die Talenti che raccoglie circa 200 minori nella fascia d’età della scuola elementare e media. Ma questi minori richiedono ulteriore attenzione perché il rischio devianza è forte, e soprattutto serve un’attenzione particolare alle famiglie. «Lasciare fuori le famiglie è come costruire sulla sabbia, perché non basta che bambini e ragazzi facciano le loro attività fino a sera, se poi tornano a casa e tutto quello che si è cercato di costruire in quelle ore frana e viene spazzato via. Sembra una mission impossible, ma dobbiamo seminare perché i processi di trasformazione culturale richiedono tempi molto lunghi», spiega Abbatantuono.

Questo è il sintomo di un tessuto sociale fortemente compromesso. «Nonostante il terzo settore sia molto attivo a Bitonto e operi da tempo in modo organico e coordinato, con servizi territoriali di supporto, c’è un substrato sociale ancora fragile in una larga fascia della popolazione, soprattutto a livello familiare», aggiunge il progettista della Fondazione Santi Medici.

Le cause? Mancanza di lavoro regolare e criminalità infiltrata nel tessuto socio economico. «Le occasioni per portare a casa denaro facile e sporco sono tante, in un tessuto fortemente permeato da micro e macro criminalità. C’è un’impostazione culturale del tirare a campare – osserva Emanuele Abbatantuono – molto difficile da scardinare, che non consente di costruire un futuro per i propri figli. E in questo purtroppo anche le politiche nazionali non aiutano: forme di sostegno come il reddito di cittadinanza sono state fallimentari, perché non sono state subordinate ad un impegno dei percettori. Per molto tempo il reddito di cittadinanza è stato soltanto assistenzialismo, una mancia, e tanta gente ha preferito stare a casa e non fare niente per prendere 500 euro al mese, piuttosto che accettare un impiego di qualche ora da cui avrebbe intascato anche meno. L’abbiamo sperimentato con il Servizio civile nazionale, con molti giovani percettori del reddito di cittadinanza che hanno rinunciato. Perché dovrei fare 25 ore a settimana a 433 euro, quando prendo 500 euro per stare a casa? Mentre il ReD pugliese, che è stato precedente rispetto al reddito di cittadinanza, era una misura che ha legato fortemente e bene il sostegno al reddito con l’obbligo di tirocinio: se vuoi la tua indennità, devi darti da fare. Ed è stata una modalità per rimettere nel circuito socio lavorativo tantissima gente che nel corso degli anni si era persa».

Talenti di Prossimità è un nome che non ha nulla a che fare con i talent show, ma punta ad offrire ai minori a rischio – le cui vite sono spesso fragili e fatte di sofferenza, dolore, mancate speranze – punti di riferimento culturali positivi, alternativi al loro vissuto familiare. «Questi ragazzini – racconta Abbatantuono – hanno come modello Gomorra. Conoscono perfino le armi usate nella serie. Talenti di Prossimità si propone di stare accanto a questi minori, per far emergere la loro parte migliore. Abbiamo messo insieme le scuole, che a volte sono troppo prese dall’efficientismo imposto dall’ordinamento scolastico, per cui “perdere tempo” con minori difficili, fa perdere qualità. Le scuole ci segnalano i casi da attenzionare e facciamo attività all’interno degli istituti scolastici, in classi miste perché siamo convinti che le fragilità debbano essere integrate per evitare marginalizzazione e ghettizzazione. Se ci sono ragazzi tendenzialmente difficili e a rischio devianza, e vengono integrati in un contesto sano, si verifica un “contagio” positivo. In un’epoca così profondamente segnata dal Covid, con Talenti di Prossimità tentiamo un contagio reciproco sulle buone prassi. E seppur con tanta fatica, qualche frutto lo vediamo sbocciare».

 

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