Insegnanti e volontarie insieme per realizzare un corso di italiano L2

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I bambini e le bambine hanno la capacità di annientare del tutto sovrastrutture culturali e barriere emotive, sono grato per questa esperienza proprio perché me l’ha dimostrato. Raccontiamo ai bambini e alle bambine e permettiamo loro di raccontare e raccontarsi, sempre”.

Con queste parole Massimo, da poco volontario di Servizio Civile presso Asinitas, racconta della sua prima esperienza nel centro interculturale.

In questi mesi estivi, al termine dell’anno scolastico e prima dell’inizio di quello successivo, si è svolto nel centro interculturale Asinitas, un corso di supporto linguistico di italiano L2 (espressione con cui si indica una lingua diversa dalla lingue-madri, una seconda lingua appunto, che viene appresa direttamente nel paese in cui viene parlata, in questo caso l’Italia)  per bambine e bambini della scuola primaria. In un periodo dell’anno in cui la scuola finisce, la maggior parte delle agenzie educative termina le sue attività e molti centri estivi sono a pagamento, occasioni di formazione, sostegno allo studio, gioco e incontro sono davvero preziosi per chi rimane in città.

Così è stato per circa venti bambine e bambini delle scuole primarie Pisacane e Deledda, per la maggior parte nate e nati in Italia da genitori di origine straniera, che per circa un mese hanno frequentato, tutti i giorni, gli spazi di Asinitas, incontrando le insegnanti e i ragazzi e ragazze del Servizio Civile, appena entrate nell’associazione per intraprendere un anno di volontariato e formazione.

Come rendere un luogo familiare, accogliente ed entrare in poco tempo in relazione con i bambini e le bambine, per poter offrire una proposta educativa e formativa valida? Tentare di rispondere a questa domanda è stato sicuramente il filo rosso che ha accompagnato tutto il tempo trascorso insieme.

Gli operatori hanno individuato pochi obiettivi, chiari, verificabili, in accordo con le/gli insegnanti con le quali si è aperto un importante canale di confronto, soprattutto nella fase di costruzione del gruppo, in un’atmosfera giocosa e gioiosa.

Gli obiettivi principali sono stati quelli relativi alla fonetica e alle difficoltà nella letto-scrittura, comuni a chi sta imparando a leggere e a scrivere. Li abbiamo perseguiti innanzitutto conoscendoci: ogni giorno, infatti, Rosanna, Massimo e Marco, volontari del servizio civile ad Asinitas, avevano il ruolo di accogliere le bambine e i bambini con una domanda, che cambiava ogni giorno: qual è il tuo colore preferito? Che animale ti senti oggi? Oppure, se fossi una cosa da mangiare, cosa saresti? Allora ognuno/a rispondeva con un disegno, su una piccola striscia di cartoncino che veniva attaccata sotto alla data del giorno, segnalando la propria presenza a scuola.

Abbiamo lavorato con le mani e con il corpo, con le cose che ci piacciono e che non ci piacciono, creando e disfacendo, come più ci andava. Il luogo ha così progressivamente acquisito familiarità: il posto dei pennarelli e della matite, il tavolino dell’acqua e l’ora della merenda, il bagno, le stanze nelle quali lavoravano altre persone e in cui affacciarsi per un saluto, in una costruzione dello spazio e delle relazioni che potesse aprire alla lingua. Anzi, alle lingue. Sin da subito praticate, disegnate, scritte. Anche la narrazione di storie ha avuto un ruolo importante nel rafforzamento dell’italiano, insieme all’utilizzo di albi illustrati, immagini e cartelloni, capaci di colorare la stanza di ciò che avevamo voglia di portare. 

Alla fine del percorso, anche l’équipe di lavoro, proprio come i bambini e le bambine, ha fatto una propria restituzione di come fosse andata l’esperienza, disegnandola su una striscia di cartoncino. Ecco quella di Marco:

“Nel corso di supporto linguistico per bambini e bambine di Asinitas mi sono sentito un punto di riferimento in un equilibrio importante, in cui l’equità nell’istruzione è stata diretta conseguenza dell’attenzione portata ai bisogni di ciascun alunno e alunna”.

Marco

Rosanna, invece, racconta così la sua esperienza:

Questa esperienza per me si può racchiudere attraverso tre immagini simbolo che hanno caratterizzato l’intero percorso: il sole, che rappresenta il calore e l’energia di ogni bambino e bambina; la lavagna, perché simboleggia lo studio, l’ apprendimento, ma anche la voglia di imparare, di sperimentare e anche di sbagliare; e poi il cerchio, fondamentale poiché inaugurava la nostra giornata e permetteva ad ogni bambino e bambina di condividere, attraverso il gioco, le proprie preferenze, le proprie ambizioni e, soprattutto le proprie emozioni”.

(Federica Mezza, Asinitas)

 

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