Altra-lingua

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Ad ALTRAMENTE SCUOLA PER TUTTI- APS, nel quartiere di Torpignattara, R. e sua figlia M., provenienti dal Bangladesh, stanno affrontando la sfida di imparare l’italiano. La loro esperienza evidenzia come il processo di apprendimento possa variare notevolmente a seconda delle circostanze personali e dell’età. 

M., una ragazza di 12 anni, è arrivata in Italia nell’aprile del 2023 con sua madre che ha avuto un percorso e un insegnante diversa. Ha iniziato a frequentare la prima media a settembre dello stesso anno. Nonostante l’entusiasmo iniziale, l’adattamento non è stato facile. “Quando ho cominciato le lezioni a scuola, avevo paura e mi sentivo triste perché mi mancavano i miei amici in Bangladesh e mia nonna,” racconta M. Per lei, le prime settimane sono state le più difficili. “All’inizio ho pianto” ricorda. Tuttavia, con il passare del tempo e grazie al corso di L2 di Altramente ha cominciato a fare progressi. M. affronta le sfide con determinazione e con il giusto spirito: “Imparare una nuova lingua è molto difficile ma anche divertente”.

L’insegnante di M. , con anni di esperienza alle spalle, ha giocato un ruolo fondamentale nel suo processo di apprendimento. “Quando M. è arrivata ad Altramente, non riusciva a formulare nessuna frase in italiano”. L’abitudine ad osservare le situazioni educative per riprogettare l’intervento e la capacità di entrare in relazione empatica con i ragazzi sono stati degli elementi chiave nel loro rapporto. Ricordando la propria esperienza nel cercare di imparare il francese, ha potuto accogliere le ansie di M., creando un ambiente in cui la ragazza si sentisse a suo agio.

In pochi mesi, l’insegnante e M. sono passate dal costruire semplici frasi di base al fare conversazioni più articolate su vari argomenti, dalle festività alle aspirazioni personali di M. . “Ora M. mi racconta di sé, della sua famiglia, dei libri che legge e delle sue conquiste adolescenziali,” dice l’insegnante con orgoglio. Un momento particolarmente significativo è stato quando M. ha mostrato con orgoglio le chiavi di casa, simbolo della sua crescente indipendenza.

Mentre M. frequentava la scuola e interagiva con i suoi coetanei, migliorando rapidamente il suo italiano, sua madre R. ha trovato il processo più impegnativo. Le responsabilità domestiche e la mancanza di contesti pratici per esercitarsi hanno reso l’apprendimento più lento e faticoso per lei. R. frequenta il corso di italiano per donne da nove mesi. “All’inizio avevo molta paura perché non capivo e non parlavo italiano” racconta. L’insegnante di R. osserva che è una persona istruita, con un approccio metodico allo studio. All’inizio, R. aveva difficoltà a esprimersi in italiano poiché le veniva naturale usare l’inglese, nonostante conoscesse la terminologia italiana. Il supporto costante da parte della sua insegnate e di Altramente ha reso il percorso meno arduo, facendole guadagnare costantemente libertà e autonomia.

Mi sento più sicura, capisco e parlo un po’ d’italiano” dice R. ora che le lezioni sono finite. Va a scuola senza il marito e tanto è forte il suo desiderio di apprendere l’italiano che non perde l’occasione per poter fare un po’ di pratica. Racconta che parla italiano con la figlia e qualche volta con persone che non conosce per strada. Altramente è stata fondamentale per R., supportandola a comunicare meglio con le professoresse della figlia ma anche nelle azioni della vita quotidiana, come fare la spesa. La relazione con la sua insegnante è stata particolarmente importante per R. “Ho imparato molte parole e anche la loro pronuncia, ora le pronuncio come se fossi italiana!”. È stato molto importante per me averla incontrata” afferma con gratitudine.

Il ruolo di Altramente è stato cruciale per entrambe. “Qui mi hanno aiutato ad imparare l’italiano facilmente” affermano. L’associazione ha fornito un ambiente di supporto e le risorse didattiche necessarie che hanno facilitato il loro apprendimento.

Nonostante le loro diverse esperienze di apprendimento, R. e M. si sostengono a vicenda e trovano forza l’una nell’altra. Ogni giorno, condividono non solo le sfide, ma anche i piccoli trionfi e le gioie del processo di miglioramento. Insieme creano un ambiente di apprendimento empatico e solidale, dove il rispetto reciproco e l’amore familiare sono al centro. M. aiuta sua madre con la pratica della lingua italiana a casa, mentre R. incoraggia M. a perseverare nei suoi studi.

R. e M. dimostrano che, nonostante le diverse sfide e i differenti ritmi nell’apprendimento, l’impegno e il supporto reciproco possono portare a straordinari progressi. L’esperienza di Altramente, con il suo approccio inclusivo e le sue risorse, ha fornito loro gli strumenti necessari per affrontare il loro percorso con fiducia e speranza, riconoscendo che ogni passo avanti, per quanto piccolo, rappresenta una conquista significativa. 

 

Francesca Pisano, Altramente APS

 

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