Presentato a Marghera il Piano Territoriale per il contrasto alla povertà educativa e dispersione scolastica
di Save the Children Italia Onlus
Un modello di collaborazione, un insieme di azioni concrete già sperimentate e una strategia per il futuro: è il Piano Territoriale per il contrasto alla povertà educativa e dispersione scolastica, presentato oggi – 16 giugno – presso il Forte Marghera, a Venezia. Il Piano, curato dalla comunità educante di Venezia, è nato da Futuro Prossimo, progetto selezionato dall’impresa sociale Con i Bambini, nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, con capofila Save the Children, l’Organizzazione che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini a rischio.
“Il Piano Territoriale per il contrasto alla povertà educativa e dispersione scolastica è il risultato del costante impegno delle realtà coinvolte in questo percorso di orientamento, formazione e progettazione – dichiara Simone Venturini, Assessore alla Coesione Sociale del Comune di Venezia. Grazie alla Rete ad Alta Intensità Educativa, che ha rafforzato la sinergia tra Amministrazione Comunale, terzo settore e realtà associative del territorio, abbiamo incrementato l’offerta di attività socio-educative per bambini e ragazzi, creando occasioni di crescita e interazione, nell’obiettivo comune di rigenerare il territorio a partire dai bisogni dei minori” ha aggiunto Venturini.
Il contesto territoriale. I dati raccolti dal Comune di Venezia nell’anno scolastico 2020/2021 mostrano l’aumento delle segnalazioni di casi di possibile dispersione scolastica provenienti dalle scuole di ogni ordine e grado. Il fenomeno sembra essere in crescita in particolar modo nella scuola primaria, mentre si evidenziano difficoltà nel ri-orientamento dei percorsi di studio per i ragazzi in fascia 14-16 anni. Inoltre, secondo l’Atlante dell’Infanzia 2021 curato da Save the Children, nella Regione Veneto i bambini e ragazzi che non sono mai andati a teatro sono tra il 71,1% e il 74,4%, mentre quelli che non hanno mai visitato un museo tra il 42,1% e il 45,1%. Ragazzi e ragazze sedentarie, ovvero che non praticano alcuno sport variano a seconda delle zone tra il 10% e il 13%, nettamente al di sotto della media nazionale del 22,2%.
Il progetto Futuro Prossimo lavora dal 2018 sul territorio di Marghera-Venezia per il rafforzamento della comunità educante, una rete costituita da istituzioni, scuole, famiglie e realtà del terzo settore che si impegnano per favorire il benessere e la partecipazione di ragazzi e ragazze.
“Grazie a Futuro Prossimo abbiamo conosciuto tantissime cose nuove insieme, abbiamo sperimentato nuove avventure nella nostra zona, siamo cresciuti e ci siamo relazionati agli altri, stando in un gruppo. Ci siamo divertiti molto. Con questo progetto siamo diventati più consapevoli rispetto al nostro territorio e sappiamo, per il futuro, di poter partecipare ad attività che prima non conoscevamo”, commentano i ragazzi e le ragazze di Futuro Prossimo Venezia.
La comunità educante – attraverso i tavoli territoriali, momenti di confronto e riflessione sulle urgenze e sui bisogni del territorio – ha lavorato all’individuazione delle effettive necessità del territorio, degli ambiti di intervento prioritari per il contrasto alla povertà educativa e dispersione scolastica, di una lista di risorse e attori potenzialmente attivabili, di un modello di lavoro collaborativo e, non ultimo, alla vera e propria messa in campo di proposte concrete.
“Conoscenza, risorse e volontà, gli asset identificati dalla fondatrice di Save the Children Eglantyne Jebb necessari per salvare i bambini, sono le tre parole chiave che hanno guidato il lavoro della comunità educante di Venezia in questi anni. Siamo sempre stati consapevoli dell’importanza di dover conoscere le sfumature e le specificità dei problemi da affrontare, perché solo così si riescono a mettere in rete le giuste risorse e produrre reali cambiamenti – ha dichiarato Marianna Fresu, coordinatrice nazionale di Futuro Prossimo. – Il contrasto alla povertà educativa e la dispersione scolastica, si sa, necessitano di tempo ed energie sia nel breve, che medio e lungo periodo. E per non fermarsi e andare oltre il singolo progetto, è fondamentale individuare un metodo di collaborazione sostenibile, ma soprattutto positivo e costruttivo, che non vada a complicare e/o aggiungere fatica, ma ad ottimizzare e agevolare. I Tavoli territoriali sono stati, e ci auguriamo continuino ad essere, proprio quel terreno fertile dove far crescere e innestare dei piccoli cambiamenti, che nel tempo la comunità educante si assume la responsabilità di coltivare”.
Nel Piano Territoriale di Venezia sono analizzati gli interventi realizzati dal 2018 ad oggi e la strategia d’azione da perseguire entro il 2024.
Lavorando su tre aree prioritarie di interventi – partecipazione e formazione, spazi/luoghi/ambiente, inclusione e comunità – sono state co-progettate e realizzate azioni specifiche che hanno portato a risultati concreti e tangibili. È nata la Rete ad Alta Intensità Educativa costituita, ad oggi, da oltre 130 realtà territoriali (istituzioni, scuole, associazioni); sono stati promossi 12 momenti di formazione e aggiornamento per gli adulti della comunità educante; proposti 42 laboratori cittadini rivolti alla fascia 0/18 anni e agli adulti con il coinvolgimento di circa 500 partecipanti; realizzati, grazie alla partecipazione attiva dei ragazzi, 3 murales, 1 aula relax, 1 radio scolastica, 2 laboratori linguistici; attivati 35 percorsi individualizzati (Doti Educative di Comunità) mettendo in connessione diversi attori (famiglie, associazioni, fornitori, scuole) e costituito 1 gruppo di genitori “mentori”, per l’orientamento scolastico delle famiglie di origine straniera. Tutti gli attori coinvolti hanno lavorato, inoltre, ad innovare l’offerta educativa gratuita sia scolastica che extrascolastica.
“Ci siamo sentiti accolti e siamo cresciuti insieme in un percorso collettivo di condivisione e progettazione con i docenti e le scuole, unendo le forze e i pensieri per supportare i ragazzi e le ragazze – commentano gli operatori e le operatrici della cooperativa sociale Itaca, partner territoriale di Futuro Prossimo. – Ogni incontro, ogni nuova conoscenza è stata fonte di ricchezza, sfide ma anche di grandi soddisfazioni. Incontrare i ragazzi nel loro percorso di vita, tra scuola ed extra scuola, ci ha permesso di essere al loro fianco (e a quello di docenti e genitori) per accompagnarli nel quotidiano e nelle fatiche legate alla crescita. Inoltre, poter avere uno sguardo trasversale ai contesti ha permesso di osservare i ragazzi, le loro dinamiche e competenze a 360°, scoprendo da parte loro un grande entusiasmo e senso di responsabilità. Il presidio scolastico, come luogo di incontro anche di professionalità diverse, è uno dei temi su cui sarebbe importante continuare a riflettere”, ha aggiunto ancora l’equipe della cooperativa Itaca.
Per la buona riuscita del progetto è cruciale non fermarsi. Per questo, il piano d’azione è anche uno strumento per guardare al futuro, attraverso precisi obiettivi che la Comunità Educante di Venezia intende raggiungere entro la fine del 2024, lavorando nello specifico su due ambiti prioritari: promuovere politiche, modelli di collaborazione e percorsi di empowerment; innovare e arricchire l’offerta educativa territoriale.
Concretamente alcune delle azioni previste sono: inserire la rete ad Alta Intensità Educativa nel Piano Triennale della Regione Veneto 2023/2026, realizzare nuovi affidamenti di servizio agli attori della rete con l’utilizzo di fondi ordinari e finanziamenti ad hoc, promuovere l’inclusione di almeno 5 nuovi Istituti scolastici di ogni ordine e grado all’interno della Rete, realizzare approfondimenti tematici per insegnanti ed educatori almeno 2 volte all’anno nel territorio, garantire presa in carico integrata di almeno 20 minori, sostenere la riappropriazione di spazi scolastici ed extra-scolastici attraverso la co-progettazione di almeno 3 interventi con i/le ragazzi/e.
“La Rete Alta Intensità Educativa è espressione aperta e dinamica del territorio. I componenti che aderiscono hanno tutti sottoscritto il Patto della Comunità Educante di Venezia in cui vengono esplicitati obiettivi e valori – afferma Julia di Campo, coordinatrice locale di Futuro Prossimo Venezia. Il Piano Territoriale rappresenta il documento che sintetizza la storia e le azioni sin qui realizzate, le prospettive future e intende socializzare il percorso anche con coloro che non fanno parte della realtà cittadina, ma che se interessati, potrebbero entrare a farne parte. All’interno della prima edizione del Festival della Rete abbiamo voluto dare voce agli impegni comuni presi sin qui e agli impegni futuri per darci la possibilità del cambiamento partendo dai diritti dell’infanzia e adolescenza per non lasciare mai in dietro nessuno realizzando azioni concrete per il contrasto della povertà educativa e dispersione scolastica”, conclude Di Campo.
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