Momenti di dialogo per le mamme del Villaggio che Cresce

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Tutte le settimane vediamo e ci confrontiamo con le mamme dei bambini e delle bambine che frequentano il Villaggio che Cresce, ma i momenti in cui poterle conoscere al di là dei loro figli e delle loro figlie sono sempre molto scarsi.

L’occasione perfetta si è presentata quando, all’interno del progetto Forza Bimbi, è stato proposto un ciclo di sei incontri, pensato per migliorare l’occupabilità di queste mamme e le loro competenze linguistiche. Forza Bimbi è il nome del progetto promosso da Specchio dei Tempi e selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, che nell’area sud di Torino è realizzato dall’associazione LVIA.

“L’idea – afferma Michela Rinaldi, una delle educatrici del Villaggio che Cresce – era quella di creare uno spazio per approfondire ed esercitarsi nell’uso della lingua italiana. Ogni venerdì mattina tra aprile e maggio, si sono presentate una quindicina di mamme nei locali di Specchio 25. La possibilità di usufruire del baby parking con la presenza di educatrici di fiducia, offerto dal progetto, ha permesso loro per quelle due ore di potersi dedicare completamente alle attività e a loro stesse.”

Le attività sono state pensate per approfondire temi molto presenti nella loro quotidianità, dedicando vari momenti alla necessità di dialogare ed esprimersi in italiano, anche grazie al supporto di una mediatrice di lingua araba per agevolare la conversazione.

Gli appuntamenti sono stati così suddivisi: un incontro sulla presentazione di se stesse, sia oralmente in modo informale, sia in forma scritta sul lessico presente in moduli di vario tipo; un incontro legato alla scuola, con un’analisi delle sigle maggiormente utilizzate, date spesso per scontate per i genitori di origine straniera, e successivamente un’illustrazione delle opzioni disponibili dopo le scuole medie; un incontro sul lessico nell’ambito della salute; due incontri di alfabetizzazione digitale, ed infine un incontro conclusivo in cui esporre ciò che avevano apprezzato e ciò che avrebbero preferito modificare in ipotetici incontri futuri.

“I feedback – commenta Michela – sono stati in generale molto positivi. Si sono mostrate soddisfatte della modalità scelta poichè troppo spesso, hanno raccontato con dispiacere, hanno seguito corsi esclusivamente basati sull’apprendimento delle regole grammaticali e sulla teoria, mentre, in questo caso, il focus su questioni concrete e in forma di dialogo è stato considerato decisamente utile. Hanno espresso infatti la speranza di poter l’anno prossimo proseguire con più incontri e con ancora più momenti di confronto in lingua. In particolare, hanno richiesto per il futuro un approfondimento sul tema di come difendersi verbalmente in caso di episodi razzisti e di come avvicinarsi ai loro figli e alle loro figlie, che crescono in una cultura diversa da quella familiare, motivo per il quale a volte si crea una barriera tra di loro”.

L’aspetto aggregativo di questa esperienza è stato molto apprezzato dal gruppo, componente che ha permesso a ciascuna delle partecipanti di riconoscersi nei bisogni e nei desideri delle altre, andando a rafforzare il senso di comunità e appartenenza. Da riportare c’è un episodio che racconta la cura della quale tutte le partecipanti si sono rese protagoniste: in un momento nel quale tutte le presenti (le mamme, un’educatrice e la mediatrice) stavano parlando in arabo, spontaneamente, a turno le donne si sono alternate nel tradurre la conversazione, nonostante la difficoltà con la lingua italiana, per tradurre e coinvolgere anche l’educatrice non arabofona, l’unica della stanza.

“Questi incontri hanno confermato ciò che le attività del Villaggio che Cresce hanno in più occasioni mostrato: non si tratta solo di un progetto di prevenzione alla dispersione scolastica, ma è una vera e propria comunità nella comunità” – conclude Michela.

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