Azioni e risposte di “Essere all’altezza” nei Comuni del Distretto sud-est: intervista a Sabrina Fornari, del Centro per le famiglie
di progescoop
Il percorso di Essere all’altezza, progetto selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, nel suo periodo di attività è riuscito a tracciare una linea importante per quanto riguarda l’ascolto dei bisogni delle famiglie, il potenziamento dell’offerta di servizi educativi e di cura per la prima infanzia nei territori in cui si registra maggiore necessità. E sono nove i Comuni della provincia di Parma coinvolti, ubicati in zona pedemontana e montana.
In questo contesto, abbiamo chiesto a Sabrina Fornari, del Centro per le famiglie Distretto Sud-est, di raccontare questi mesi di progetto nei Comuni che rientrano nella sua area di competenza e fanno parte dell’iniziativa: Calestano, Corniglio, Lesignano de’ Bagni, Langhirano, Monchio delle Corti, Neviano degli Arduini e Tizzano Val Parma.
Cosa ha significato il progetto Essere all’altezza nei comuni del distretto sud-est?
“Un’importante opportunità di empowerment e scambio con quei Comuni maggiormente isolati e distanti dai principali centri di interessi per le famiglie. I Comuni oggetto dell’azione di Essere all’altezza rientrano infatti nella classificazione regionale di Comuni “montani”, o Comuni che ricadono nelle aree interne, e si caratterizzano per una bassa densità abitativa, maggiori distanze nell’accesso ai servizi, una rete viaria disagiata e un’incidenza percentualmente più importante della popolazione anziana rispetto ai nuclei familiari con figli minori.
Tali peculiarità concorrono a rendere complessa la partecipazione alla vita delle varie comunità, anche in relazione a una carenza dei mezzi di trasporto. Il progetto Essere all’Altezza ha contribuito a costruire una rete di collaborazione e servizi, per trovare risposte efficaci a tali criticità”.
Quali erano le esigenze espresse e inespresse a cui le varie iniziative hanno dato risposta?
“Gli ambiti in questione sono due: da una parte le famiglie, dall’altra i servizi. Nel primo caso, vi era l’esigenza di creare luoghi di incontro, offrire stimoli e opportunità di riflessione e confronto sul ruolo genitoriale ed educativo. Ma anche rinforzare il ruolo genitoriale e le reti tra famiglie. Per quanto riguarda i servizi, le necessità erano contribuire a rinforzare la rete di collaborazione e interventi a favore delle famiglie. In particolare, per il Centro per le famiglie un’esigenza prioritaria era quella di estendere il proprio raggio di azione proprio sui Comuni oggetto dell’azione del progetto Essere all’altezza”.
E parlando del valore della co-progettazione e del lavoro di rete che si è attivato con Essere all’altezza…
“Il progetto ha contribuito a rinforzare la rete di collaborazione, facendo sì che l’esito della programmazione corale contribuisse a costruire una risposta organica e non confusa per le famiglie. L’idea di “unire le forze”, perseguendo finalità analoghe, ha permesso che si potessero presentare progettualità congiunte, potenziando l’azione di ogni soggetto.
Inoltre, la conoscenza instaurata ha consentito che la collaborazione potesse attuarsi anche oltre la cornice del progetto Essere all’Altezza, costituendo un valore aggiunto per tutti gli attori territoriali che lavorano con le famiglie (Servizi educativi, Centro per le famiglie, Servizi Sociali, servizi sanitari etc)”.
Qual è stata la risposta del territorio e delle famiglie?
“Il territorio e le famiglie hanno risposto inizialmente in modo più timido, in quanto non vi era la consuetudine e di conseguenza la familiarità a prendere parte a determinate proposte. Successivamente, anche in relazione a una promozione più capillare delle attività, vi è stato un riscontro più significativo”.
Progettualità per il futuro
“Sono in corso incontri di programmazione per definire modalità e temi della co-progettazione, vi è la volontà di portare avanti questa efficace collaborazione”.
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