Odisleidy Morillo è la vincitrice del contest LOGgati in Rete
di operadiocesanapatronatosanvicenzo
Si chiama Odisleidy, per i compagni semplicemente Ody, ha 19 anni e frequenta la 4^A del Corso professionale di Grafica del Patronato San Vincenzo. È la vincitrice del contest LOGgati in Rete, per individuare il logo ufficiale del progetto Erre2. Il suo logo è stato scelto come il migliore tra le 26 proposte grafiche arrivate all’indirizzo risorsedirete@ecodibergamo.it. I loghi sono stati giudicati da una giuria mista di educatori e addetti ai lavori, tra cui l’art director del Gruppo Sesaab Luca D’Agostino.
Oltre a quello di Odisleidy Gabriela Cabrera Morillo – questo il suo nome per esteso – i sei loghi finalisti sono quelli di Lorenzo Vanoncini della Scuola d’arte applicata Andrea Fantoni di Bergamo, Francesca Lopapa della 4^A Patronato, Michelle Moreira della 4^A Patronato, Matteo Capelli della 4^B Patronato e Yevdeniya Radchuk della 4^B Patronato.
Come è nato il logo
Ma come è nata l’idea del logo vincitore? “Il logo di Erre2 nasce da numerosi tentativi” – ci racconta la vincitrice – “sono partita dal nome dell’iniziativa ‘Erre2 – Risorse di Rete’ e dal suo significato. In particolare mi sono ispirata alla parola “rete” e ho deciso di provare ad intrecciare la lettera R con il numero 2 proprio per dare l’idea di unione e vicinanza. Alla fine però mancava qualcosa e così è nata l’idea di quel tetto che copre i due segni e sembra tenerli vicini e proteggerli. Il tetto rappresenta la fiducia, un sentimento importantissimo per i ragazzi”.
“Poi ho lavorato sulle scelte coloristiche” – continua Ody – “cercando un abbinamento di colori brillante, che potesse trasmettere freschezza e vivacità. La parte più difficile però è stata quella del font: inizialmente ne ho scelto uno più simile alla scrittura a mano per virare poi verso un segno più pulito e integrato con il logo stesso”.
Il progetto
Il progetto Erre2 – Risorse di Rete ha come obiettivo costruire e proporre ai ragazzi modelli di relazione educativa differenti e alternativi rispetto a quelli che sperimentano in famiglia e a scuola. In modo da sostenerli nella loro capacità di costruire e sostenere relazioni positive nel sociale.
Il progetto triennale, promosso dall’Opera Diocesana Patronato San Vincenzo e finanziato dall’impresa sociale “Coi Bambini” di Roma nasce dalla presa di coscienza di un problema radicale ma subdolo, che si annida anche tra le maglie di Bergamo. Una povertà educativa che si accompagna al fenomeno della dispersione scolastica, con alti tassi di abbandono tra i giovani e giovanissimi.
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