EQUILIBRARSI: a marzo 4 incontri formativi sulla genitorialità in carcere
di coossmarche
È stato un mese di marzo ricco di appuntamenti grazie al progetto Equilibrarsi. Incontri formativi dedicati al sostegno della genitorialità all’interno del sistema penitenziario in tutta la regione.
Degli esperti del settore hanno coinvolto professionisti della Casa Circondariale di Pesaro, delle U.D.E.P.E. (Unità di Esecuzione Penale Esterna), e di altre realtà che collaborano con il progetto. Incontri molto preziosi per formare il personale che avrà il compito di supportare i genitori in carcere affinché possano essere buoni genitori nonostante la condizione detentiva.
I INCONTRO – PESARO
Il 5 marzo si è tenuto il primo incontro formativo nella Casa Circondariale di Pesaro. La formazione è stata condotta dalla Dott.ssa Ilenia Marinelli e dalla Dott.ssa Milena Mottola, esperte nella gestione delle dinamiche familiari e della genitorialità in contesti difficili. All’incontro erano presenti vari professionisti, tra cui il brigadiere Massimiliano Monaldi, un agente della polizia penitenziaria, la Dott.ssa Sofia Montrone, referente del progetto educativo, le assistenti sociali U.D.E.P.E. di Ancona, la responsabile del Progetto Equilibrarsi per Polo9, Dott.ssa Manganelli Michela ed un’educatrice della stessa cooperativa.
Durante la formazione, Ilenia Marinelli ha trattato il tema delle competenze genitoriali, concentrandosi sulle esigenze dei minori e su come i genitori detenuti possano essere supportati per esercitare una buona genitorialità. È stata analizzata la funzione genitoriale all’interno del contesto carcerario e sono stati forniti strumenti utili per migliorare l’approccio dei detenuti nei confronti dei loro figli. L’incontro si è concluso con una riflessione collettiva e un ottimo livello di partecipazione da parte di tutti i presenti.
II INCONTRO – ANCONA
Il percorso formativo è stato curato dall’Università degli Studi di Urbino (UNIURB), con la progettazione e il coordinamento della Prof.ssa Daniela Pajardi. La formazione è stata condotta dal Dott. Danilo Musso, del Centro Ricerca e Formazione in Psicologia Giuridica “Assunto Quadrio”.
L’incontro, rivolto agli operatori del territorio di Ancona, si è svolto presso l’Istituto Penitenziario di Barcaglione, coinvolgendo 20 partecipanti. Tra questi erano presenti rappresentanti di Opera cooperativa sociale ONLUS, il responsabile del Progetto Equilibrarsi Stefano Defendi, operatori della Cooperativa Cooss Marche, l’Area trattamentale dell’IP Barcaglione, il responsabile dell’Area trattamentale per gli istituti di Barcaglione e Montacuto Francesco Tubiello, oltre a operatori di USSM, UEPE e due agenti di polizia penitenziaria.
Durante questo primo incontro, il Dott. Musso ha introdotto il tema delle competenze genitoriali attraverso un’attività partecipativa, che ha previsto momenti di confronto e riflessione in piccoli gruppi. Il focus della giornata si è concentrato sulla figura del genitore “sufficientemente buono” e sull’analisi dei bisogni fondamentali del minore.
III INCONTRO – MACERATA
Il 20 marzo si è svolto un secondo incontro formativo, questa volta a Macerata, con la partecipazione di 12 professionisti, tra cui 4 assistenti sociali, 2 tirocinanti oltre alla responsabile U.E.P.E. di Macerata, la Dott.ssa Renta. Il focus di questo incontro è stato la genitorialità e i vari tipi di legame che si sviluppano all’interno delle famiglie: dai legami affettivi e funzionali sino alle norme sociali e ai legami tra gruppi.
In questa sessione, i partecipanti hanno potuto visualizzare graficamente le dinamiche familiari attraverso l’utilizzo del genogramma, uno strumento utile per comprendere meglio le relazioni familiari.
IV INCONTRO – ASCOLI PICENO
L’ultimo incontro si è svolto ad Ascoli Piceno con la partecipazione di professionisti provenienti da diverse realtà, tra cui Ama Aquilone, COOSS, IP di Fermo e la Casa Circondariale di Ascoli. Il formatore, il Dott. Danilo Musso, ha trattato temi simili a quelli già affrontati nelle altre formazioni. In particolare, si è discusso se sia possibile essere genitori sufficientemente buoni mentre si è detenuti. Non solo, i partecipanti si sono chiesti quali risorse risultano necessarie per sostenere la genitorialità in carcere.
CONCLUSIONI
L’obiettivo è quello di costruire una rete di supporto che permetta ai genitori in carcere di rimanere coinvolti nella vita dei loro figli e di migliorare le loro competenze genitoriali, nonostante le difficoltà derivanti dalla detenzione. La formazione continua su questi temi sarà essenziale per garantire che le politiche di sostegno alla genitorialità siano efficaci e che il sistema penitenziario possa favorire un reinserimento positivo dei detenuti nel contesto familiare e sociale.
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