All’Istituto Comprensivo Alda Merini di Rieti si Impara ad imparare.

di

Sono riprese il ventuno ottobre, dopo la pausa estiva, le attività del laboratorio Imparare ad imparare attivato presso l’Istituto Comprensivo Alda Merini di Rieti lo scorso mese di aprile dall’ Associazione Italiana Dislessia, sezione di Rieti. Il laboratorio rientra tra le attività previste dall’Azione 1 – L’educatore e la didattica sperimentale del progetto “ EduchiAmoci in Rete “ , un progetto selezionato da Con i bambini nell’ambito del fondo per il  contrasto alla povertà educativa minorile.
Attraverso l’utilizzo di strategie che aiutano a studiare in modo attivo e proficuo, il ragazzo sperimenta la possibilità di imparare in modo non convenzionale e soprattutto positivo, gratificante e divertente.

 “Per insegnare bisogna emozionare. Molti però pensano ancora che se ti diverti non impari.”  M. Montessori

Scopo del laboratorio è quello di offrire ai ragazzi uno spazio pomeridiano dove sperimentare  un’esperienza di studio diversa attraverso un confronto non giudicante, in un ambiente motivante. L’utilizzo delle nuove tecnologie (software compensativi, didattici, sintesi vocale, ecc.) e di metodologie metacognitive basate sui diversi stili di apprendimento, migliorano le strategie di studio e favoriscono l’apprendimento delle materie scolastiche, anche grazie al sostegno di personale qualificato e modalità operative adeguate.
Instaurare un buon clima di gruppo, oltre a favorire la socializzazione tra pari, permette ad ognuno di recuperare un rapporto positivo con la scuola e con se stesso rinforzando il proprio senso di competenza, la motivazione, l’autostima, la consapevolezza di sé e l’autonomia.
In questo contesto anche il gioco può essere un metodo utile per imparare perché le scoperte che si fanno quando ci si diverte non si dimenticano più.

“Si impara divertendosi e senza la preoccupazione di sbagliare o di essere giudicati. Il divertimento genera delle emozioni positive che aiutano a fissare in memoria gli apprendimenti e anche a rievocarli a distanza di tempo”, afferma Anna Oliveiro Ferraris, psicologa e psicoterapeuta.