Il progetto DREAM e la collaborazione con il Centro Adozioni di Firenze
di Artemisia
Il Progetto DREAM, tra le molte azioni, ha consentito l’attivazione di percorsi psicologici di sostegno e terapia per minorenni con esperienze sfavorevoli infantili e per i loro adulti di riferimento. Questi spazi sono stati spesso proposti alle persone, grandi e piccole, dalla assistente sociale del Comune di Firenze che già accompagnava il loro percorso di tutela e sostegno e che ne riconosceva l’opportunità e il valore.
Importante, nella sua specificità, la collaborazione con l’équipe del Centro Adozioni per attivare spazi di sostegno per le famiglie adottive, sia nella fase immediatamente successiva all’adozione, sia in fasi critiche, spesso legate all’emersione di comportamenti disfunzionali del/la minorenne in crescita.
I bambini e ragazzi accolti in adozione o affidamento hanno alle spalle storie, molto diverse fra loro, spesso costellate di esperienze traumatiche multiple e/o gravi. Particolare attenzione nel lavoro con loro e le loro famiglie è stata rivolta al riconoscimento da parte di tutti i membri della famiglia dei meccanismi psicologici di funzionamento post traumatico, delle “buone ragioni” che li muovono, del significato di emozioni, vissuti e comportamenti in connessone a quanto è loro capitato di vivere.
Questo è possibile lavorando con il/la minorenne e rendendolo/a protagonista del proprio percorso di cura, ma anche riconoscendo la centralità per lui/lei di vivere in un contesto relazionale e quotidiano positivo, in discontinuità con il proprio passato relazionale. Riconoscendo dunque la centralità di lavorare con i suoi adulti di riferimento.
Tassello essenziale del lavoro di sostegno promosso all’interno di DREAM quello con i genitori, riconoscendo e accogliendo la fatica di esserci per i figli in situazioni di grave complessità, condividendo il potere di cambiamento più che la responsabilità dei problemi emersi, riconoscendo la storia traumatica dei figli e dando significato ai loro sintomi comportamentali ed emotivi come esiti delle esperienze vissute, riconoscendo la connessione tra il proprio comportamento di genitore e la propria storia e le proprie sofferenze di bambino.
Di seguito alcune riflessioni sull’esperienza di collaborazione dalla voce dell’équipe del Centro Adozioni del Comune di Firenze.
RIFLESSIONI SU PROGETTO DREAM E CENTRO ADOZIONI FIRENZE
Accoglienza, conferma, condivisione, interfaccia, verifica, orientamento, supporto e si potrebbe andare avanti così individuando altre definizioni per descrivere la collaborazione tra l’equipe del Centro Adozioni di Firenze e l’Equipe del Progetto DREAM.
Il Progetto DREAM è stato accolto da subito come strumento di lavoro che si è rivelato essere, utilizzando termini culinari, come il prezzemolo, ovverosia al suo interno c’è stato spazio e accoglienza per tutti i nostri casi: nuclei familiari costituitisi da poco, altri di vecchia data, minori in tenera età ma anche ragazzi in piena crisi adolescenziale, bambini con vissuti di abbandono, di maltrattamento e di violenza subita e assistita, coppie in conflitto, ecc..
La strutturazione del Progetto offriva un modello organizzativo adeguato e la metodologia operativa nelle diverse fasi del percorso garantiva una presa in carico a tutto tondo: presentazione, inserimento, presa in carico, monitoraggio e verifica continua.
La fase di presentazione prevedeva un’accurata conoscenza del caso e la definizione di un progetto individualizzato condiviso ai fini della presa in carico. Il progetto individuale a favore del minore o dei genitori poteva subire variazioni in corso di opera e apportare modifiche/cambiamenti in funzione delle esigenze che si presentavano strada facendo.
La specifica formazione degli operatori del Progetto DREAM nel mondo dell’adozione, ha notevolmente agevolato la scelta degli interventi che spesso si sono focalizzati su tematiche inerenti all’abbandono, all’accompagnamento al nuovo equilibrio familiare e alla recente genitorialità adottiva.
Sono stati fondamentali i continui aggiornamenti e verifiche tra gli operatori del Progetto DREAM e del Centro Adozione in un’ottica di collaborazione e di supporto reale alle famiglie. Inoltre la volontà e la disponibilità delle famiglie ad aderire al Progetto anche in una prospettiva “preventiva” ha contribuito all’esito positivo degli interventi e le persone che hanno usufruito del sostegno psicologico hanno riportato un feed-back di grande soddisfazione. Per molti era la prima volta che si approcciavano a questo tipo di supporto e hanno riferito di essersi sentiti accolti, considerati e orientati nella loro specificità di figlio/padre/madre adottivo.
L’equipe del Centro Adozioni ha riscontrato in questo Progetto una risposta molto adeguata alle esigenze della nostra casistica e si augura che questa collaborazione possa proseguire.
Equipe Adozioni
E.Q. Claudia Magherini
Responsabile organizzativo di zona Aurora Funcasta
Assistente sociale Maria Chiara Frejiia
Educatrice Martina Gorini
Foto di copertina di Davide Pereires from Noun Project
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