Scheda Progetto

Soggetto responsabile

Consorzio Arché Cooperativa sociale – Impresa Sociale

Territori interessati

Firenze, Pistoia, Sesto Fiorentino (FI), Grosseto, Follonica (GR), Poggibonsi (SI), Siena

Importo deliberato

€ 685.986

Partenariato

Consorzio Archè Siena, Consorzio Co&So, le cooperative Arcobaleno, Arké, Il Girasole, Convoi, Giocolare, Valle del Sole, Associazione Progetto Arcobaleno, Fondazione “Emanuela Zancan” Centro Studi e Ricerca Sociale, Fondazione Territori Sociali AltaValdelsa, Servizi per l’educazione digitale, Società della Salute Senese,  Comune di Firenze,  Comune di Follonica, Comune di Grosseto, Comune di Pistoia, Comune di Poggibonsi, Comune di Sesto Fiorentino, Università  degli Studi di Firenze – Dipartimento di Scienze della formazione e psicologia,  Istituto comprensivo 2 Sesto Fiorentino, Istituto Caselli di Siena, Istituto Luigi Einaudi diPistoia, Istituto Leopoldo II di Lorena di Follonica, Istituto Comprensivo 1 Poggibonsi, Istituto comprensivo Amerigo Vespucci di Sesto Fiorentino, Istituto comprensivo Federigo Tozzi di Siena, Istituto comprensivo Follonica 1, Istituto comprensivo Grosseto 1 Alberto Manzi, Istituto comprensivo Martin Luter King diPistoia, Liceo Artistico Porta Romana e  Sesto Fiorentino, Metrica-Agenzia formativa Pangea.

Sintesi

Il progetto mira a realizzare sette luoghi dove gli adolescenti possano incontrarsi, confrontarsi, immaginare e costruire il loro futuro. Verranno progettati dagli stessi giovani e realizzati, in altrettante città toscane, dal consorzio Arché. Gli spazi di immaginazione giovanile sono pensati come “botteghe” di apprendimento non formale e di inclusione, contenitori di attività che i giovani rivolgono a se stessi, in collaborazione con famiglie, scuole, Comuni, consorzi e cooperative locali: due centri già esistenti, a Firenze e a Pistoia, verranno riprogettati;  cinque, a Sesto Fiorentino, Grosseto, Follonica, Poggibonsi, Siena, saranno creati ex novo. Saranno rivolti ai ragazzi tra gli 11 e i 17 anni, con disagio conclamato o vulnerabili: si calcola un bacino di 4582 giovani e 2365 famiglie. Attraverso la metodologia dello youth work (animazione socio-educativa), i giovani saranno prima intercettati nei luoghi di aggregazioni e all’interno delle scuole e poi “ingaggiati” per dare nuova vita alle politiche giovanili dei sette territori individuati, soprattutto in aree periferiche e marginali dove c’è maggior rischio diemarginazione. I centri saranno spazi reali, ma ragazzi e famiglie saranno anche connessi virtualmente, in un family blog regionale.

 

Diritto di transito. Spazi di immaginazione giovanile 4.0